Reset, solo sette condanne Né associazione, né mafia

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Nessuna associazione di tipo mafioso. Sono le 21.30 di ieri sera quando il terzo collegio penale presieduto da Mario La Rosa, giudici a latere Paolo Romano e Roberta Brenda, rientra nell’aula della Corte di assise del Tribunale di Latina dopo 10 ore di camera di consiglio e legge la sentenza del processo “Reset”: a fronte di una richiesta di pene per un totale di 412 anni di carcere per i 31 imputati da parte dell’accusa i giudici hanno condannato soltanto sette degli imputati e assolto invece tutti gli altri disponendo per questi l’immediata scarcerazione. In aula ci sono già dal pomeriggio decine di persone, familiari e qualche imputato, gli altri collegati in video dalle carceri dove sono detenuti e a conclusione della lettura del dispositivo in molti applaudono.

I pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia Luigia Spinelli e Francesco Gualtieri ascoltano il verdetto che ha fatto crollare il castello accusatorio dell’indagine sui gruppi criminali dei Travali e dei Di Silvio i cui componenti erano chiamati a rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, estorsioni aggravate anch’esse dal metodo mafioso. Colpevoli secondo l’accusa di avere creato un clima di terrore nel capoluogo pontino protrattosi per anni e anni. Un’immagine che però non corrisponde a quella emersa dalla sentenza di ieri sera.

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Soltanto sette le condanne, quelle a carico di Angelo e Salvatore Travali, Angelo Morelli, Costantino Cha Cha Di Silvio, Corrado Giuliani, Denis Cristofori e Valentina Travali. I primi quattro sono stati ritenuti colpevoli di estorsione con l’aggravante mafiosa e condannati rispettivamente a 12 anni Angelo Travali, 10 anni Salvatore Travali e Morelli, 8 anni e quattro mesi Di Silvio. Per loro anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ma alcuni degli episodi contestati sono stati riqualificati in truffa, per altri è arrivata l’assoluzione o la prescrizione. Per gli altri 24 imputati, tra i quali ci sono Alessandro Zof, Valeriu Cornici e Luigi Ciarelli, che per la Dda facevano parte dell’associazione mafiosa in quanto fornitori di droga ai gruppi criminali, è invece arrivata l’assoluzione e la scarcerazione immediata. Un processo dal percorso accidentato il cui iter è stato accelerato negli ultimi mesi per evitare che scadessero le misure cautelari a carico di alcuni degli imputati ma che domani alla luce del verdetto di ieri, da domani torneranno in libertà. L’indagine condotta dagli uomini della Squadra mobile di Latina è stata la prosecuzione della precedente inchiesta denominata “Don’t Touch” ed è stata portata avanti dai magistrati della Dda grazie alle dichiarazioni dei pentiti, in particolare Agostino Riccardo e Renato Pugliese in quanto ex appartenenti ai due gruppi criminali. Nessun commento da parte dei pubblici ministeri dopo la lettura della sentenza le cui motivazioni saranno depositate entro 90 giorni: soltanto leggendole sarà possibile capire per quale ragione la ricostruzione proposta dai magistrati antimafia non è risultata credibile per il Tribunale. Sono quasi le 23 quando le luci all’interno del Palazzo di giustizia si spengono e il cancellone di accesso viene chiuso mentre gli avvocati del collegio di difesa e i familiari di alcuni imputati vanno via dopo avere incassato un risultato inatteso. C’è un imputato ai domiciliari che vorrebbe gli fosse tolto immediatamente il braccialetto elettronico ma deve attendere fino ad oggi. Qualcuno sale in auto e suona il clacson come in occasione di una vittoria della nazionale di calcio. Poi piazza Buozzi si svuota.

Condanne e assoluzioni, tutti i nomi
Le condanne:  Angelo Travali è stato condannato a 12 anni e tre mesi; Salvatore Travali 10 anni; Angelo Morelli 10 anni; Costantino Cha Cha Di Silvio 8 anni e quattro mesi; Corrado Giuliani 3 anni; Denis Cristofori 2 anni e 8 mesi; Valentina Travali 2 anni.
Sono stati invece assolti gli altri 24 imputati, si tratta di: Alessandro Zof, Valeriu Cornici, Davide Alicastro, Ermes Pellerani, Christian Battello, Fabio Benedetti, Antonio Neroni, Antonio Giovannelli, Dario Gabrielli, Manuel Ranieri, Luigi Ciarelli, Mirko Albertini, Silvio Mascetti, Alessandro Anzovino, Matteo Gervasi, Francesca De Santis , Riccardo Pasini, Antonio Peluso, Carlo Ninnolino, Shara Travali, Giorgia Cervoni, Tonino Bidone, Ciccio Della Magna e Vera Travali.

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