cos’è e quando è attivo il 116-117

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La Regione sta lavorando all’attivazione del nuovo numero di pubblica utilità. Si parte, in via sperimentale, con Palermo e Catania: a cosa serve e come funziona

Un nuovo strumento al servizio dei cittadini nel settore della sanità pubblica. Arriva anche in Sicilia il nuovo numero europeo 116-117 armonizzato (NEA), voluto dalle direttive europee e coordinato dal ministero della Salute, il quale sta guidando tutte le regioni d’Italia all’attivazione del servizio delle cure cosiddette “Non-urgenti”.

Un servizio disponibile 24 ore su 24 e sette giorni su sette che serve a garantire ai cittadini sostegno per l’assistenza sanitaria non urgente, consulti medici e orientamento verso tutti i servizi di sanità del territorio, inclusi quelli dell’assistenza sociale.

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Il nuovo numero di riferimento funziona quindi da raccordo con il servizio di continuità assistenziale e di emergenza-urgenza.

I cittadini che hanno bisogno di un consulto medico trovano dall’altra parte della cornetta un operatore che sa dare tutti i consigli medici del caso, orientando alle cure il paziente ed eventualmente metterlo in contatto con le strutture più affini alla sua problematica.

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Secondo le informazioni reperibili sul sito del ministero della Salute, il numero è disponibile in Lombardia, Piemonte, Toscana, in Provincia Autonoma di Trento e nella Asl Sulcis Iglesiente della Sardegna. Dall’inizio del nuovo anno il servizio è stato attivato anche in tutto il Lazio e in Emilia Romagna.

L’attuazione del progetto si concretizzerà grazie ai fondi statali: un finanziamento di 30 milioni, stabilito dall’Accordo stipulato in sede di Conferenza Stato-Regioni, che consentirà la sostenibilità economica per un periodo iniziale di quattro anni, consentendo il raggiungimento di un duplice obiettivo: l’attivazione di un servizio obbligatorio di pubblica utilità e l’impiego di personale qualificato in ambito Ict e di contact center, oltre che nei Cup.

Nel territorio siciliano il numero è in fase di attivazione, «entro fine gennaio sarà presentata al ministero della Salute e all’Agenas la prima scheda progetto – secondo quanto detto dall’assessorato regionale alla Salute -. Sul territorio ci saranno due centrali operative, una occidentale che avrà come base l’ospedale Civico di Palermo e una orientale presso l’ospedale Cannizzaro di Catania».

Dopodiché si aprirà la fase successiva, che porterà fino alla sperimentazione del servizio sul territorio: «Entro il primo semestre 2025 sarà presentato il progetto complessivo al ministero della salute e Agenas, e poi sottoposto a valutazione preventiva della commissione ministeriale. Dopo l’approvazione sarà avviata la fase sperimentale del servizio, entro il 30 giugno».

Al fine di garantire maggior sostegno al personale sanitario, nel fronteggiare le richieste, la Regione propone l’impiego full-time di 130 lavoratori in cassa integrazione della società Almaviva per il 116-117 e la proroga degli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori dell’azienda in Sicilia.

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Verranno coinvolti quindi lavoratori non sanitari, «per questo servizio – ci spiega la Regione- il rapporto amministrativi – sanitari, sarà di tre a uno, il personale non sanitario sarà adeguatamente formato. Accanto a medici e infermieri, sarà così previsto anche personale non sanitario con specifiche qualifiche professionali che si occupi di funzioni di contact center e di supporto nella gestione e sviluppo dell’applicativo web per le telefonate al numero unico.

Proprio in questo contesto, il personale ex Almaviva lavorerà d’intesa con l’operatore economico privato chiamato a gestire il servizio, con anche la possibile integrazione dei Cup esistenti a livello di singole aziende sanitarie ed ospedaliere».

Questa è in sintesi la proposta inviata dal presidente della Regione, Renato Schifani, al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Elvira Calderone, al termine di una riunione che si è svolta lo scorso 30 dicembre a Palazzo d’Orleans sulla vertenza che riguarda il futuro dei 394 lavoratori.

Questo numero e la quantità di utenza che riuscirà a gestire tramite una sapiente strategia organizzativa, affiancherà le già esistenti realtà di intervento sanitario: «Il numero 166-117 ci aiuterà a gestire i codici bianchi e anche i codici verdi – afferma Fabio Genco direttore della centrale operativa 118 della Sicilia occidentale – Ci sarà una risposta immediata intanto da parte della centrale con consigli medici, sia il passaggio alle attività assistenziali che sarebbero le guardie mediche, quando saranno attivi anche collegamenti con le COT, ospedali e case di comunità.

Entro il primo semestre di quest’anno anche la Sicilia si adeguerà alla direttiva del ministero che impone di attivare il 116-117, almeno in fase sperimentale, proprio come il resto delle Regioni già attive in Italia».

Il servizio sarà importante anche per i casi di violenza domestica e per garantire un supporto maggiore ai temi di disagio sociale.





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