recuperare dal “Gordo” mezza tonnellata di cocaina

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TORINO «…manda o BXX recuperar todo o dinheiro e tudo que tiser pra vender eie vai vender pra mim…», tradotto: «Di’ a BXX di recuperare tutti i soldi e tutto quello che hai da vendere e lui me lo venderà». È questo il contenuto di una missiva che, dal carcere, Patrick Assisi avrebbe mandato alla compagna Paula Simoes Assisi (nell’elenco degli indagati). Gli inquirenti della Dda di Torino sarebbero riusciti a recuperarla da una foto acquisita dagli i-Cloud violati dalla polizia federale brasiliana ed in uso proprio ad un potente narcotrafficante noto come “BXX”. È uno dei dettagli emersi dall’inchiesta “Samba” dell’antimafia torinese guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri. Proprio in queste ore Rosalia Falletta e Rita Siria Assisi, rispettivamente moglie e figlia di Nicola Assisi e quindi madre e sorella di Patrick, sono rientrate in Italia, consegnandosi alle autorità. Per gli inquirenti, dopo l’arresto nel luglio 2019 di Nicola e Patrick Assisi (padre e figlio), alle due donne venne delegata la gestione degli affari «per conto della famiglia».

Nella circostanza ricostruita dagli inquirenti, le intenzioni di Patrick Assisi (cl. ’83) sarebbero state quelle di recuperare i crediti frutto dei presunti illeciti. Ne sono convinti gli inquirenti della Dda di Torino che hanno ricostruito, ancora una volta, i compiti assegnati proprio a Rosalia Falletta. Per gli inquirenti, inoltre, le disposizioni di Assisi sarebbe state dettate dalla necessità di riorganizzare – vista la sua assenza – gli equilibri dell’organico criminale. E, soprattutto, dimostrerebbero che il gruppo guidato dagli Assisi avesse la disponibilità di un quantitativo di droga sfuggito alla Polizia Federale brasiliana.


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Quantitativo di droga – già acquistato dagli Assisi – rimasto nella disponibilità di un tale “Gorda” ovvero “il grassone” (o ciccione), come più volte viene indicato dagli stessi indagati. Gli inquirenti lo intuiscono dalle chat rilevate sulla piattaforma Sky ECC dall’utenza utilizzata dalla moglie di Patrick Assisi (pin 6B0005). E il quantitativo sarebbe stato enorme: mezza tonnellata di cocaina. Nel corso della chat la moglie di Assisi parla di un amico del marito in possesso di 500 kg di merce ma anche della necessità di trovare la persona che ha comprato. E spiega di aver parlato con un “professore” e di una “cucina”: per gli inquirenti un possibile riferimento all’appartenenza “al primo anello” della catena del narcotraffico internazionale quale è la produzione della cocaina.

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Dall’analisi di ulteriori chat Sky ECC decriptate, gli inquirenti avrebbero recuperato ulteriori dettagli, a cominciare dal “Professor”. Quest’ultimo, infatti, ad un altro utente avrebbe spiegato come “Sony”, cioè Patrick Assisi, lavorasse per alcuni gruppi criminali – anche rivali – mentre avrebbero anche costruito una “cucina” in Bolivia per procedere autonomamente alla produzione della cocaina. Dalla chat, dunque, “Professor” sembrava ben informato e avrebbe chiarito, fatto molto più importante, che lo stupefacente fosse custodito da un uomo detto il “Gorda”, parlando proprio di 500 pezzi già pagati.


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Come emerso dall’inchiesta della Dda di Torino, dunque, sia “Professor” che “BXX”, entrambi non meglio identificati, sarebbero risultati legatissimi agli stessi Assisi e, in particolare, a Patrick ed è per questo motivo che entrambi avrebbero accettato di aiutare la famiglia per il recupero della mezza tonnellata di cocaina già pagata, prodigandosi a favore della moglie che – sempre secondo l’accusa – sarebbe stata supportata anche dalla famiglia del marito in Italia, rappresentata perlopiù da Nicola De Carne, dando così seguito alle operazioni di narcotraffico, dopo l’arresto del marito, e senza l’aiuto di uno storico collaboratore della famiglia Assisi: Vincenzo Pasquino. A fare da “collante” – ancora secondo quanto emerso dall’analisi delle chat decriptate – un certo “Mumu” che, su richiesta, avrebbe confermato il possesso dei “500 pezzi”. Il recupero dell’enorme carico diventerà presto un problema dal momento che “Gorda” poi sarebbe sparito. L’affare resterà evidentemente a cuore a Nicola Assisi che, nel corso di un colloquio in carcere risalente al 21 giugno del 2024, in presenza della figlia, avrebbe chiesto alla compagna Rosalia Falletta se avesse incontrato il “grassone”, ottenendo una risposta criptica e secca, per una vicenda ancora tutta da definire. (g.curcio@corrierecal.it)  

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