Transizione industriale, dal 5 febbraio le domande per accedere al Fondo

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per le aziende

 


Prenderà il via il prossimo 5 febbraio 2025 alle ore 12 lo sportello per presentare le domande per l’utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno alla transizione industriale, uno strumento sorto per favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti cimatici.

A confermarlo è un decreto direttoriale firmato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che attiva di fatto la fase operativa di accesso ai 400 milioni di euro di risorse, concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, di cui il 40% riservato a Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Una quota pari al 50% è inoltre riservata alle imprese energivore, ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167.

Chi può chiedere i fondi per la transizione industriale

Stando al decreto, possono richiedere i fondi le imprese che operano sul territorio nazionale e che alla data di presentazione:

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

  • sono regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese;
  • operano nel settore manifatturiero di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • non sono già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • hanno restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • sono in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi;
  • non si trovano in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.

Quali progetti sono finanziati

I fondi possono finanziare progetti su una sola unità produttiva dell’impresa proponente, che perseguano almeno una delle seguenti finalità:

  • maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste al Titolo II del decreto direttoriale 23 dicembre 2024;
  • uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste al Titolo III del decreto direttoriale 23 dicembre 2024.

Di contro, non sono agevolabili gli interventi che determinano un incremento della capacità produttiva, eccezion fatta per gli aumenti che derivano da esigenze tecniche, se non superiori al 20% rispetto alla situazione precedente all’intervento.

Ancora, è previsto che i programmi di investimento siano avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso al Fondo e prevedano spese complessive di importo compreso tra 3 milioni di euro e 20 milioni di euro. Devono inoltre essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo (è prevista una eventuale proroga del termine di ultimazione del programma non superiore a 12 mesi). Entro il termine sopra previsto l’investimento dovrà essere entrato pienamente in funzione.

Quali sono le spese ammissibili

Ad essere ammesse ad agevolazione sono le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, come:

  • suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile);
  • opere murarie e assimilate (entro il 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali);
  • impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate;
  • spese per la formazione del personale.

Non sono invece ammesse:

  • spese di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto e costi servizi di consulenza;
  • spese di personale relative ai formatori;
  • costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione.

Come richiedere i fondi

Per richiedere i fondi le imprese devono presentare una domanda per singola unità produttiva, in via telematica, sulla piattaforma predisposta da Invitalia.

La valutazione avverrà a graduatoria, al fine di determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie sulla base dei punteggi attribuiti ai singoli programmi di investimento.

Il punteggio attribuibile a ciascun programma di investimento è determinato sulla base dei risultati ottenuti a seguito della realizzazione del programma di investimenti in diversi ambiti ambientali.

Microcredito

per le aziende

 

Le domande potranno essere presentate dal 5 febbraio 2025, fino alle ore 12 del giorno 8 aprile 2025.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito invitalia.it.



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