Anno nuovo, nuovo aumento dei prezzi

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288 euro in più per mettere a tavola pranzo e cena, 169 per scaldare casa, fare la doccia, cucinare i pasti, quasi 100 euro per i trasporti. Sono alcuni dei rincari previsti in questo primo scorcio del nuovo anno, aumenti che avevano visto un rallentamento nel 2024, ma che adesso hanno ripreso la corsa soprattutto a causa dei costi energetici. I conti li ha fatti l’Osservatorio nazionale Federconsumatori che dopo il rialzo dei pedaggi autostradali, precedentemente scongiurato, ha stimato la stangata che ci aspetta: 914 euro a famiglia in un anno.

Rincari & rincari

Le voci principali? Energia, naturalmente, ma anche alimenti, assicurazioni, scuola, ristorazione. “La stangata in arrivo si abbatterà su una situazione già compromessa dai continui aumenti registrati negli ultimi anni, che hanno determinato modifiche nelle abitudini di consumo e rinunce – afferma l’associazione di tutela dei consumatori –. Per questo ci saremmo aspettati una manovra più incisiva, soprattutto dal punto di vista del sostegno alle famiglie. Non vediamo, invece, un impegno mirato da parte del governo sulla lotta alle crescenti disuguaglianze”.

L’inflazione

La causa della corsa inarrestabile dei prezzi? L’inflazione. Secondo le stime preliminari dell’Istat nel mese di dicembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’itera collettività registra un aumento dell’1,3 per cento su base annua e dello 0,1 su base mensile. Mentre l’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra una variazione del più 0,1 su base mensile e del più 1,4 per cento su base annua. Nel 2024 i prezzi al consumo hanno registrato in media una crescita dell’1 per cento, con un netto calo rispetto alla media record del 2023 (che si attestava al più 5,7 per cento), dovuto soprattutto alla discesa dei beni energetici.

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Boom dell’energia?

Sono proprio le bollette di luce e gas a preoccupare di più le famiglie. La tensione geopolitica in alcune aree, il rialzo stagionale dei prezzi all’ingrosso dell’elettricità, e delle quotazioni del gas per l’inverno, la scadenza dell’accordo tra Russia e Ucraina per il transito del metano di Gazprom verso l’Europa, fanno temere un boom dei prezzi nelle prossime settimane.

Bollette su

Aumenti che sono confermati dalla stessa Arera, l’Autorità di regolazione del settore: per il primo trimestre di quest’anno prevede un rincaro del 18,2 per cento del costo della luce per i clienti più fragili, quelli serviti in maggior tutela, e cioè circa 3,4 milioni di utenti (oltre 75 anni, percettori di bonus sociale, disabili, residenti in moduli abitativi di emergenza o in isole minori, utilizzatori di apparecchiature salvavita).

Per le bollette del gas, poi, alcune stime parlano di rialzi di circa il 20 per cento, altre analisi, come quella effettuata dal portale di comparazione Facile.it, hanno previsto un aumento del prezzo dell’energia di quasi il 30 per cento nei prossimi dodici mesi, pari a un rincaro di 272 euro tra luce e gas per chi è nel mercato libero.

Potere d’acquisto

A pagare di più questi aumenti sono le famiglie meno abbienti, che devono usare la maggior parte dei loro introiti per acquistare i beni essenziali. E se tutte le ricerche confermano che i salari in Italia sono fermi da anni, basti citare il report dell’Ocse secondo cui nel primo trimestre 2024 erano inferiori del 6,9 per cento rispetto a prima della pandemia, le famiglie mostrano segnali di una crescente difficoltà nell’affrontare la quotidianità: la propensione al risparmio è infatti diminuita, ci dice l’Istat, passando dal 10 al 9,2 per cento.

Misure alla portata

“È indispensabile che il governo si decida ad adottare serie e incisive misure – affermano da Federconsumatori –. La promessa e mai realizzata riforma degli oneri di sistema su beni energetici, per esempio, la creazione di un fondo di contrasto alla povertà energetica e un’azione di contrasto a quella alimentare, la rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo, che consentirebbe un risparmio di oltre 516 euro annui a famiglia, lo stanziamento di maggiori risorse per la sanità pubblica, l’avvio di misure per riequilibrare le disuguaglianze esistenti, prima di tutto attraverso un rinnovo dei contratti, una giusta rivalutazione delle pensioni e una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi”.



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