«De Luca è alla fine, farà il sindaco di Salerno»

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«Tutto va come avevo previsto».

Cioè?
«Immaginavo che non si sarebbe dimesso. Figuriamoci. De Luca rimarrà sino all’ultimo giorno utile attaccato alla poltrona di palazzo Santa Lucia ma alla fine non si candiderà. Ascolti me che lo conosco meglio di chiunque altro…..». A parlare è Edmondo Cirielli, viceministro agli Esteri, uomo forte di Fdi e tra i possibili candidati di centrodestra per la poltrona di governatore della Campania.

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De Luca sostiene che la Meloni e il centrodestra hanno paura di lui. Per questo il ricorso, parole del governatore, è una decisione contra personam.
«Tutte sciocchezze. Se avessimo voluto prendere una decisione nell’interesse del centrodestra non l’avremmo mai impugnata la norma sul terzo mandato, in modo da spaccare il fronte del centrosinistra per le prossime regionali. Invece Giorgia Meloni, sin dall’inizio, ha chiesto che si operasse in punta di diritto senza che c’entrasse la politica. E così è stato fatto. Anzi è stato il centrodestra a spaccarsi: la Lega, infatti, non voleva il provvedimento per difendere, legittimamente, Luca Zaia. Infatti il partito di Salvini ha preferito astenersi in Cdm».
C’è però il timore che in Campania possa esserci caos: se la Consulta decide troppo a ridosso del voto previsto in autunno o anche oltre: i consiglieri potrebbero decadere.
«Non ci sarà questo rischio».

E perché mai?
«De Luca non si ricandiderà mai senza l’appoggio del Pd. E non chiuderà la sua lunga carriera politica con il rischio concreto di arrivare terzo. Il suo obiettivo è governare sino all’ultimo giorno utile e, anzi, anche dopo il voto, quando vincerà il centrodestra, tenterà qualche colpo di coda a Santa Lucia nel disbrigo degli affari correnti prima del nostro insediamento».

Sicuro che farà un passo indietro? Lui lo esclude categoricamente.
«Il suo ciclo politico è ormai finito. Da più di trent’anni è sulla breccia come sindaco, viceministro, parlamentare e governatore. Non lo apprezzo ma ha avuto un’invidiabile carriera politica. Alla fine tornerà a fare il sindaco di Salerno, sta già preparando il terreno. Non prima di aver fatto un accordo con la Schlein».

Quale potrebbe essere?
«Il Pd locale sta facendo il gioco delle tre carte e con De Luca proporranno un nome. Magari il suo attuale vice Fulvio Bonavitacola. Come ne Il Gattopardo: si cambia per non cambiare nulla. Spero solo che la Schlein non accetti altrimenti perderebbe credibilità e dignità. Ma comunque sono affari loro».

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L’M5s non farà mai un’alleanza a queste condizioni: una strada spianata per voi del centrodestra.
«I Cinquestelle, dietro la facciata del rinnovamento, si accoderanno facendo finta di non capire che il nome indicato è quello di De Luca. Ma questo bluff lo sveleremo noi in campagna elettorale».

Intanto il centrodestra nelle ultime settimane si è diviso su quale partito debba esprimere la candidatura a governatore.
«C’è un ormai accordo tra Fi, Fdi e Lega a livello locale: che sia io, Martusciello o Zinzi ci sarà la massima lealtà. Ma è ovvio che saranno i leader nazionali a decidere. A livello regionale conta l’unità del centrodestra e oggi c’è fiducia sui nomi espressi».

Un candidato politico quindi? Non un nome della società civile?
«Politico, assolutamente».

Che potrebbe essere lei.
«Sono appagato e felice dal mio incarico al ministero ma ovviamente sono anche un uomo di partito e legato alla sua terra. Se vogliono sono qui ma non scalpito».

Vincenzo De Luca rivendica il lavoro fatto e chiede agli elettori la fiducia per altri 5 anni per terminare il suo programma.
«De Luca dipinge un quadro che è solo nella sua testa. Sanità, trasporti e aree interne sono all’anno zero. Il suo sport preferito è solo attaccare il governo che, da due anni a questa parte, non ha lesinato risorse per la Campania. Anzi questo esecutivo si è distinto per una grande attenzione per questa regione. Ecoballe, risanamento del mare, giusto per darle un’idea, sono tutte problematiche inchiodate all’anno zero, nonostante governi da ben 10 anni. Niente funziona in Campania, compreso la burocrazia che non è al servizio del cittadino ma solo di chi governa. In Campania corre solo l’industria. Ma solo grazie al governo nazionale che ha varato credito d’imposta, bonus assunzioni e Zes unica».





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