La diretta da Wall Street | Borse Usa aprono in rosso. Cinque titoli da monitorare

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Wall Street apre in rosso l’ultima settimana da presidente degli Stati Uniti per Joe Biden. Per l’inquilino della Casa Bianca è tempo di bilanci: è atteso lunedì 13 gennaio il suo ultimo discorso sulla politica estera al Dipartimento di Stato, mentre giovedì 16 gennaio sarà il turno dello speech di saluto alla nazione. Alle 15:30 il Dow Jones cede lo 0,17%, l’S&P 500 lo 0,87% e il Nasdaq Composite lascia sul terreno l’1,4%. 

Gli investitori attendono la pubblicazione dei dati macroeconomici previsti per la settimana, tra cui il rapporto di dicembre sull’inflazione negli e gli utili delle grandi banche americane. I numeri dei prossimi giorni consegneranno un quadro più chiaro dello stato dell’economia Usa dopo che il rapporto sulle buste paga non agricole della scorsa settimana ha stracciato le attese, sollevando timori sul rallentamento dei tagli dei tassi da parte delle Federal Reserve americana e, di conseguenza, facendo crollare le azioni della società statunitensi.

Ecco cinque titoli da monitorare lunedì 13 gennaio: 

1. Moderna abbassa le stime sulle vendite del 2025

Alle 15:30 il titolo crolla di oltre il 20%. In occasione della Jp Morgan Healthcare Conference, Moderna ha presentato un update sull’andamento del business e sulle attese per l’anno in corso. «Rimaniamo concentrati sulle nostre tre priorità strategiche: guidare la crescita delle vendite, ottenere fino a 10 approvazioni di prodotti nei prossimi tre anni e ridurre i costi in tutta la nostra attività», ha detto il ceo Stephane Bancel. Moderna chiude il 2024 con circa 9,5 miliardi di cassa (inclusi contanti, liquidità e investimenti). Tuttavia, guardando al 2025, la casa farmaceutica si aspetta un fatturato tra gli 1,5 e i 2,5 miliardi, concentrati in particolar modo nella seconda metà dell’anno, in calo di oltre 1 miliardo dalla precedente forchetta di 2,5-3,5 miliardi. 

2. Abercrombie & Fitch alza le stime sulle vendite del quarto trimestre

Alle 15:30 il titolo cede il 10,2%. Abercrombie & Fitch punta a un incremento delle vendite tra il 7% e l’8% per il quarto trimestre, a fronte di una precedente previsione del 5-7%. Per l’intero anno fiscale, il marchio di abbigliamento statunitense prevede un incremento del 15%, contro un precedente intervallo stimato tra il 14% e il 15%. «Dopo due anni previsti di crescita a due cifre di fatturato e utile netto, sono più fiducioso che mai nella potenza dei nostri marchi e del nostro modello operativo mentre andiamo avanti, supportati dalle eccezionali capacità che abbiamo sviluppato», ha affermato il ceo Fran Horowitz.

3. J&J conferma l’acquisizione di Intra-Cellular per 14,6 miliardi

Alle 15:30 il titolo sale dell’1%.  Johnson & Johnson ha siglato l’accordo definitivo per l’acquisizione di Intra-Cellular Therapies, una società biotecnologica statunitense specializzata in terapie per disturbi del sistema nervoso, per 14,6 miliardi di dollari. Secondo quanto pattuito, Johnson & Johnson acquisirà tutte le azioni in circolazione di Intra-Cellular Therapies versando 132 dollari per azione in contanti, pagando attraverso una combinazione di liquidità disponibile e debito. Le due aziende puntano a perfezionare l’accordo entro fine anno, subordinatamente al via libera dei regolatori e dei soci di Intra-Cellular, che sarà poi delistata dal listino del Nasdaq.

4. Joe Biden vara la stretta sui chip. L’attacco di Nvidia: regole dannose

Alle 15:30 il titolo cede quasi il 4%. A una settimana dall’addio alla Casa Bianca, il presidente Joe Biden vara l’ultima stretta sull’export di chip per l’intelligenza artificiale (leggi qui). Le nuove regole, pubblicate lunedì 13 gennaio, inaspriscono le limitazioni in vigore e fissano quote di esportazione per circa 120 Paesi pesando sulle aziende del settore. Il provvedimento non prende di mira solo la Cina – oggetto di una sequenza di restrizioni in questo campo dal 2022 –ma va oltre, attirando le critiche dei big del comparto. Primo tra tutti, Nvidia.

5. Il più grande fondo pensione europeo liquida la quota in Tesla

Alle 15:30 il titolo perde oltre il 2%. Il più grande fondo pensione europeo, Stichting Pensioenfonds Abp, ha venduto l’intera quota detenuta in Tesla nel terzo trimestre a causa delle divergenze sorte sul pacchetto retributivo riservato al ceo Elon Musk. «Ci sono stati dei problemi» con il pacchetto retributivo di Musk, ha detto domenica un portavoce di Stichting Pensioenfonds a Bloomberg, spiegando che la decisione è legata anche a una considerazione su costi, rendimento e requisiti di investimento responsabile. Il valore della partecipazione venduta è di 567 milioni di dollari. Elon Musk dovrebbe incassare un maxi-bonus di 56 miliardi di dollari secondo gli accordi firmati nel 2018, che tuttavia è stato bloccato da un giudice del Delaware all’inizio di dicembre 2023 dopo varie contestazioni. (riproduzione riservata)

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