Lettera aperta per la pace

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


– Alla Sindaca di Firenze

– Ai Sindaci dell’area metropolitana fiorentina

– Al Presidente del Consiglio Comunale di Firenze

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

– Al Presidente della Giunta Regionale Toscana

– Al Presidente del Consiglio Regionale della Toscana

– Al Segretario Generale della CGIL di Firenze

– Alla Presidente dell’ANPI di Firenze

– Alla Presidente dell’ARCI di Firenze

– Alle realtà impegnate per la causa della Pace

 

Carissimi/e,

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Avvertiamo con angoscia la drammaticità di questo momento e l’esigenza di una risposta straordinaria, che parta dal basso, dalle realtà locali, e che riesca a coinvolgere i diversi livelli politico-istituzionali.

Occorre che le iniziative per la pace, l’accoglienza, la solidarietà e la cooperazione fra le persone e fra i popoli si diano l’obiettivo di divenire trainanti per l’insieme della cittadinanza.

In un periodo in cui 

– le guerre si moltiplicano in varie parti del mondo,

– continua il genocidio attuato da Israele sulla popolazione palestinese di Gaza,

– viene attaccata dalla Turchia l’esperienza democratica del Rojava – centrata sulla parità di genere, il rispetto dell’ambiente, l’interculturalità -,è indispensabile, ed urgentissima, una mobilitazione di tutte le energie positive – sociali, culturali, politico/istituzionali – che hanno come obiettivo “la pace prima di tutto” (perché soltanto se non vi sono conflitti armati, è possibile sviluppare la necessaria conflittualità – elemento essenziale della democrazia – da portare avanti con metodi nonviolenti, nella società, nelle e con le istituzioni, a livello nazionale e internazionale).

Come sosteneva Gino Strada “solo dei cervelli poco sviluppati, nel terzo millennio, possono pensare alla guerra come uno strumento accettabile per la risoluzione dei conflitti”.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Alcuni mesi fa alcuni soggetti, sia a titolo individuale che come rappresentanti di realtà associative, avevano chiesto all’Amministrazione di Palazzo Vecchio, con una “lettera aperta”, di riprendere il cammino avviato negli anni ‘50 da Giorgio La Pira e ripreso poi quando Firenze, negli anni ‘80, era stata dichiarata dal Consiglio Comunale, con voto unanime (su ispirazione di Padre Ernesto Balducci) “città operatrice di pace”.

Si chiedeva in particolare, in tale lettera, di costituire nella sede municipale uno spazio d’incontro per le associazioni e i movimenti pacifisti, per le università, italiane e straniere, per i Consolati, per i mondi della cultura, umanistica e scientifica, e delle autonomie locali, con la prospettiva di farlo divenire un Forum Permanente per la Pace in grado di:

– prendere posizione e di intervenire nelle varie situazioni di conflitto armato,

– di mandare “ambasciatori di pace” nei diversi consessi internazionali (l’ONU, il Consiglio d’Europa …),

– inviare delegazioni dove la guerra è in atto al fine di sollecitare il “cessate il fuoco” e l’avvio di trattative,

– promuovere in tempi brevi un incontro internazionale a Firenze che riproponga con forza l’obiettivo di porre la guerra “fuori dalla storia”.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Queste richieste sono rimaste in gran parte senza risposta, ma non dobbiamo smettere di farle, perché non sono certo diminuite la loro validità e attualità. Anzi, ogni giorno che passa si dimostrano sempre più urgentemente indispensabili.

Occorrono azioni continue, che abbiano una notevole visibilità, volte 

– a dare centralità, e priorità rispetto ad altri importanti temi, alla questione della pace,

– a dare risposte adeguate che tengano conto dell’insostenibilità, per le coscienze individuali e collettive, dei crimini che vengono compiuti giornalmente dall’esercito israeliano nella striscia di Gaza (non è ammissibile rispondere al fondamentalismo criminale di Hamas con stragi di decine di migliaia di persone, fra cui un altissimo numero di bambini/e),

– ad impedire che la Turchia (stato membro della NATO) attacchi e annienti l’esperienza così significativa ed esemplare delle curde e dei curdi del Rojava.

Sono in atto importanti iniziative pacifiste, a livello nazionale (ad esempio, “Pace in movimento”, portale dei pacifisti italiani realizzato da ARCI, “Un Ponte per…”, “Sbilanciamoci” – quest’ultima organizzazione ha anche prodotto una finanziaria alternativa a quella del Governo, una finanziaria in cui una parte dei finanziamenti destinati all’esercito ed alle armi viene dirottata nei settori della sanità, dell’istruzione, della tutela ambientale -) ed a livello locale (a Firenze, fra l’altro, è in programma domenica 12/1 all’Instabile, in via della Funga, con il sostegno di ARCI, ANPI, CGIL, “Una goccia per Gaza – Un momento d’incontro, scambio e approfondimento sul Medioriente per una cultura che metta al centro la pace” e sta proseguendo la sua azione il movimento che intende contrastare la collocazione sul territorio fiorentino di una sede del Comando NATO).

Si tratta indubbiamente di interventi importanti, ma credo che nel momento attuale, vista la gravità e la pericolosità di quanto sta accadendo, sia estremamente necessario compiere un salto di qualità, da un lato compiendo un grande sforzo sul terreno dell’informazione – per cercare di far capire come ormai si sia sull’orlo del baratro, per quanto riguarda sia la guerra che la questione ambientale -, riuscendo a sconfiggere l’indifferenza di un gran numero, attualmente in crescita, di “indifferenti” (quelle persone che Gramsci ancora studente sosteneva di  odiare -”Odio gli indifferenti” affermava in un suo componimento – e che noi, pur senza arrivare ad odiarle, dovremmo smuovere dalla loro ignoranza/indifferenza, che è di ostacolo ad ogni possibilità di incidere davvero sui comportamenti dei governanti). Dall’altro, riproponendo una serie di obiettivi che in passato il movimento pacifista ha portato avanti con convinzione e che poi sono stati abbandonati (o, comunque, sono passati in secondo piano). Ne indichiamo alcuni:

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

– sul finire del secolo scorso era stato avviato un confronto, a livello sindacale, sui percorsi che avrebbero portato alla riconversione delle fabbriche d’armi (sarebbe il momento di riprenderlo, visto, fra l’altro, che l’Italia è fra i primi 10 produttori di armi al mondo);

– nello stesso periodo una rete di enti locali, oltre a rifiutare la collocazione di armi atomiche sul proprio territorio, aveva cominciato a discutere della prospettiva di mettere in atto forme di difesa nonviolente;

– contemporaneamente si erano sviluppati movimenti per l’adesione dell’Italia al al TPAN (Trattato di Interdizione delle Armi Nucleari) e per l’obiezione di coscienza alle spese militari.

Pensiamo che sia il caso di rilanciare questi temi e questi obiettivi, perché, in Italia ed in molti altri Paesi, vengono aumentati i finanziamenti alle Forze Armate e si fa sempre più probabile l’uso, nelle guerre in atto, di armi atomiche (qualche teorico sostiene la positività di una deterrenza provocata da “multiculturalismo” nucleare).

Nel corso del tempo, negli anni ‘80 e ‘90, hanno dato un notevole contributo alla causa della pace persone come Padre Balducci, Alberto L’Abate, del Movimento di Azione Nonviolenta fondato da Aldo Capitini, Gigi Ontanetti, della Fucina della Nonviolenza, Fioretta Mazzei, consigliera comunale sulle orme di Giorgio La Pira – solo per citarne alcune -).

Andrebbe ripresa l’idea di mettere in piedi un punto di riferimento cittadino per tutti/e coloro che intendono impegnarsi per la pace: negli anni ‘80 fu alzata una Tenda in Piazza San Giovanni, una Tenda che divenne spazio per interventi e dibattiti (a cui parteciparono alcune delle persone citate in precedenza). Magari oggi si potrebbe pensare ad una Tenda mobile, su un furgone, in grado di spostarsi anche in periferia.

Importante sarebbe costituire immediatamente un Coordinamento fra tutte le energie  (associative e individuali) che intendono mobilitarsi per la pace, un Coordinamento in grado di fare pressione sulle istituzioni, di costruire interventi informativi e di approfondimento, di promuovere, in primo luogo nelle scuole, l’educazione alla pace (che dovrebbe diventare una vera e propria materia scolastica), contrastando l’educazione militare che sta portando avanti in diverse realtà l’Esercito.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Sarebbe un chiaro segnale della drammaticità e della pericolosità del momento che stiamo vivendo, come accennavamo all’inizio, e il possibile avvio di un percorso che, partendo dai territori, cerchi di cambiare gli attuali orientamenti, che individuano ancora nella guerra una possibile soluzione dei conflitti (facendo diventare tale parola improponibile, al pari del termine “schiavitù” – divenuto, appunto, ufficialmente improponibile, anche se forme di schiavitù, purtroppo, esistono ancora -).

L’augurio di un impegno più incisivo per la pace è l’unico che possiamo farci in questo avvio, non certo festivo, del nuovo Anno.

 

Moreno Biagioni 

Eros Cruccolini

 

Carta di credito con fido

Procedura celere

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link