Pittura, scultura, ceramica e stoffa: le mostre d’arte che vedremo nel corso del 2025

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di
Veronica Tuzii

Dalla Biennale Architettura a Hammershøi. Udine ospita «Confini»

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Dai dipinti di El Greco all’urlo di Munch, alle atmosfere sospese di Hammershøi e alla figura umana indagata da Schütte; dalle ceramiche di Fontana agli abiti-scultura di Capucci. E poi le nuove tendenze ad ArtVerona; le magie del vetro, del costruire con Jean Nouvel e la grande fotografia. Un ricco calendario di mostre in Veneto si va componendo lungo l’anno appena iniziato. La nostra mappa dell’arte 2025 parte da Venezia, dov’è attesa la 19. Biennale di Architettura (10 maggio-23 novembre), evento clou dell’anno. Curata da Carlo Ratti, «Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva» sarà focalizzata sull’ambiente costruito e sulle possibili soluzioni all’emergenza climatica. Ecco le proposte del Muve. Le sale dell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale accoglieranno «Dall’oro dipinto a El Greco. La pittura veneto cretese» (30 aprile-28 settembre), fra memorie bizantine e rivoluzioni rinascimentali. Sarà questa l’ultima esposizione prima del riallestimento permanente dedicato alla Serenissima Repubblica. 

Casanova, Munch e Nuovel 

Un racconto in cui entra in gioco fatalmente Giacomo Casanova, figura che in questi ambienti rivive. Nell’anno delle celebrazioni per i 300 anni della nascita, il letterato e viaggiatore sarà anche con due mostre, tra mito, moda e cinema, a Palazzo Mocenigo. Stessa location per una mostra «inebriante», realizzata con Mavive, che presenterà (aprile-settembre) i preziosi flaconi da profumo della Collezione Storp a comporre un percorso di 8 mila anni, a partire dall’antico Egitto. A Ca’ Pesaro tornerà esposto il «Poema della vita umana» di Giulio Aristide Sartorio (16 maggio-28 settembre), ciclo decorativo di 230 metri quadri dipinto per il Salone centrale della Biennale del 1907. Al Candiani «Munch. L’urlo espressionista nel Novecento» (29 settembre-1 marzo 2026): partendo da opere grafiche del norvegese, lavori da Otto Dix a Renato Guttuso fino a Marina Abramovic. Risponde la Fondazione Cini. Se, nell’anno della Biennale Architettura, San Giorgio ospiterà una mostra dell’archistar Nouvel (10 maggio-15 settembre), dal 10 aprile le Stanze della Fotografia, iniziativa Cini-Marsilio Arte, riapriranno con due rassegne. «Le forme del classico» è la retrospettiva riservata a Robert Mapplethorpe, con oltre 200 scatti per un dialogo tra corpo vivo e scultura ideale. Dai nudi ai ritratti, da Warhol a Patti Smith e Richard Gere.




















































Il vetro, Renzulli e Schütte

Altre star, ma «fatte a pezzi» dal funambolo della Polaroid Maurizio Galimberti, coi suoi iconici mosaici, da Johnny Depp a Taylor Swift. E altre Stanze, quelle del Vetro, col secondo capitolo de «Il Vetro di Murano e la Biennale di Venezia» (13 aprile-23 novembre) sul decennio 1932-42, con creazioni di Scarpa, Poli e Martens. La Bevilacqua La Masa farà riscoprire nella sede di San Marco Franco Renzulli (22 febbraio-20 aprile), pittore del colore della tradizione della Serenissima reinterpretata con richiami concettuali e simbolisti; a Palazzetto Tito la giovane arte contemporanea cinese (22 marzo-27 aprile). Dal 6 aprile, per la stagione targata Pinault Collection, occuperà gli spazi di Punta della Dogana con «Genealogies» Thomas Schütte, che affonda la sua arte dentro l’esistenza e la commedia umana; a Palazzo Grassi, Tatiana Trouvé ne «La strana vita delle cose» contrapporrà l’incessante flusso del tempo alla straordinaria resistenza degli oggetti comuni. La Collezione Peggy Guggenheim replica con Maria Helena Vieira da Silva (12 aprile-15 settembre) e la sua capacità di trasformare lo spazio pittorico in ambienti astratti e illusioni ottiche; e «Mani-Fattura: le ceramiche di Lucio Fontana» (11 ottobre-3 marzo 2026), affondo sulla portata dell’immaginazione e creatività del maestro spazialista come scultore. 

Cappucci, Hammershøi e Canova

In provincia, Villa Pisani a Stra diventerà il palcoscenico per gli spettacolari abiti-scultura firmati Roberto Capucci (15 aprile-ottobre), ovvero l’arte oltre la moda; mentre a Villa Contarini Camerini a Piazzola sul Brenta, Padova, un viaggio iniziatico nell’universo «Giappone. Terra di Geisha e Samurai» (1 marzo-29 giugno). Nella città del Santo, la Galleria Cavour presenterà «Walter Rosenblum. Master of Phography» (14 febbraio-4 maggio), punteggiando il percorso del fotografo americano con 100 fotografie vintage e documenti d’epoca. A Palazzo Roverella di Rovigo arriverà Vilhelm Hammershøi, l’artista degli interni domestici con donne di spalle e solitudini. «Hammershøi e i pittori del silenzio tra il nord Europa e l’Italia» (22 febbraio-29 giugno) porrà a confronto i capolavori del genio danese con quelli di artisti coevi. In occasione del comodato gratuito dell’inedita Testa di Teseo, giunta da una raccolta privata, il Museo canoviano di Possagno, Treviso, omaggerà lo scultore con la mostra «Canova e la Nascita della Scultura Moderna» (dal 21 marzo). Eccoci a Verona dove, tra le proposte dei Musei Civici, al Castelvecchio è in preparazione, a 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo, l’esposizione «Fascismo Resistenza Libertà. Verona 1943-1945» (14 marzo-27 luglio); al Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, in primavera, un focus sul pittore veronese Alessandro Turchi detto l’Orbetto, assai apprezzato nella Roma seicentesca. Nella città scaligera, si rinnova poi l’appuntamento con ArtVerona (10-12 ottobre), la fiera che festeggia i primi vent’anni. E se il Veneto non vi basta, spostandosi di poco, imperdibile la mostra «Confini. Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni» (11 ottobre-12 aprile 2026) a Villa Manin di Passariano (Udine), a cura di Marco Goldin: una cavalcata nella pittura dell’800 e ‘900 ad alto tasso di capolavori.

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