Cicloturismo e Arte Contemporanea. In Umbria. La regione baricentro dell’Italia è considerata la “regina” dell’Arte Pubblica e Contemporanea più in generale. E non solo: musei, fondazioni e collezioni private aperte al pubblico, ne confermano a pieno titolo la corona regale. Quindi quale migliore occasione per girarla in lungo e in largo, ovviamente in bicicletta.
Allora partiamo da Città di Castello, cittadina che nel 1915 ha dato i natali all’artista Alberto Burri. Ed è qui che Burri decide, nel 1978, di dar vita alla prima delle due sedi della Fondazione che porta il suo nome. Centotrenta opere in venti sale nello storico Palazzo Albizzini, sintetizzano tutti i cicli dell’artista: i Catrami, le Muffe, i Sacchi, i Legni, i Ferri, le combustioni plastiche, i Cretti, i Cellotex e i Multiplex. Nel 1978, Burri, acquisisce il primo dei seccatoi, luogo della seconda sede della Fondazione, della Manifattura Tabacchi. Nel 1993, con opere gigantesche «site specific» il corpus dell’intera collezione sale a oltre 250 opere contemporaneamente all’acquisizione di tutti gli altri seccatoi del sito industriale.
Seconda tappa direzione lago di Trasimeno costeggiando, si fa per dire, le provinciali SP 135, SP 35 e SP 34 fino a Tuoro sul Trasimeno. Un percorso in cui i primi 25 chilometri sono pressoché pianeggianti con un dislivello complessivo massimo che non raggiunge i duecento metri. Mentre la seconda metà del percorso si estende su due grossi saliscendi fino al raggiungimento collinare di 400 metri della località di Tuoro sul Trasimeno. Qui sosta obbligata a Campo del Sole, una sorta di Stonehenge della scultura contemporanea italiana. Campo del sole è un imponente insieme architettonico, un museo all’aperto ideato dall’artista Pietro Cascella con la collaborazione dello scultore Mauro Berrettini e della scultrice svizzera Cordelia von den Steinen. È una sorta di parco memoriale senza alcun riferimento a un evento particolare ma luogo di incontro e dialogo nel senso più generale possibile. Il progetto, realizzato tra 1985 e l’1989, ha una pianta a spirale formata da 27 colonne-sculture della misura circa 4,5 metri. Numerosi gli artisti che parteciparono alla realizzazione: dallo stesso Cascella a Nagasawa, da Azuma a Nivola, fino a Carrino e Staccioli.
Per chi ha un giorno in più, il percorso ciclabile del Lago Trasimeno è uno dei più suggestivi del centro Italia. Costeggia per 70 chilometri il lago: da Castiglione del Lago fino a Sant’Arcangelo e offrendo scorci naturalistici da favola, con un dislivello di 440 metri. Il percorso è misto e adatto a gravel e mountain bike, con una difficoltà non adattissima ai principianti.
La terza tappa ci porta verso Perugia. A differenza di altri luoghi umbri qui non esiste un vero e proprio percorso cicloturistico ben definito, ma le strade provinciali e comunali permettono, per tutta la lunghezza del percorso pari a 40 chilometri, di raggiungere Perugia, abbastanza agevolmente e in sicurezza. Nel capoluogo umbro, capitale italiana del cioccolato, suggeriamo una visita a Palazzo della Penna che raccoglie la collezione del futurista Dettori e non solo. Nella Sala Cannoniera della Rocca Paolina, nel 1980 si svolse un incontro epocale per l’arte contemporanea: un dialogo tra Joseph Beuys e Alberto Burri. Proprio qui è conservata Opera Unica di Beuys, sei grandi lavagne realizzate dall’artista tedesco in stretto dialogo con il Grande Nero di Burri. Il progetto rientra in un ciclo di grandi incontri di Beuys, sostenuti dall’istrionico gallerista napoletano Lucio Amelio. Se siete in giro sosta obbligatoria da Edicola 518, un tempio per la bella carta. Qui è possibile acquistare magazine di cultura contemporanea, provenienti da tutto il mondo e difficilmente reperibili altrove.
Lasciata Perugia si procede spediti verso Foligno, quarta tappa di questo tour umbro. Nella città della tipografia e della stampa – qui è nata la prima tipografia italiana nella seconda metà del XV secolo – troviamo due luoghi dedicati all’arte contemporanea di grandissimo pregio. Il CIAC, Centro Italiano Arte Contemporanea rappresenta il punto d’arrivo della crescente attenzione verso la ricerca artistica contemporanea. Si presenta come un monolite in acciaio Cor-ten con una volumetria ampia. La genesi di questo spazio ha origini negli anni Sessanta dedicando numerose personali ad artisti contemporanei italiani ed internazionali di altissimo pregio. Proprio in questi giorni sarà inaugurata la personale di Claudio Verna, pittore consacrato alla Biennale di Venezia del 1970. La magia non finisce qui: spin-off del CIAC è l’ex Chiesa della Santissima Annunziata dove in unico ambiente trova spazio, Calamita Cosmica, la gigantesca opera di Gino De Dominicis realizzata nel 1988. Lunga ventiquattro metri, l’opera rappresenta un grande scheletro umano precisissimo nella conformazione anatomica steso supino intento a reggere un’asta di ferro dorata sulla falange del dito medio della mano destra. Ma la visita di Foligno non finisce qui: nella Galleria d’Arte moderna troviamo una ricchissima collezione internazionale, con una forte attenzione alla scultura con opere di Pomodoro, LeWitt, Smith e Henry Moore.
Tagliando la regione perfettamente in orizzontale, si tagliano anche la dorsale appenninica. Tra Spoleto e Todi, finalista capitale 2026 per l’Arte Contemporanea numerosi, anche se non diretti tra i due centri, i percorsi cicloturistici definiti sulle mappe. Todi dista una quarantina di chilometri da Spoleto e nei suoi dintorni troverete la Fondazione Beverly Pepper. Nata nel 2018 con lo scopo di generare interesse e pubblica utilità nel settore della cultura e dell’arte, con diffusione dell’opera dell’artista Beverly Pepper, questo Fondazione è una delle novità più interessanti nel panorama Italiano. Il percorso fino a Todi è il più duro, con oltre 1000 metri di dislivello in appena 40 chilometri.
Ultima tappa di questa settimana in giro per l’Umbria attraverso l’Arte Contemporanea. Lasciata Todi si risale verso Perugia. Un percorso completamente in discesa per i primi dieci chilometri permette poi di procedere agevolmente verso Brufa, piccolissimo centro dove sorge un altro parco scultoreo. Simile a quello di Campo del Sole. Il progetto del Parco di Brufa an plein air, fu ideato nel 1987. Con cadenza annuale sono stati invitati scultori di fama internazionale a realizzare ed esporre in modo permanente le proprie opere lungo tutto il territorio di Brufa: tra colline e vigneti e nei vicoli del piccolo borgo umbro. Numerose le strutture ricettive dedicate al cicloturismo amatoriale e per quello più esigente. Piccoli resort, B&B immersi nel verde, dotati di tutti i comfort. E poi tanto cibo, una delle eccellenze regionali. Come per i tartufi neri umbri. Degno di nota per chi vuole lasciarsi coccolare tra arte e cibo, l’Hotel dei Cappuccini a Gubbio. Resort luxury con una vera e propria collezione d’arte, da Arnaldo Pomodoro a Capogrossi.
(Photo credits: Umbria Tourism e Ministero della Cultura)
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