Rinnovabili, la rivoluzione energetica continua: +7,5 GW di potenza installata nel 2024 da fotovoltaico ed eolico

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L’Italia chiude il 2024 con 7,5 GW di nuova potenza rinnovabile installata, avvicinandosi al target di 8-10 GW annui per il 2030. Nonostante la crescita positiva, i decreti recenti su agricoltura e aree idonee potrebbero rallentare il progresso delle rinnovabili. La strada verso gli obiettivi del PNIEC rimane sfidante, ma il trend di crescita è incoraggiante.

L’Italia chiude il 2024 con +7,5 GW di potenza installata da rinnovabili.

Siamo vicini al target di 8/10 GW per rispettare gli obiettivi al 2030. È interessante la progressione che le rinnovabili stanno seguendo in questi ultimi anni.

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Il 2024 si chiuderà con una nuova capacità installata da fonti rinnovabili pari a 7,5 GW. Registriamo anche un cambiamento nel mix di nuova capacità rinnovabile in esercizio, con sempre più impianti connessi alla rete di trasmissione nazionale rispetto al passato, quando la maggior parte delle nuove entrate in esercizio era legata alla media e bassa tensione, e un conseguente potenziale impatto positivo sul costo dell’energia. Oltre a ciò, stiamo raccogliendo una domanda record di richieste di connessione per gli impianti di accumulo, che saranno anche oggetto delle nuove aste MACSE (Mercato a Termine degli Stoccaggi) nella primavera 2025.

A dirlo è Francesco Del Pizzo, Responsabile Strategie Sviluppo Rete e Dispacciamento, Terna.

I dati ufficiali dello scorso anno non sono ancora stati diffusi dalla società che gestisce la trasmissione di energia elettrica sulla rete elettrica nazionale. Tuttavia, i report di metà anno, sommati a queste dichiarazioni, ci illustrano una prospettiva con un trend molto più che positivo.

Infatti, già nei primi 10 mesi dell’anno, la capacità rinnovabile in esercizio segnava un aumento di 6.042 MW (di cui 5.482 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 1.489 MW (+33%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e supera il dato dell’intero 2023, che era pari a circa 5.800 MW. Al 31 ottobre, in Italia si registrano 75,2 GW di potenza installata da fonti rinnovabili, di cui, nel dettaglio, 35,8 GW di solare e 12,9 GW di eolico.

A dicembre 2019, l’Italia ha adottato il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che aveva fissato al 2030 l’obiettivo nazionale complessivo del 30% di consumi energetici lordi soddisfatti da fonti energetiche rinnovabili. All’interno del PNIEC, approvato nel giugno 2024, i target sono stati rivisti e fissati a 138 GW di capacità di generazione da impianti rinnovabili al 2030, di cui 80 GW di fotovoltaico e 28 GW di eolico.

I dati ci dicono che c’è ancora molta strada da fare, ma la progressione è evidente. Come spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, dobbiamo fare attenzione a preservare questa curva positiva.

La progressione della rivoluzione energetica continua: erano stati infatti 1,5 GW nel 2021, 3 nel 2022, quasi 6 nel 2023. Questa è la buona notizia. La cattiva notizia è che nel 2024 il governo ha varato un ideologico decreto agricoltura (se si vuole davvero fermare il consumo di suolo si vietano nuovi poli logistici e nuove aree residenziali o produttive e non il fotovoltaico a terra) e il decreto Aree Idonee che, in modo pilatesco, delega le Regioni a individuarle (se le altre Regioni faranno come la Sardegna, si fermerà tutto, con grande felicità dei signori del gas).

Il decreto Aree Idonee e il decreto agricoltura, firmato lo scorso luglio, rischiano di portare problemi alle FER italiane. Il primo, infatti, lascia discrezionalità alle Regioni con criteri disomogenei a livello nazionale; inoltre, è retroattivo, mettendo a rischio l’iter autorizzativo delle aree già individuate. Il secondo, invece, potrebbe portare a uno stop del fotovoltaico su terreni agricoli.

La strada per centrare gli obiettivi al 2030 appare quindi ancora impervia, ma iniziamo l’anno con queste buone notizie e un rinnovato slancio.

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