dialogo con il Nazareno per un nome condiviso

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Il tempo è un fattore decisivo in tutte le cose umane. E lo è anche in politica. Per conferme chiedere a Elly Schlein, Vincenzo De Luca e a tutti gli esponenti del centrosinistra interessati alle prossime Regionali in Campania. Il governatore non fa passi indietro e dice di voler comunque correre per le elezioni. La segreteria Dem non fa passi indietro e non vuole candidare l’ex sindaco di Salerno. Ma tutti e due vogliono evitare a tutti i costi, in questa fase, di farsi del male in una guerra fratricida che non farebbe bene a nessuno. Ma quanto tempo c’è a disposizione per farlo?

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In teoria tutte e due le parti vorrebbero poter aspettare i tempi di decisione della Consulta che, dopo il ricorso presentato dal Governo sulla legge del terzo mandato, potrebbe dirimere la questione superando il nodo politico. Ma la Corte Costituzionale deciderà non prima di aprile. E nel frattempo la politica non resta ferma. I possibili alleati a sinistra del Pd, infatti, vanno in pressing per fare in fretta e scegliere un candidato alternativo all’attuale governatore. Il M5s oggi ha un incontro decisivo sul superamento della regola interna dei due mandati che potrebbe “sbloccare” la posizione di Roberto Fico. E pure Sinistra Italiana chiede l’apertura rapida del tavolo di trattative. Due partiti, non a caso, che non sono in maggioranza con De Luca. E hanno fretta perché vorrebbero «superare» l’attuale governatore. Ma dall’altro lato c’è la maggioranza, quindi Pd e deluchiani, che si incontreranno giovedì. Loro il tempo vorrebbero fermarlo il più possibile per trovare una via d’uscita. E trovare, magari, un candidato di sintesi come lo è stato Gaetano Manfredi per il Comune di Napoli: un nome condiviso, anche di impronta civica.

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Andiamo con ordine, partendo dai rapporti tra il Pd e Vincenzo De Luca. Freddi, freddissimi. Basti pensare che lunedì la segretaria Schlein ha sentito squillare il telefono a vuoto quando ha provato a chiamare il governatore. Eppure i due hanno un interesse comune: fermare il tempo per trovare una sintesi. Che non significa volontà di mediare. Ma significa tenere in dovuta considerazione tutta l’area riformista che ha sostenuto De Luca per dieci anni e che prova a fare da “pontiere” tra le due parti per trovare una strada che non demolisca il lavoro fatto e non faccia spaccare il fronte Dem. Per questo De Luca in conferenza stampa ha evitato di attaccare frontalmente il Pd, pur dicendo di voler andare avanti.

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Per questo dalla segreteria Dem, nelle poche dichiarazioni rilasciate, si dice di voler proseguire senza strappi, pur insistendo sul no al terzo mandato. Nessuno si avvicina all’altro ma nessuno vuol chiudere quel minimo spiraglio di intesa rimasto. Uno spiraglio su cui ci sono i “pontieri” che provano a lavorare per rintracciare una via d’uscita. Prima di trovarla, però, c’è bisogno di capire come andare avanti almeno in questa fase. E in questo senso sarà importante il vertice di giovedì. Il numero due di Palazzo Santa Lucia Fulvio Bonavitacola ha chiamato a raccolta tutti i capigruppo del consiglio regionale. All’appuntamento ci sarà anche De Luca. Si dovrà tracciare la rotta per le prossime settimane. Con molta probabilità sarà un incontro interlocutorio. I capigruppo dei partiti potrebbero “recepire” le indicazioni del governatore rispondendo che avranno bisogno di parlarne con i rispettivi vertici nazionali. Per la soluzione definitiva del rebus, invece, il modello a cui guardano in molti è quello delle comunali a Napoli 2021 quando si trovò il Gaetano Manfredi, l’uomo di sintesi.

M5s e sinistra

Se i “ponteri” vogliono che il tempo si fermi, chi con De Luca non c’è mai stato vorrebbe accelerare. A partire dal M5s che da tempo ha in mente un candidato per la Regione: Roberto Fico. E che potrebbe anche avere una legittimazione in più all’interno del suo partito. Oggi, infatti, si riunisce il consiglio nazionale degli ex grillini a cui Giuseppe Conte deve ancora sottoporre la sintesi delle complesse scelte degli iscritti nel percorso “para-congressuale”. Tra queste c’è il superamento del limite dei due mandati. Quindi si discuterà anche della possibilità per l’ex presidente della Camera di potersi ricandidare. E quindi i pentastellati, che hanno già chiesto di aprire il tavolo di coalizione, potrebbero anche ufficialmente mettere in campo il nome del loro candidato. Ma non sono gli unici a chiedere di fare in fretta. Ieri anche Sinistra italiana, attraverso le parole del segretario regionale Tonino Scala ha chiesto «a tutte le forze del centrosinistra» di convocare subito «un tavolo di confronto per costruire insieme una coalizione solida» che sia però «fondata su valori chiari di discontinuità con il passato».





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