Cessate il fuoco a Gaza, Hamas ha accettato l’accordo. Casa Bianca: «La tregua è vicina»

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Cessate il fuoco. Un accordo per Gaza è vicino e potrebbe concretizzarsi prima di quanto si pensi. Hamas ha dato il suo ok alla bozza di una trattativa e il rilascio di decine di ostaggi. A farlo sapere sono due funzionari coinvolti nei colloqui. L’Associated Press ha ottenuto una copia dell’accordo proposto e il funzionario egiziano e quello di Hamas ne hanno confermato l’autenticità. La svolta nelle trattative domenica sera. Ma un ruolo decisivo l’avrà Mohammed Sinwar, nuovo capo del gruppo palestinese.

Qatar: “Fine vicinissima”

«Posso confermare che i colloqui stanno procedendo al massimo livello qui a Doha mentre parliamo. Crediamo di essere stati in grado, attraverso i negoziati e tramite i nostri partner in Egitto e negli Stati Uniti, di ridurre al minimo molti dei disaccordi tra le parti. I colloqui in corso ora riguardano i dettagli finali per raggiungere un accordo». Così il portavoce del ministro degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, in conferenza stampa, dando aggiornamenti sui negoziati per una tregua a Gaza tra Israele e Hamas.

«Siamo il più vicini possibile rispetto a qualsiasi momento precedente al raggiungimento di un cessate il fuoco. È molto importante non aumentare le aspettative a un livello che non sia in linea con quanto sta accadendo sul campo in questo momento». 

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A pochi giorni dal ritorno di Donald Trump al timone degli Stati Uniti, nelle ultime ore si rincorrono notizie che fanno pensare a un’accelerazione che possa portare a un accordo in tempi brevi. A farlo sapere dalla Casa Bianca è il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. Inoltre «l’amministrazione Biden si è coordinata con quella entrante di Trump per dare alle parti coinvolte un messaggio di unità riguardo all’interesse nazionale Usa», ha precisato Sullivan. Pare che si voglia raggiungere un accordo prima del 20 gennaio, quando ci sarà il passaggio del testimone fra Joe Biden e Trump alla Casa Bianca.

La bozza delle trattative su Gaza

Una bozza sulle trattative sarebbe stata recapitata dai mediatori tanto a Israele quanto a Hamas e si attenderebbe ora una risposta del gruppo palestinese. Secondo la testata Al-Araby Al-Jadeed, una riunione centrale di Hamas si è tenuta lunedì sera. La svolta, stando alle fonti, è arrivata nell’ambito di un incontro avvenuto domenica sera a Doha, in Qatar, fra il capo del Mossad, il premier del Qatar e l’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff. E a Doha c’è anche l’inviato di Biden per il Medioriente, Brett McGurk.

I progressi e il ruolo decisivo di Mohammed Sinwar

Una risposta di Hamas è attesa nelle prossime 24 ore e secondo una fonte israeliana la persona che prenderà la decisione per Hamas è Mohammed Sinwar che secondo il Wall Street Journal (Wsj) è ora al comando di Hamas e sta lavorando per riorganizzare il gruppo reclutando nuovi combattenti.

I progressi sono stati confermati anche dal ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar: «Israele sta lavorando con gli amici americani per raggiungere un accordo sugli ostaggi e presto sapremo se l’altra parte vuole la stessa cosa», ha detto a Gerusalemme in conferenza stampa insieme al suo omologo danese in visita, Lars Løkke Rasmussen.

Hamas vorrebbe che Israele restituisse il corpo del suo storico leader Yahya Sinwar, nell’ambito del possibile accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo riporta il il quotidiano saudita Al-Hadath. Ma Tel Aviv sarebbe contraria a questa ipotesi secondo The Times of Israel che cita le parole attribuite a un funzionario dello Stato ebraico. «Non accadrà. Punto», avrebbe affermato. 

Da oltre un anno Usa, Egitto e Qatar cercano di negoziare l’accordo, ma fra le parti ci sono divisioni sia sui dettagli dello scambio fra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi detenuti in Israele, sia sulla natura stessa del cessate il fuoco. I colloqui non sono ancora conclusi e in passato è già successo che l’accordo sembrasse a portata di mano ma i negoziati ricadessero poi in stallo.

Diversi i punti critici. Fra questi, le richieste di Hamas affinché Israele si ritiri dal corridoio Filadelfia – la stretta striscia di terra lungo il confine tra Egitto e Gaza – e si impegni a un cessate il fuoco permanente anziché a una sospensione temporanea delle operazioni militari avviate in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. a farlo sapere è un funzionario di Hamas alla Cnn.

La zona cuscinetto

Rimane anche un disaccordo sulla proposta israeliana di una zona cuscinetto all’interno di Gaza che corre lungo i confini orientali e settentrionali della Striscia con Israele: la fonte ha spiegato che Hamas vuole che la zona cuscinetto torni alle dimensioni precedenti al 7 ottobre, 300-500 metri dalla linea di confine, mentre Israele sta chiedendo una maggiore profondità. «Riteniamo che ciò significhi che 60 km della Striscia di Gaza rimarranno sotto il loro controllo e gli sfollati non potranno tornare nelle loro case», ha affermato il funzionario.

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