“Vinciamo la sfida della partecipazione dei lavoratori nelle scelte aziendali”

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Bergamo. Il lavoro e la contrattazione al centro, con focus prioritari su sicurezza, formazione, welfare, crisi demografica e partecipazione: la Cisl di Bergamo si prepara ad aprire la sua 20esima stagione congressuale, che coinvolgerà oltre 2.500 delegati, in rappresentanza di 123mila iscritti, chiamati a partecipare ai lavori e a rinnovare i direttivi e i consigli generali di ogni categoria, per procedere poi all’elezione delle nuove segreterie.

“Dal punto di vista organizzativo ci presentiamo a questo appuntamento in buona salute, ci confermiamo primo sindacato del territorio con iscritti in aumento anche quest’anno – sottolinea il segretario generale Francesco Corna -. Dal punto di vista delle sfide del futuro, invece, c’è parecchio lavoro da fare a causa di un’incertezza generalizzata sulla quale incidono molti fattori: i conflitti, la debolezza dell’Europa che non aiuta una visione di sviluppo sociale, incognite produttive e crisi demografica. Guardando nello specifico al percorso congressuale, vogliamo condividere il più possibile i nostri iscritti sulle linee strategiche future, per una migliore rappresentanza di lavoratori e lavoratrici.

Corna, qual è la visione che promuove la Cisl di Bergamo? 

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Quella di un mondo del lavoro che abbia una partecipazione attiva da parte dei lavoratori anche a livello di governance e su questo tema abbiamo avanzato una proposta di iniziativa popolare. Crediamo che sia necessario affrontare il futuro di un lavoro che cambia, sempre più parcellizzato, in cui la finanza e la rendita hanno ancora troppo spesso un peso maggiore rispetto a tutto il resto. Lavoriamo per un ambiente di lavoro più sano, con più attenzione alla salute e una remunerazione più corretta. Oggi più di ieri c’è bisogno di unità per perseguire insieme questi obiettivi: sindacato, politica, società civile.

Il momento storico, lo illustrava bene poco fa, non è sicuramente dei migliori: in un contesto così complicato cosa può fare il sindacato, partendo dal basso, per andare incontro ai lavoratori?  

All’interno delle singole aziende dobbiamo agire per favorire la formazione continua durante tutta la vita lavorativa, perché i cambiamenti sono sempre più veloci e richiedono un accompagnamento delle persone, nessuno può essere lasciato indietro. I cambiamenti vanno governati e l’unico modo per farlo è riuscire a trasmettere competenze nuove o più aggiornate. Lo sviluppo deve essere a vantaggio delle persone e non viceversa, siamo noi a dover spingere in questa direzione. Un lavoratore più formato e più preparato sarà anche più remunerato. Siamo poi convinti seminatori di democrazia, promuovendo la partecipazione del lavoratore nelle decisioni aziendali. Senza dimenticare l’importanza di arrivare alla giusta conciliazione vita-lavoro: sono tanti gli ambiti in cui fare contrattazione, che vanno oltre il salario e finiscono per incidere su una diversa gestione dei tempi. Se ci riusciremo, allora avremo fatto delle buone azioni.

Un’attività che esce anche dai confini aziendali. 

Siamo impegnati a contrattare la spesa sociale coi comuni, in particolare il come viene distribuita: più verso gli anziani o più alle famiglie con figli? Sono temi che affrontiamo ogni giorno, svolgendo servizi quotidiani per le persone, con una rete capillare di oltre 40 sedi territoriali, che diventano circa 70 se contiamo anche quelle dei pensionati, dove lavorano 1.300 volontari in supporto del personale assunto. Dentro le aziende abbiamo invece più di 2.300 delegati. Questa è la nostra idea di prossimità, per leggere i bisogni reali e aiutare a trovare una risposta. Ed è quello che deve fare un corpo intermedio, perché non ci si può aspettare che tutte le questioni vengano risolte a Roma o a Bruxelles.

Sono quindici le categorie che andranno a congresso: ci sono settori con particolari criticità? 

C’è sicuramente la questione dell’automotive da monitorare, ma grossi spostamenti in questa fase non ci sono. Con fatica siamo riusciti a chiudere la questione del contratto degli assistenti nelle Rsa che aspettavano da tempo, anche se permane una difficoltà nel trovare personale perché alcuni lavori non sono riconosciuti dal punto di vista retributivo. Comune a tutte le categoria c’è questa carenza generalizzata di personale sulla nostra provincia, che vive un momento di massima occupazione: la sfida vera, oggi, è quella di far rientrare nel mondo produttivo anche le categorie più fragili, dalle donne ai portatori di handicap fino al reinserimento dei carcerati. Bisogna dare un’opportunità di autonomia a tutti: ricambio generazionale non c’è, bisogna affrontare questo tema in modo serio e non propagandistico, comprendendo anche un ragionamento sull’immigrazione.

Il 2025 purtroppo si è aperto con una morte sul lavoro. La sicurezza rimane un tema prioritario. 

Conto e carta

difficile da pignorare

 

La sicurezza è da sempre alla base della nostra azione: la formazione deve essere vista come un investimento, non come un costo. Siamo convinti che non si muoia per fatalità, ma che ogni infortunio, con la giusta preparazione e un approccio corretto al lavoro, si possa evitare. Per noi la formazione deve partire già dalle scuole, generando consapevolezza. Infine le sanzioni: può andar bene la patente a punti, ma devono funzionare bene ed essere adeguati anche gli istituti di controllo.

Un altro tema caro alla Cisl è quello della casa. 

Bisogna tornare a investimenti pubblici in questo settore: ne hanno bisogno i lavoratori che vengono da fuori e ne hanno bisogno i nostri giovani condannati a pagare mutui per 30 anni. Investimenti pubblici per abitazioni agevolate, altrimenti la casa continuerà a essere una chimera per molti.

A proposito di giovani: un ricambio generazionale il sindacato lo sta affrontando? 

Al nostro interno abbiamo un continuo ricambio generazionale, con tanti ragazzi. I giovani bisogna saperli ingaggiare, ma una volta coinvolti poi si spendono e lo fanno bene, come dimostrano sul tema ambientale. Tutti quelli che arrivano nella nostra struttura si stupiscono di vedere quante cose si fanno a favore delle persone, quasi nessuno conosce il sindacato tra chi fa alternanza scuola-lavoro eppure quando vengono restano stupiti. I giovani di oggi non peggio di quelli di una volta. Anzi. Sono più istruiti e hanno più possibilità delle vecchie generazioni, approcciandosi al mondo del lavoro in modo diverso e dando più peso alla conciliazione tra vita privata e crescita professionale. Il sindacato, come le aziende, deve essere in grado di coinvolgerli e far sì che tutti trovino un senso in quello che fanno.

Tornando alla stagione congressuale. Negli ultimi mesi alcune vostre categorie hanno già visto qualche cambiamento, dalla Femca alla Filca. 

La nostra organizzazione, come tutte, è caratterizzata da mandati, per questo è in continuo rinnovamento e non ha bisogno di attendere il congresso per operare dei cambi in segreteria. Anzi, normalmente dedichiamo i congressi principalmente al dibattito di temi politici: poi c’è anche il rinnovo delle segreterie, ma capita che succeda anche in momenti differenti, a seconda delle scadenze o dell’apertura di altre opportunità. Un processo naturale, mentre spesso il congresso conferma quelle uscenti e anche noi come segreteria generale ci presenteremo in quell’ottica.

Microcredito

per le aziende

 

Al termine di tutte le assemblee, con l’ultima in programma il 10 e 11 aprile, vi riterrete soddisfatti se…? 

Se il dibattito sarà ampio e se avremo affrontato i problemi attuali sapendo mettere in campo le strategie idonee per dare gambe ai nostri ragionamenti. Sta per iniziare un grande processo democratico di partecipazione: servono tempo, sforzi e impegno da parte di tutti, perché solo così si cresce insieme. Un vecchio detto dice: “Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme agli altri”. Dobbiamo aiutare e coinvolgere tutti: se sulla strada troviamo qualcuno che ha la fortuna di essere un campione, speriamo che ci aiuti a trascinare chi non lo è. E ancora: saremo contenti se usciremo con la convinzione che oggi più di ieri il ruolo del sindacato è importante per evitare che rendita e speculazione finanziaria vadano a stritolare i lavoratori.

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