Il servizio militare obbligatorio torna in Europa?

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A maggio 2024, in Italia, la Lega di Matteo Salvini (estrema destra) ha presentato un disegno di legge per introdurre un servizio militare o civile obbligatorio per tutti i ragazzi di età compresa tra 18 e 26 anni, della durata di sei mesi. In Italia il servizio militare era stato abolito nel 2005. 

La partecipazione dei partiti nazionalisti in un numero sempre maggiore di governi europei, l’invecchiamento della popolazione e la guerra in Ucraina che dura ormai da quasi quattro anni sono all’origine di un rafforzamento delle tendenze militaristiche. Oggi diversi governi europei vorrebbero estendere il servizio militare per rispondere alle crescenti necessità della difesa e alle tensioni geopolitiche sempre più problematiche, per cui naturalmente l’Unione europea ha la sua parte di responsabilità. 

La Spagna ha abolito il servizio militare obbligatorio nel 2001, la Francia nel 1996, la Germania nel 2011, il Belgio nel 1994 e il Regno Unito addirittura nel 1963. L’Islanda non ha un esercito nazionale, mentre l’Irlanda non ha mai avuto un servizio militare obbligatorio. Ora, però, il quadro sta cominciando a cambiare. 

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Considerare il servizio militare

A luglio, in Germania, è emerso un acceso dibattito sul ripristino del servizio militare e sull’apertura alle donne. L’iniziativa non è stata assunta dai cristiano-democratici (dopo tutto era stata Angela Merkel ad abolire il servizio militare nel 2011), ma dal ministro della difesa socialdemocratico Boris Pistorius, che si è impegnato a riformare l’esercito dopo anni di “abbandono”. Pistorius, figura molto popolare nel paese, ha annunciato un piano per incrementare gli effettivi delle forze armate portandoli da 181mila a 203mila. Tuttavia non si tratterebbe di un servizio militare obbligatorio classico. Il piano di Pistorius prevede che tutti gli uomini e le donne con passaporto tedesco ricevano al compimento dei 18 anni una lettera ufficiale con l’invito a considerare un servizio militare di base della durata di 6 mesi, con possibilità di estenderlo fino a 17 mesi. 

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I ragazzi tedeschi dovranno compilare un questionario fornendo informazioni sul loro stato coniugale, sui loro interessi, sulla loro posizione rispetto alle armi da fuoco, sulle conoscenze accademiche e sul loro stato di salute. Per le donne la compilazione sarà facoltativa, mentre per gli uomini sarà obbligatoria. 

La costituzione tedesca prevedere che in circostanze speciali il governo possa chiedere alle donne di prestare servizio, ma non di imbracciare le armi. La Germania sta cercando di replicare il modello svedese, introdotto nel 2017 e basato su un processo selettivo che non comporta una coscrizione automatica in base all’età ma utilizza criteri speciali per identificare i soggetti più capaci. 

Nell’ultimo decennio la Lituania è stata il primo paese a cambiare il suo orientamento su questo tema. Il paese baltico ha ripristinato la coscrizione nel 2015, un anno dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia. La Lettonia ha seguito l’esempio nell’estate del 2022, cinque mesi dopo l’ingresso delle truppe russe in Ucraina

In Serbia il servizio militare obbligatorio è stato abolito nel 2011, e da allora le forze armate sono state composte esclusivamente da soldati professionisti. Tuttavia a settembre il presidente Aleksandar Vučić, che ricopre anche il ruolo di comandante in capo delle forze armate, ha approvato il ritorno della coscrizione a partire dal 2025, per una durata di 75 giorni. 

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Non tutti sono favorevoli al ritorno del servizio militare. Nel Regno Unito, alla vigilia delle elezioni del 2023, la proposta avanzata dal governo conservatore di Sunak di introdurre un servizio militare o civile obbligatorio ha suscitato reazioni rabbiose sui social network, soprattutto da parte dei ragazzi della cosiddetta Gen-Z. Il partito laburista ha manifestato con chiarezza la sua opposizione a un ripristino della coscrizione. 

In Spagna, il peso della storia

In Spagna l’effetto della guerra in Ucraina è stato meno evidente. Nessun partito (nemmeno all’estrema destra) ha osato aprire un dibattito simile a quello in corso in molti altri paesi europei. Secondo gli esperti le ragioni di questa eccezionalità vanno oltre la geografia, e comprendono il peso della storia recente e la dura lotta portata avanti dai movimenti dissidenti negli anni ottanta e novanta per mettere fine al servizio militare obbligatorio. 

Il ministro della difesa, la socialista Margarita Robles, continua a negare l’utilità di un ritorno al passato. “Non penso che l’idea sia passata per la mente a nessuno”, ha dichiarato a marzo davanti alla Commissione per la difesa del senato quando le è stato chiesto se il governo intendesse ripristinare il servizio militare.

“Sarebbe un suicidio politico”, sottolinea il sociologo Rafael Azangith, ex professore dell’università del paese basco e autore di libri sul servizio militare e l’obiezione di coscienza. 

In Spagna, “anche se la difesa del servizio militare è associata solitamente con l’estrema destra e la sua abolizione è correlata alle posizioni di sinistra, ridurre il dibattito a questa dicotomia è fin troppo semplicistico. In paesi che si sentono minacciati, per esempio, anche i partiti socialdemocratici sono favorevoli al ritorno del servizio militare”, sottolinea Alberto Bueno, professore di scienze politiche all’università di Granada ed esperto di questioni militari. 

Un esercito di professionisti

La Repubblica Ceca è uno dei paesi in cui il sostegno della popolazione al servizio militare è cresciuto dopo lo scoppio della guerra Ucraina, ma ancora non supera il 50 per cento e dunque nessun partito è seriamente intenzionato a proporre un ritorno al passato. La Bulgaria ha abolito il servizio militare obbligatorio nel 2007 e da allora ha un esercito composto esclusivamente da soldati professionisti.

A settembre 2024 il ministro della difesa Atanas Zapryanov ha annunciato che la Bulgaria non ritornerà al servizio militare obbligatorio ma che sono in fase di discussione una serie di forme di addestramento militare per la popolazione. 

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In Austria, diversamente da quanto accade nella maggior parte dei paesi europei, è sempre esistito – ed esiste ancora, per una durata di sei mesi – un servizio militare obbligatorio per tutti gli uomini, che tuttavia possono scegliere l’alternativa di un servizio civile per nove mesi. La sopravvivenza della coscrizione universale è legata al fatto che l’Austria ha appena 9 milioni di abitanti e non ha avuto una solida tradizione militare dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

Ma esiste anche una componente storica ben precisa: nella guerra civile austriaca tra il primo e il secondo conflitto mondiale, i soldati controllati dal partito conservatore hanno sparato sui civili, in gran parte esponenti del partito laburista. A causa di quegli incidenti l’idea di un esercito di professionisti senza la coscrizione universale è stata per anni un tabù, e non soltanto per i partiti di centro e di sinistra. 

Il modello finlandese

All’inizio del 2024 il ministro della difesa greco Nikos Dendias ha annunciato un adattamento del sistema di reclutamento delle forze armate ispirato al modello finlandese, aprendo alla possibilità dell’arruolamento volontario delle donne. Ad aprile, mentre si trovava in Finlandia, Dendias ha dichiarato che il ministero stava considerando alcuni cambiamenti radicali nel sistema di coscrizione, “non in merito alla durata o alla sostituzione dei coscritti con i soldati professionisti – un’idea che rifiutiamo perché crediamo in un esercito civile – ma con l’obiettivo di rendere il servizio militare un periodo importante e non uno ‘spreco di tempo’ come viene ritenuto oggi dai nostri giovani. Vogliamo un addestramento rapido ed efficiente, sul modello di quello garantito in Finlandia”. 

Tuttavia in Finlandia il servizio militare è obbligatorio per gli uomini tra i 18 e i 60 anni, mentre è facoltativo per le donne tra 18 e 29 anni. La durata varia: 165 giorni per i coscritti senza qualifica, 255 giorni per quelli inclusi nelle categorie speciali (infermieri, ufficiali, musicisti, sacerdoti, esperti di tecnologia), 347 giorni per gli ufficiali riservisti, per quelli non commissionati e per i coscritti sottoposti ad attività intensa (autisti, sommozzatori, piloti di motoscafi, forze speciali, avvocati), 255-347 giorni per il servizio senza utilizzo di armi e 347 giorni per il servizio non-militare (lavori sociali). 

👉 L’articolo originale su Efimerida ton Synktaton
🤝 Questo articolo fa parte del progetto PULSE, un’iniziativa europea per promuovere la cooperazione giornalistica transfrontaliera.



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