Rischio eventi meteo violenti nel Mediterraneo per il previsto calo delle temperature

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di Angelo Vitale





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Il previsto abbassamento delle temperature fa scattare il rischio di eventi atmosferici violenti che potrebbero interessare il nostro Paese. L’attenzione meteo puntata sul settore del mar Ionio a Sud delle coste siciliane, dove il Mediterraneo continua a registrare temperature anche superiori ai 20 gradi, alimentando apprensione per l’annunciato calo termico (fino a 10 gradi). Questo, se prevede precipitazioni piovose e nevicate lungo la Penisola, potrebbe al contempo innescare violenti eventi atmosferici provocati dall’energia prodotta dall’incontro tra le correnti gelide polari e quelle marine troppo miti.

Lo segnala l’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, il cui primo report 2025 poco si discosta da quelli della metà del dicembre scorso. Si registra, infatti, una moderata riduzione dei flussi idrici nei bacini fluviali a Nord-Ovest (eccezion fatta per quelli liguri, che hanno beneficiato di consistenti apporti pluviali ad inizio d’anno raggiungendo, sui territori di Levante, anche cumulate superiori ai 100 millimetri in 12 ore), una sostanziale stabilità sulle regioni nordorientali ed in parte del Centro Italia, oltre a un contenuto miglioramento delle riserve idriche nel Mezzogiorno.

Abbastanza evidente è la scarsità di neve presente sull’arco alpino fin sulle vette più alte, dove l’accumulo nevoso arriva a superare di poco il metro di altezza. Diversa è la condizione su alcuni settori dell’Appennino Centrale, principalmente in Abruzzo, dove il manto bianco ha raggiunto altezze superiori alle scorse stagioni invernali (cm. 112 a Passolanciano, cm. 94 a Maieletta Mamma Rosa).

Di fronte al rischio evidenziato, emerge l’auspicio per il rafforzamento delle risorse idriche. “E’ una fase determinante per la loro costituzione, indispensabili nei mesi a venire – dice Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue – . Ciò che si sta registrando è un’inversione di tendenza rispetto all’anno scorso, particolarmente evidente nelle regioni alpine, finora caratterizzate da scarse nevicate”.

Preoccupa anche la gravità della crisi dei laghi. “Quella dei laghi dell’Italia centrale è una condizione, che rischia di avere pesantissime conseguenze sull’equilibrio degli ecosistemi e delle economie locali – commenta Massimo Gargano, direttore generale di Anbi-. Occorre intervenire urgentemente, creando le condizioni infrastrutturali per maggiori afflussi idrici, ma anche per una gestione più sostenibile delle risorse”.


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