Sanità carceraria, Proietti, fondo nazionale per riequilibrare i costi

Sanità carceraria Umbria, Proietti, fondo nazionale per riequilibrare i costi

Sanità carceraria – L’Umbria, con una popolazione carceraria doppia rispetto alla media nazionale, affronta problemi di sovraffollamento e mancanza di strutture adeguate per la salute mentale. La Presidente Proietti sollecita l’istituzione di REMS e la creazione di un fondo nazionale per sostenere i costi della sanità carceraria, coinvolgendo le istituzioni locali e nazionali per una soluzione condivisa.

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Sanità carceraria in Umbria: analisi delle criticità e proposte per il futuro

In Umbria, il sistema penitenziario affronta una pressione crescente a causa del sovraffollamento e della mancanza di strutture adeguate, come le REMS, destinate ai detenuti con patologie psichiatriche. L’argomento è stato al centro di un incontro tra la Presidente regionale Stefania Proietti, il garante dei detenuti Giuseppe Caforio e il Direttore Regionale Salute e Welfare Massimo D’Angelo.

Sovraffollamento e impatto sanitario

Le quattro strutture carcerarie umbre – Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto – ospitano circa 1.600 detenuti, superando del 30% la capienza massima di 1.200 posti. Di questi, il 70% proviene da altre regioni, a seguito di reati commessi fuori dall’Umbria. Questo dato colloca la regione tra quelle con la più alta proporzione di detenuti rispetto alla popolazione residente, il doppio rispetto alla media nazionale.

Il sovraffollamento incide pesantemente sul sistema sanitario regionale, aggravando uno squilibrio che, secondo Caforio, richiede interventi a livello nazionale. I numeri confermano un problema strutturale che coinvolge non solo l’Umbria ma l’intero Paese, con circa 64.000 detenuti distribuiti nelle carceri italiane.

Proposta di un fondo nazionale per la sanità carceraria

“La sanità è un diritto fondamentale, anche per chi è detenuto”, ha sottolineato la Presidente Proietti, annunciando la sua intenzione di portare la questione alla Conferenza Stato-Regioni. Tra le proposte avanzate, spicca l’istituzione di un fondo nazionale per la sanità carceraria. Questo fondo consentirebbe una redistribuzione più equa dei costi sanitari, tenendo conto del numero di detenuti ospitati nelle diverse regioni.

“L’Umbria – ha aggiunto Proietti – si trova a sostenere costi sproporzionati rispetto alla sua popolazione residente. È necessario che il governo centrale riconosca questa disparità e intervenga con misure concrete”.

REMS: una priorità per l’Umbria

Un altro tema cruciale è la mancanza di REMS, strutture sanitarie riservate ai detenuti con patologie psichiatriche. Attualmente l’Umbria non dispone di alcuna struttura di questo tipo, costringendo i detenuti affetti da disturbi mentali a essere trasferiti in altre regioni o a restare in strutture inadeguate.

La Presidente ha recentemente discusso il tema con il Procuratore Generale Sergio Sottani, impegnandosi ad avviare un dialogo con i sindaci per individuare un luogo idoneo alla realizzazione di una o più REMS. Tra le azioni pianificate, figurano la progettazione e la gestione delle strutture, con l’obiettivo di colmare una lacuna che mette in difficoltà sia i detenuti che il sistema sanitario locale.

Visite programmate nelle carceri umbre

A margine dell’incontro, la Presidente Proietti ha richiesto aggiornamenti regolari al garante Caforio e ha annunciato un programma di visite alle carceri umbre. Queste visite serviranno per incontrare detenuti, personale della polizia penitenziaria e operatori amministrativi e assistenziali, raccogliendo direttamente le loro istanze.

“L’ascolto delle persone è fondamentale per comprendere le criticità e intervenire in modo mirato”, ha dichiarato Proietti, ribadendo la centralità del dialogo e della cooperazione tra istituzioni.

Conclusioni

L’incontro ha evidenziato la necessità di un intervento coordinato a livello regionale e nazionale per affrontare le criticità del sistema penitenziario in Umbria. L’attenzione della Presidente Proietti alle questioni sanitarie e infrastrutturali rappresenta un primo passo verso una maggiore equità e sostenibilità. Tuttavia, la realizzazione di proposte come il fondo nazionale e le REMS richiederà un impegno congiunto tra istituzioni locali, governo centrale e comunità.