A livello governativo è stata presentata una proposta di legge volta a riaprire alcuni tribunali soppressi, tra cui il Tribunale della Pedemontana Veneta con sede a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza che ora dovrà passare dal Consiglio dei ministri e tanto è bastato per fare festeggiare la politica del Veneto.
«La percezione di un’amministrazione della Giustizia non distaccata dal cittadino inizia con la prossimità dei luoghi fisici che la rappresentano. Anche per questo esprimo grande soddisfazione per un altro impegno mantenuto da questo Esecutivo dopo che era stato previsto nel piano di una nuova geografia giudiziaria – afferma il presidente della regione, Luca Zaia -. Con questo provvedimento si dà una risposta ad una esigenza più volte espressa dallo stesso territorio, non ultimo da imprenditori e professionisti forensi, e che abbiamo sempre sostenuto».
Il disegno di legge prevede la riapertura di alcune sedi giudiziarie a suo tempo soppresse, tra cui quella di Bassano del Grappa. «Stiamo parlando di un riferimento fondamentale in un’area che è uno dei più importanti tessuti produttivi del Paese e che sta dimostrando di avere tutte le potenzialità per crescere ancora, favorito anche dalla nuova strada Pedemontana – sottolinea Zaia -. In un simile contesto non era pensabile non disporre di tutti i servizi e presidi necessari; era indispensabile un cambio di rotta dopo il provvedimento di chiusura con la riforma del 2012. Esprimo la gratitudine del Veneto per l’attenzione verso una richiesta che, come confermano i fatti, non era dettata da banali motivazioni campanilistiche ma da concrete esigenze dei cittadini, della società e della realtà produttiva».
Per Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del gruppo Lega al Senato e prima firmataria del DDL per l’istituzione del Tribunale della Pedemontana Veneta, «esprimo grande soddisfazione per la notizia che il Governo presenterà il testo di uno schema di disegno di legge che prevede una revisione della geografia giudiziaria e l’apertura del nuovo Tribunale della Pedemontana, con sede a Bassano del Grappa. Una risposta molto positiva per il nostro territorio e per tutto il Veneto, dato che il nuovo tribunale coinvolgerà 72 comuni delle province di Vicenza, Padova e Treviso per un totale di oltre 500.000 abitanti».
Se la politica festeggia, gli operatori della giustizia, a partire dagli avvocati, sono decisamente scettici, con gli Ordini degli avvocati di Padova, Vicenza e Treviso bocciano l’istituzione del Tribunale della Pedemontana. «Si tratta – scrivono – di un’ipotesi che si colloca fuori dal tempo in cui viviamo, come già hanno sottolineato più volte tutti i presidenti degli Ordini del Triveneto, l’Unione Trivenete dei Consigli dell’Ordine, l’Anm, Il presidente della Corte d’Appello e il procuratore generale di Venezia, i presidenti dei Tribunali di Padova, Vicenza e Treviso».
«Si può forse convenire sul fatto che in un mondo perfetto – rilevano gli avvocati – sarebbe preferibile che il Tribunale sia vicino alla nostra sede o alla nostra abitazione ma ad una condizione, ossia che in quel tribunale vi fossero giudici e cancellieri in numero sufficiente. Il problema è che le risorse sono limitate e che bisogna decidere come e dove impiegarle».
Gli avvocati ricordano che «nonostante gli sforzi profusi, non si riesce a coprire le carenze di personale. Il che significa che se il nuovo tribunale verrà aperto, ciò determinerà una redistribuzione delle risorse che già operano presso altre sedi nelle quali si vedrebbero accentuate le difficoltà in cui già versano. Oggi nel Veneto manca mediamente il 10/12% dei magistrati e circa il 30% del personale di cancelleria. Per non parlare degli uffici Unep dove, per esempio, a Padova manca il 77% del personale».
Per i legali «un tempo la sede del Tribunale dislocata nel territorio aveva un senso in relazione ai tempi necessari, allora, per raggiungere, per esempio il capoluogo di provincia. Oggi quei tempi si sono accorciati, grazie a reti stradali e ferroviarie sempre più efficienti per cui il Tribunale, anche se dislocato nel capoluogo, è comunque più vicino oggi di quanto non fosse la vecchia sede poi soppressa».
Inoltre, «moltissime udienze civili vengono trattate in via cartolare o in videoconferenza e le sedi di tribunale sono spesso deserte» per cui quello della Pedemontana «sarà un tribunale in cui, nel migliore dei casi, saranno addetti una decina di magistrati, che faticheranno a comporre i collegi in ragione delle incompatibilità e ai quali non sarà, nella sostanza, possibile assegnare la trattazione solo di alcune tipologie di controversie».
Infine «l’ipotetico nuovo Tribunale di Bassano non sarà mai il “Tribunale delle imprese”, come affermano gli slogan dei suoi sostenitori, non solo perché, tecnicamente, il Tribunale delle imprese si trova solo a Venezia e da lì non si muoverà di certo».
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