Da una brutta storia una buona notizia. Presto una circolare del comando generale del corpo delle capitanerie di porto darà certezza normativa agli armatori delle navi con propulsione elettrica. Un buco di legge che ha creato non pochi problemi, come quello che abbiamo raccontato con protagonista la Liberty Lines (leggi). L’amministratore delegato Carlo Cotella, durante un’intervista sugli investimenti ibrido/elettrici dell’azienda di trasporto passeggeri, svela la novità.
Finalmente la norma che farà navigare in elettrico la Liberty Lines e tutti gli operatori turistici con navi ibride
Il manager della compagnia che per poter far navigare due imbarcazioni della flotta ha dovuto ricorrere alla bandiera del Portogallo, sottolinea la positività della notizia che porta sereno e tranquillità nella programmazione degli investimenti.
«Per l’imprenditore è fondamentale la certezza della norma, le certificazioni vanno bene e noi siamo anche super ridondanti sul tema a iniziare dai sistemi di sicurezza».
Mancava però la norma. «Ci hanno detto che mancava la normativa sulla conduzione con la propulsione elettrica. Ma ora si è arrivati a una svolta e presto arriverà una circolare».
Un traguardo fondamentale, per di più poco comprensibile visto che nei laghi italiani ci sono già da tempo sono in servizio traghetti ibridi e ora anche full electric (leggi), per far decollare l’elettrificazione della nautica.
La Liberty Lines: «Siamo pionieri, gli unici ad aver varato nuove navi green con i fondi del Pnrr»
La Liberty Lines è tra i pionieri della nautica green visto che è l’unica compagnia ad aver varato delle navi con il bando dedicato del Pnrr (leggi). Come racconta a Vaielettrico l’Ad Carlo Cotella. «Abbiamo una trentina di navi per svolgere i nostri servizi – catamarani, aliscafi e navi monocarena – Grazie ai fondi del Pnrr la nostra flotta può contare su nove nuove unità ibride, cinque già consegnate e quattro arriveranno a inizio dell’anno prossimo». Abbiamo raccontato della Morace (leggi qui) a Trapani.
Una svolta utile all’ambiente sottolinea il manager: «L’obiettivo è la riduzione del 30% delle emissioni di C02 inoltre anche grazie al sistema Scr si arriva a una riduzione delle polveri sottili di circa l’80%. A cui si deve aggiunge l’azzeramento del rumore che si traduce in un comfort per i passeggeri». E per le comunità portuali dove approdano le navi.
Non si tratta di elettrificazione completa: «Sono navi veloci che superano i 30 nodi». Obiettivo elettrico non alla portata della tecnologia attuale.
«Le nostre sono navi da 40 metri che trasportano fino a 250 passeggeri – spiega l’amministratore delegato – i motori principali sono diesel da 2500 kW con motori elettrici da 130 o 340 kW”.
Si andrà in elettrico, quando sarà sbloccata la normativa, durante l’avvicinamento all’approdo, durante lo sbarco dei passeggeri e quando la nave è ormeggiata. Un aspetto fondamentale soprattutto per i collegamenti con le isole siciliane come Salina, Lipari, Ustica. Monumenti naturali da rispettare.
«Quando in questi siti naturalistici arrivano 3/4 navi che sbuffano, producono rumore e odori sgradevoli non è una bella scena. Noi intendiamo rispettare il patrimonio naturale di queste isole e per questo abbiamo investito nella conversione della flotta».
Il futuro è quello a basse emissioni. «Le nostre navi saranno lo standard»
Il futuro del trasporto passeggeri in mare? «Le nostre navi saranno lo standard nei prossimi anni, rispettiamo le normative Tier sulle emissioni, siamo dei precursori».
«Oggi la nostra flotta è eterogenea, passeremo a una più omogenea – sottolinea l’amministratore delegato -. Abbiamo iniziato grazie ai fondi del Pnrr che hanno finanziato il sistema elettrico”.
Il futuro sarà sempre più green e c’è anche il tema delle emissioni zero in porto anche attraverso l’alimentazione da terra. Sempre con il Pnrr si sta lavorando al cold ironing (vedi i nostri articoli su Sardegna e Puglia) ma per barche più piccole servono e sono possibili altre soluzioni.
«Ci sono progetti sia a Palermo che a Milazzo». Si lavora su diversi fronti anche perché il trasporto passeggeri pulito è necessario per il turismo sostenibile nelle perle naturalistiche siciliane.
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