Chi può mantenere il possesso della proprietà concessa in comodato d’uso in caso di separazione o divorzio? Ecco cosa devi sapere.
La separazione o il divorzio portano a complesse questioni sia patrimoniali che personali da affrontare, inclusa la gestione dell’abitazione coniugale, specialmente se questa è stata concessa in comodato d’uso. Questa situazione, non insolita, pone difficili domande: chi ha il diritto di mantenere il possesso della proprietà? Quali sono i diritti e i doveri del proprietario?
Proviamo a chiarire la situazione basandoci sulla legislazione e sulla giurisprudenza attuali.
Definizione di comodato d’uso
Il comodato d’uso è un accordo non oneroso mediante il quale il proprietario dell’immobile (comodante) permette a un’altra persona (comodatario) di utilizzare la proprietà per un tempo determinato o indeterminato. Tale contratto è regolato dagli articoli 1803 e successivi del Codice Civile, che stabiliscono i diritti e i doveri delle parti coinvolte.
In contesti di separazione o divorzio, la proprietà in comodato può diventare motivo di disputa, specialmente se adibita a residenza familiare.
Separazione e diritto all’abitazione coniugale
Secondo la giurisprudenza italiana, in caso di separazione o divorzio, il benessere dei figli minori o economicamente non autosufficienti ha la priorità su altri interessi patrimoniali. Di conseguenza, se l’immobile in comodato è utilizzato come abitazione familiare, il giudice può assegnarlo al genitore affidatario dei figli, anche se non è il comodatario originale.
È essenziale ricordare che il diritto del comodatario originale all’utilizzo dell’immobile persiste, ma deve essere equilibrato con l’interesse superiore dei figli e con la funzione sociale dell’abitazione coniugale.
Comodato precario e comodato a termine per esigenze familiari
Il tipo di comodato d’uso influisce sul destino della proprietà. Ci sono principalmente due forme di comodato:
- Comodato precario: il proprietario concede l’immobile senza un termine specifico per la restituzione. Il proprietario può richiedere la restituzione dell’immobile in qualsiasi momento, a meno che non ci siano esigenze familiari predominanti, come il sostegno ai figli minori.
- Comodato a termine per esigenze familiari: quando l’uso dell’immobile come abitazione familiare è espressamente previsto per il periodo necessario. In questa configurazione, la finalità d’uso ha la precedenza sulle esigenze personali del comodante e il diritto di utilizzo può essere mantenuto dal coniuge affidatario dei figli anche dopo la fine del matrimonio o della convivenza, fino a quando i figli sono minori o maggiorenni ma economicamente non autosufficienti.
Il ruolo del proprietario (comodante)
Il comodante, essendo il proprietario dell’immobile, mantiene il diritto di chiederne la restituzione. Tuttavia, questo diritto è limitato dalla funzione sociale dell’abitazione coniugale. Se l’immobile è assegnato al genitore affidatario, il comodante potrebbe dover attendere che le esigenze abitative dei figli cessino, come il raggiungimento della maggiore età o dell’autosufficienza economica.
L’unica eccezione per il comodante, nei contratti a termine, è quella di chiedere la restituzione per cause di necessità urgente e imprevista.
È importante notare che il comodante non ha diritto a compensi per la mancata utilizzazione dell’immobile, essendo un accordo gratuito. Tuttavia, può procedere legalmente per ottenere la restituzione della proprietà una volta che le condizioni che giustificavano l’assegnazione cessano.
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La posizione del comodatario
Il comodatario ha il diritto di continuare ad utilizzare l’immobile secondo quanto stabilito nel contratto. Tuttavia, in caso di separazione o divorzio, questo diritto può essere subordinato alle decisioni del giudice, specialmente se l’immobile è destinato all’abitazione coniugale.
Se il comodatario originale non è il genitore affidatario, potrebbe perdere il diritto all’uso della proprietà a favore dell’ex coniuge affidatario dei figli.
Conclusione
Il destino della proprietà concessa in comodato d’uso, in caso di separazione o divorzio, dipende da vari fattori: la presenza di figli, la natura del comodato e le decisioni prese consensualmente o in sede giudiziaria.
In generale, l’interesse dei figli e la funzione sociale dell’abitazione coniugale hanno la precedenza sui diritti patrimoniali del comodante e del comodatario, poiché sono considerati di primaria importanza dal nostro sistema legale. È quindi auspicabile trovare un accordo che sia equo e rispettoso delle necessità di tutte le parti coinvolte.
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