Eventi estremi in costante aumento anche nel Cuneese, per le aziende scatta l’obbligo di polizza – Lavocedialba.it

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 Eventi estremi. Sono sempre più numerosi e le conseguenze sempre più drammatiche e costose. Alluvioni, tornado, piogge torrenziali, grandinate… 

A voler dare i numeri, nel 2024, in Italia, sono stati circa 2mila gli eventi meteorologici estremi, appunto. Centro Nord e coste tirreniche le zone più colpite. Basti pensare all’Emilia Romagna, devastata da tre alluvioni in 18 mesi. La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto l’obbligo, per tutte le aziende con sede legale e stabile in Italia,  di stipulare un’assicurazione contro i danni causati dalle calamità naturali. In particolare, l’obbligo prevede di tutelarsi dai rischi derivanti da eventi catastrofici come terremoti, alluvioni, esondazioni e frane.

In aggiunta a questi eventi obbligatori, le aziende possono includere nella polizza anche eventi accessori come trombe d’aria, incendi e grandine.

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E proprio sulla grandine vogliamo concentrarci perché, prima fenomeno assai inconsueto sulla nostra provincia, da qualche anno è diventato una vera e propria minaccia. 

In generale, negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un preoccupante aumento delle grandinate con chicchi di grandi dimensioni. La provincia di Cuneo non ne è esente. Questo fenomeno, strettamente legato ai cambiamenti climatici, sta causando danni significativi alle infrastrutture, all’agricoltura e alle comunità locali. Si tratta di un fenomeno in crescita quello delle grandinate come eventi estremi che fanno registrare chicchi di dimensioni considerevoli , spesso ben oltre i 3 cm. Lo conferma uno studio recente dell’European Severe Storms Laboratory (ESSL), che rileva quanto la frequenza delle grandinate con chicchi di grandi dimensioni sia aumentata in gran parte dell’Europa, ma soprattutto in Italia settentrionale, che risulta un’area particolarmente colpita. I dati mostrano che la probabilità di grandinate con chicchi di diametro superiore ai 5 cm è triplicata rispetto agli anni ’50.

Lo rileva anche l’azienda di Busca Datameteo, che ha sviluppato il Datameteo Alert, un sistema di allertamento meteorologico multimediale ad alto dettaglio utilizzato da molti anni da società, province, comuni, enti, aziende, associazioni e privati allo scopo di pianificare in modo efficace interventi mirati in caso di allerte meteorologiche. Le stesse compagnie assicurative si avvalgono del servizio, proprio perché i costi in ballo sono enormi. 

Ma quante sono state le grandinate in Italia negli ultimi anni?

E’ ancora Datameteo a dare i numeri, che evidenziano una costante crescita fino al 2023, anno in cui i fenomeni sono stati numerosissimi. 

Nel 2018, a livello nazionale, sommando i dati di tutti i comuni italiani, gli eventi “certificati” sono stati 2.472. L’anno dopo, 2019, sono saliti a 2.601, poi sono stati 2.932 nel 2020, 3076 nel 2021, 3.618 nel 2022 e ben 5.226 nel 2023. Nel 2024 sono calati: 4.153. 

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Le grandinate severe, quelle con danni e con indice superiore a tre, nel 2023, sono state 1121, mentre nel 2024 sono state “solo” 345. 

In questi numeri rientrano anche i dati della provincia di Cuneo, con il 2023 davvero devastante. Basti ricordare l’episodio del 6 luglio a Cortemilia, che ha devastato campi, auto e tetti, oppure quella del 17 agosto a Cuneo, con centinaia di macchine danneggiate. 

In particolare, la grandinata di Cortemilia prese il via dalla zona sud di Torino per arrivare fino al mare, seminando devastazione in tutte le aree attraversate. La grandinata ebbe un indice di severità prossimo a 6 (Il massimo, in una scala che va da 1 a 6, con i valori maggiori di 3 associati a danni a veicoli o proprietà. E’ possibile quindi immaginare cosa possa essere un indice di severità pari a 6, in base a dimensione chicco, danni rilevati, quantità, n. osservazioni segnalazioni, radar, fulmini).

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In provincia di Cuneo le grandinate dal 2020 in avanti sono state tutte ben oltre i 100 episodi, a parte nel 2021, quando si fermarono a 90. Nel 2023 furono 163, con 33 episodi severi, tra cui quelli che abbiamo ricordato poco sopra; nel 2024 gli episodi sono saliti a 184, con 23 episodi severi. 

Un fenomeno, quindi, con cui anche la Granda, negli ultimi anni, è costretta a fare i conti. Lo fa l’agricoltura; 

lo fanno i consumatori, assicurando le vetture o le abitazioni. Dal 1° gennaio lo dovranno fare, obbligatoriamente, tutte le aziende. Contro le alluvioni e le esondazioni, e, anche se non è obbligatorio, contro la grandine, i cui effetti ormai sono devastanti. Siamo un Paese e ormai anche una provincia sempre più a rischio e con episodi in costante crescita, contro i quali siamo tutti chiamati a tutelarci, purtroppo mettendo mano al portafogli. 





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