Caroppo sfida Aeroporti, «Pochi voli, Salento messo all’angolo Ora cambi la governance»

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Vito Fatiguso

Il deputato Caroppo (Fi): «Disparità con lo scalo di Palese, necessario un consigliere del territorio»

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«Lo squilibrio nella programmazione dei voli tra Bari e Brindisi emerge dalla lettura dei numeri. Nulla di più controllabile e obiettivo. Quindi occorre rimettere mano alla governance di Aeroporti di Puglia aprendo strutturalmente ai rappresentanti del territorio: dalle amministrazioni alle associazioni di categoria. 
L’attuale vertice della società di gestione sembra insofferente quando di parla di un diritto dei pugliesi alla mobilità equa. Eppure, dal governo nazionale sono arrivati 5 milioni per le nuove rotte e sembra, invece, che sia una novità poco gradita». Andrea Caroppo, deputato salentino di Forza Italia, è sempre stato attivo sui temi dei trasporti. Già da tempo ha pungolato Adp, società che gestisce gli aeroporti (ottenuti in concessione gratuita dallo Stato) a curare meglio lo scalo salentino «che è meta di turismo e terra attrattiva per i flussi internazionali». Caroppo, insieme al collega di partito Mauro D’Attis, ha lavorato per destinare risorse aggiuntive allo scalo di Brindisi e con l’ultima manovra di bilancio è arrivato il via libera (5 milioni in 3 anni).

Caroppo, è la Puglia dei record e della soddisfazione dei passeggeri. Almeno è quello che spesso ripete Antonio Maria Vasile, portato al vertice di Adp solo con una nomina fiduciaria del governatore Emiliano. Cosa ne pensa?
«Che è sufficiente analizzare i numeri per pesare la disparità di trattamento tra l’offerta di collegamenti tra Bari e Brindisi. E ciò vale anche per gli investimenti infrastrutturali. Più volte abbiamo presentato una ricognizione puntuale della situazione».




















































Ci faccia un esempio.
«Bari chiuderà il 2024 con un numero di passeggeri internazionali più alto di quello dei viaggiatori nazionali, mentre a Brindisi è il contrario».

A cosa è dovuto?
«All’offerta di rotte europee. Brindisi, Lecce e Taranto sembrano province meno meritevoli. E questo vale anche per la seconda criticità acclamata».

Ovvero.
«Quella dei voli verso Roma e Milano nell’orario winter: i cittadini possono usufruire di un servizio a scartamento ridotto rispetto agli altri mesi dell’anno. E resta la diversa offerta riservata allo scalo di Bari. Ma il mio è un invito a far crescere anche le altre realtà».

Per questo che avete fatto inserire un emendamento nella legge di bilancio che destina al Salento cinque milioni in tre anni?
«Certo, è un aiuto al territorio e uno strumento per rilanciare l’attività».

Aeroporti di Puglia vi avrà ringraziato?
«Assolutamente no, anzi. Il presidente Vasile ha detto che non ne avevano bisogno».

Come mai?
«Non ne ho idea. So solo che le risorse possono essere utilizzate in deroga alla normativa sulla concorrenza proprio per la difficoltà logistica che contraddistingue il Salento. Ovviamente i finanziamenti vanno utilizzati in modo trasparente con bandi chiari e non coperti da discutibili segreti industriali».

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Ha fatto proposte?
«Ho chiesto alla Regione Puglia di incrementare questo fondo in modo da soddisfare anche le esigenze del “Gino Lisa” di Foggia. Spero prevedano risorse regionali aggiuntive».

Ci sono iniziative sull’argomento?
«Stiamo contattando gli amministratori locali e i rappresentanti delle categorie per discutere dell’utilizzo dei cinque milioni per nuove tratte. Inviteremo ovviamente anche Aeroporti di Puglia».

La società aeroportuale oramai non gestisce solamente le infrastrutture, si muove (indebitandosi) per pagare gli incentivi alle compagnie aeree.
«Ecco, per programmare correttamente va coinvolto tutto il territorio. I voli internazionali sono una risorsa e devono essere suddivisi con coerenza. Perciò andrebbe rivista la governance di Adp in modo da prevedere strutturalmente rappresentanti del territorio nel consiglio d’amministrazione».

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