Oliviero Toscani «morto per setticemia». Le ultime ore con i suoi cari e la musica che amava

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Giulio Gori e Luca Lunedì

La famiglia ha chiesto uno stretto riserbo. Molti i messaggi di cordoglio. Il presidente Giani: «Visionario, libero, provocatorio». Il corpo cremato a Livorno

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Circondato dai rami dei suoi ulivi, tagliati dalla tenuta di Casale Marittimo: così Oliviero Toscani ha cominciato il sonno più lungo. Nella camera mortuaria dell’ospedale di Cecina ci è arrivato in tarda mattinata, portato dalla camera del reparto di terapia intensiva dove per tre giorni è stato ricoverato. 

Attorno a lui la moglie e tre figli che lo hanno vegliato tutto il giorno. È stata proprio la famiglia a chiedere uno stretto riserbo, fin dalla mattina quando ha cominciato a circolare la notizia della morte del grande fotografo. Il corpo di Toscani sarà cremato a Livorno.

Qualche amico, oltre i familiari, nessun volto noto tra quelli passati davanti al suo obiettivo prima di finire, grazie al suo sguardo sempre sghembo sulla realtà, sulle pagine di tutto il mondo. Molti però i messaggi di cordoglio, a cominciare dall’amico e cardiologo Michele Emdin, (direttore del Dipartimento Cardiotoracico della Fondazione Monasterio di Massa e docente di cardiologia della scuola Sant’Anna di Pisa): «Oliviero Toscani era un guerriero, ha affrontato la malattia con una forza straordinaria». 

Emdin circa due anni fa aveva preso in cura Oliviero Toscani, dopo la diagnosi di amiloidosi, e col quale aveva stretto «un rapporto intimo di amicizia». Emdin spiega che «l’esito fatale è legato a un’infezione a sua volta legata a un problema colecistico e pancreatitico, una calcolosi (setticemia). Un evento non legato alla malattia di base, che si era stabilizzata e era in miglioramento. Certo, quello shock settico si è innestato su una situazione di fragilità. In ospedale a Cecina tutto lo staff medico è stato perfetto, così come lo è stato il suo medico di base e Oliviero non ha sofferto». Il docente aggiunge per questo che «è bene tener presente che l’amiloidosi non è una malattia rara, come spesso di afferma, ma è in realtà sotto-diagnosticata. Se c’è una diagnosi precoce è una malattia curabile».

Emdin è andato a trovarlo sabato: «Era circondato dall’affetto della sua famiglia ed è deceduto circondato dalla sua musica, quella che ha potuto ascoltare fino alla fine». 

Il cardiologo al suo paziente ha voluto anche dedicare una poesia: «Abbiamo guardato il mondo, gli uomini e le donne. Oltre le convenzioni. Oltre le religioni. Oltre le politiche. Abbiamo guardato l’anima e la verità attraverso i tuoi occhi. Avevamo quindici anni, ma il tuo sguardo è stato il nostro per la vita a venire. Fotografo fino al nostro incontro. Medico e paziente, poi persone, poi amici. Poi io ad ascoltare il maestro che raccontava sprazzi scintillanti di vite parallele. E distillati di dolore. E mi insegnava cos’è la disperazione, mai provata così sino a quel momento. E mi regalava gli occhi e le voci buone di Alì Bumaye, di Rocco, di Lola, di Kirsti. Le ampolle, dove hai raccolto la tua ambrosia».

«Con Oliviero Toscani perdiamo un maestro che ha saputo fare dell’immaginazione uno strumento di valorizzazione ed anche di denuncia. Grazie alle sue foto e alle sue idee, la Toscana ha avuto il volto dell’anticonformismo». 

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Così il presidente della Regione Eugenio Giani ricorda, addolorato, Oliviero Toscani: «Visionario, libero, provocatorio, è stato tutto questo. Anche con noi e per questo lo ringrazio. Ha saputo usare la macchina fotografica per sovvertire un sistema che manipola la razza umana per realizzare una pubblicità commerciale, mostrando un mondo fatto non solo di modelle e di bambini biondi sorridenti. Lui invece è stato capace di fotografare l’anima, l’essenza delle persone piuttosto che il loro apparire, facendo vedere a tutti la loro unicità». 

Cordoglio è stato espresso anche da Claudia Manzi, sindaca di Casale Marittimo (Pisa), il borgo della Val di Cecina, dove Toscani viveva da anni: «A nome mio e di tutta la nostra comunità condoglianze alla famiglia Toscani per la loro perdita. Oggi ci lascia un grande personaggio, un artista eccentrico e molto amato». Il commento al veleno di Vannacci: «Saluto sua dipartita con rispetto che lui non conosceva»

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13 gennaio 2025 ( modifica il 13 gennaio 2025 | 17:35)

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