Il turismo di massa e la sfida del futuro – il Pio Parlante

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a cura di Emma Agrondi e Andrea Morandin, 3AC – Liceo Classico, indirizzo Biomedico

Venezia, la Serenissima, è una delle città più affascinanti del mondo, un capolavoro di arte, storia e architettura. Ogni anno, milioni di turisti da ogni angolo del globo affollano le sue calli, i ponti e le piazze, incantati dalla sua bellezza senza tempo.

Tuttavia, la stessa magia che rende Venezia unica è anche quella che la sta mettendo alla prova, come una città in balia di una pressione turistica crescente e spesso incontrollata.

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Il turismo a Venezia è sempre stato un motore cruciale per l’economia locale: le attività legate al settore turistico generano infatti un grande benessere economico, contribuendo in maniera determinante alla sopravvivenza delle piccole botteghe artigiane, dei ristoranti e degli hotel. Ma questo flusso incessante di visitatori ha anche un lato oscuro, che minaccia la stessa sostenibilità della città. Nel 2019, prima della pandemia, Venezia ha registrato più di 30 milioni di presenze turistiche all’anno, un numero che supera di gran lunga la popolazione residente, che conta circa 260.000 abitanti. Il numero di turisti in città è dunque più che decuplicato rispetto a quello dei residenti, creando una situazione difficile per tutta la popolazione  locale che vorrebbe cercare di vivere in un luogo tranquillo e pacifico dove far crescere talvolta anche la propria famiglia. Il turismo di massa ha generato un innalzamento dei prezzi, con effetti devastanti sul mercato immobiliare. Le case storiche, un tempo abitazioni dei veneziani, sono state progressivamente trasformate in appartamenti turistici, privando la città della sua identità residenziale. Le attività commerciali, sempre più indirizzate verso il mercato dei turisti, hanno ridotto la varietà dei negozi e dei servizi, creando una sorta di “disneylandizzazione” della città stessa.

Il turismo di massa porta con sé anche gravi danni ambientali. Il costante afflusso di imbarcazioni, tra cui le grandi navi da crociera, aggredisce l’ecosistema delicato della laguna. Le onde generate da questi giganteschi mezzi di trasporto, infatti, erodono lentamente i fondamenti della città, già minacciata dal fenomeno del dissesto idrogeologico e dall’innalzamento del livello del mare. Ogni anno, l’acqua alta e le inondazioni mettono a dura prova il patrimonio architettonico, mentre il traffico marittimo contribuisce a un degrado accelerato. Di fronte a questo scenario, le autorità locali hanno cominciato a prendere provvedimenti per cercare di bilanciare l’afflusso turistico con le esigenze di conservazione della città. A partire dal 2023, è stato introdotto un sistema di prenotazione per l’accesso a Venezia, che impone una tassa d’ingresso a chi visita la città per una giornata: questo nuovo sistema ha suscitato dibattiti, ma rappresenta un tentativo di contenere il numero di visitatori giornalieri e di indirizzare il turismo verso modalità più sostenibili. Inoltre, sono stati previsti incentivi per favorire un turismo che si concentri su un periodo più lungo e meno affollato, con pacchetti che includono esperienze culturali e tradizionali, lontano dalle rotte battute dai turisti di massa. Le autorità locali hanno anche lanciato iniziative per promuovere il turismo di qualità, legato alla cultura, all’arte e alla scoperta dei segreti nascosti di Venezia. Venezia si trova a un bivio. Da un lato, c’è il rischio che la città diventi una sorta di parco tematico per turisti in cerca di un’esperienza superficiale; dall’altro, c’è la speranza che il turismo di qualità possa contribuire alla rinascita della città senza danneggiare il suo fragile equilibrio. Il futuro di Venezia dipende dalla capacità di trovare soluzioni innovative che possano conciliare l’esigenza di tutelare il patrimonio storico, ambientale e culturale con la necessità di alimentare un’economia turistica che, pur essendo una risorsa fondamentale, non può essere lasciata ad agire in maniera incontrollata.

È un’impresa difficile ma possibile, se solo si riuscirà a mettere in atto una politica efficace e a sensibilizzare i turisti verso un comportamento più responsabile. Insomma questa bellissima e affascinante città  rischia di scomparire se non si trovano soluzioni concrete per ridurre l’impatto del turismo di massa.

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