le frasi di Daniele Bordicchia sui social prima di sparare a Eliza Stefania Feru. Lei voleva andarsene

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Il movente non è ancora chiaro, ma quello che stava succedendo a casa di Daniele Bordicchia e sua moglie Eliza Stefania Feru, a Gualdo Tadino (Perugia), sembra ormai evidente. Lei, 29 anni, voleva lasciarlo dopo sette mesi di matrimonio. Già una volta aveva lasciato casa, per poi fare ritorno. Non è chiaro cosa sia successo il 4 gennaio, quando l’uomo ha preso la pistola d’ordinanza (è una guardia giurata) e ha sparato prima a lei, uccidendola, e poi verso se stesso togliendosi la vita. I carabinieri, che stanno indagando sul movente, hanno sequestrato i telefoni dei due per provare a trovare un movente.








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Le frasi sui social: se non mi rispetti ti cancello 


Eliza Stefania era operatrice socio sanitaria all’istituto Serafico di Assisi dove si occupava dell’assistenza a bambine e bambine disabili. È bastato un colpo di pistola al marito per ucciderla. Sui social il 38enne scriveva: «Sono molto sensibile. Ho un cuore grandissimo. Non mi piace essere preso in giro. Dico sempre come la penso e affronto il problema da solo». O ancora: «10% testardo, 20% perfido, 70% vendicativo, 100% pazzo». Chi lo conosce però lo descrive come «un ragazzo dolce ma forse troppo fragile». Sicuramente stravedeva per la moglie, come testimoniato dalle tante dediche che le tributava sotto a ogni foto. Ma non mancano anche frasi inquietanti: «Se mi rispetti io ti rispetto altrimenti ti cancello dalla faccia della terra».


Il nuovo lavoro e la voglia di andarsene


Stefania Feru nella mattinata di domenica era attesa al lavoro al Serafico dove però non è mai arrivata. Da poco era stata assunta stabilmente dalla struttura di Assisi. «Lavorava con i bambini ed era brava. Siamo sconvolti», ha detto all’ANSA Francesca Di Maolo, presidente del Serafico. Sul profilo Facebook della donna ci sono in evidenza le immagini felici del matrimonio. Lei e il marito che si baciano alle spalle della torta nuziale.


A Gaifana è arrivato anche il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti. «È una tragedia che colpisce l’intera comunità”, ha detto. «Due ragazzi giovani – ha aggiunto – tra l’altro con un lavoro entrambi.

Niente lasciava presagire un epilogo di questa natura. E’ un momento di grande sgomento».

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Le indagini


Dalle indagini condotte dai carabinieri è emerso che a spararle è stato il marito, Daniele Bordicchia, 38 anni, guardia giurata del posto, impiegato con una ditta di vigilanza che opera sul territorio umbro. Un solo colpo esploso con Glock 17 calibro 9, l’arma di servizio regolarmente detenuta. Che poi ha rivolto verso se stesso suicidandosi. I motivi alla base della tragedia sono ancora al vaglio degli investigatori. I carabinieri, in un comunicato ufficiale, hanno comunque parlato di «probabile movente» nell’ambito di «dissidi coniugali». La coppia era sposata dal maggio scorso e non aveva figli. I vicini nella piccola comunità di Gaifana hanno spiegato di non avere sentito litigi, ma a quanto pare, i rapporti tra marito e moglie erano piuttosto tesi negli ultimi tempi. A dare l’allarme sono stati i genitori di Bordicchia che abitano poco lontano. 


Hanno raggiunto l’abitazione della coppia per portare a spasso i loro cani come facevano normalmente, e hanno scoperto la tragedia. Che tuttavia potrebbe essere avvenuta nella notte se non addirittura nella serata precedente. Particolare che dovrà chiarire il medico legale. Presso l’abitazione di via degli Ulivi è subito intervenuto il personale sanitario del 118 e i carabinieri della stazione di Gualdo Tadino. Quindi sono arrivati i militari della sezione rilievi del Nucleo investigativo di Perugia e quello della compagnia di Gubbio. Con loro il medico legale e il magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Perugia. Gli accertamenti hanno escluso la responsabilità di altre persone nella morte dei due coniugi.  Non emergono biglietti o altri messaggi lasciati per spiegare quanto successo,sembra che nella coppia ci fosse qualche problema, tanto che i carabinieri hanno parlato di «probabile movente» legato a «dissidi coniugali». Agli atti non risultano tuttavia denunce o segnalazioni di alcun tipo da parte della donna. Confermando quella che era stata la prima ipotesi, cioè il femminicidio-suicidio.




Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Gennaio 2025, 16:21



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