Pesaro 2024 – Capitale Italiana della Cultura e della Pace regala il 12 gennaio al Teatro Sperimentale (ore 18) l’anteprima regionale del documentario Liliana di Ruggero Gabbai

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Un’altra tappa indimenticabile da segnare, un altro regalo di Pesaro 2024 che, il 12 gennaio, dopo aver ospitato le migliaia di pellegrini in “marcia” il 31 dicembre, tornerà a essere Capitale italiana della cultura e della Pace. Lo farà con l’appuntamento “Liliana” in programma domenica 12 gennaio, alle 18, al Teatro Sperimentale pronto ad accogliere le testimonianze di Rondine Cittadella della Pace e la proiezione, in anteprima regionale, del documentario “Liliana” del regista Ruggero Gabbai (distribuito da Lucky Red) sulla vita della senatrice Liliana Segre, cittadina onoraria di Pesaro.


“Siamo orgogliosi di poter regalare a Pesaro 2024 – spiegano il sindaco Andrea Biancani e il vicesindaco assessore alla Cultura Daniele Vimini – la proiezione ‘eccezionale’ di ‘Liliana’, che anticipa l’uscita nelle sale di questo lavoro importante e necessario, che riporta la vita straordinaria della nostra cittadina onoraria, la senatrice Liliana Segre, e il suo messaggio oggi veicolato da Rondine Cittadella della Pace che sarà ospite insieme al regista Gabbai e ad Alberto Belli Paci, figlio di Liliana Segre”.


Il sindaco Biancani sottolinea il valore della pellicola, “che ho avuto la fortuna di poter vedere insieme alla Senatrice nelle scorse settimane, a Pesaro. È un film toccante, che fa riflettere, e che Liliana Segre ha deciso di ‘regalare’ alla nostra città. Sarà un momento importante – a cui invito i cittadini a partecipare – per ‘fare memoria’ e per costruire in base a questa, insieme, una ‘Cultura della Pace’ che ci porti ad essere attivi nel presente, con un agire impegnato e concreto rivolto all’inclusione, alla solidarietà, contro l’indifferenza“.

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“Sarà l’occasione – aggiungono sindaco e vicesindaco – per rinnovare, ancora una volta, il messaggio universale di Pace che ha segnato Pesaro 2024. Un anno straordinario che è iniziato con la foglia di gingko biloba usata per sottolineare il pensiero all’Ucraina; che è proseguito in un viaggio tenuto insieme dalle corde del messaggio universale ripreso nell’ultimo giorno del 2024 durante la “Marcia della Pace” (che ha attraversato le vie della città e che è stata ricordata anche da Papa Francesco). Un messaggio che segnerà anche il futuro di ‘Coltiva la Capitale’ come racconteremo il 12 gennaio insieme al documentario ‘Liliana’ e a Franco Vaccari, presidente di Rondine Cittadella della Pace”.


Psicologo e docente, il fondatore dell’associazione salirà sul palco del Teatro Sperimentale accompagnato da alcuni partecipanti allo ‘Studentato Internazionale – World House’. Cuore del lavoro di Rondine, è una scuola biennale dove studiano insieme giovani provenienti da luoghi di conflitto, “nemici” tra loro. Insieme intraprendono un percorso per imparare a superare l’odio che separa i loro popoli e a costruire relazioni di pace. Un lavoro che concretizza le parole di Liliana Segre, che nel 2020 aveva affidato la sua memoria proprio a Rondine Cittadella della Pace dopo i 30 anni di ininterrotta testimonianza, rivolti soprattutto ai giovani italiani, degli orrori vissuti nel campo di sterminio di Auschwitz.


Ruggero Gabbai

Anni che saranno ripresi dal documentario realizzato dal regista Gabbai: “Il racconto intimo e personale evocato direttamente da Liliana Segre si muove in luoghi di azione ben definiti: la sua Pesaro, la casa di Milano, il Senato a Roma ci mostreranno un aspetto interiore della senatrice sconosciuto al grande pubblico”. La pellicola, si apre e si conclude nella spiaggia della sua ‘città d’azione’ con un’immagine della Senatrice sorridente e a braccia aperte. “È una scena centrale, che abbiamo girato prima del 7 ottobre 2023 – commenta il regista Gabbai – e che abbiamo inserito per controbilanciare la narrazione di estremo dolore legata ad Auschwitz con un luogo come Pesaro, topos della rinascita di Liliana perché è proprio a Pesaro, è qui – proprio sulla spiaggia – che ha trovato l’amore“.


Liliana Segre

Gabbai continua spiegando che il film è “un racconto intimo e personale evocato direttamente da Liliana Segre, che si muove in luoghi di azione ben definiti: la sua Pesaro, la casa di Milano, il Senato a Roma ci mostreranno un aspetto interiore della senatrice sconosciuto al grande pubblico”. Un racconto arricchito dalla parola di voci autorevoli (Ferruccio De Bortoli, Enrico Mentana, Fabio Fazio, Mario Monti, Geppi Cucciari) in ambito della cultura, politica e della società civile “che rendono non solo l’immagine ma una narrazione empatica, personale, veicolo di un pensiero sociale e filosofico per le future generazioni” aggiunge il regista che sottolinea anche la presenza, nel documentario, “della prima testimonianza video rilasciata dalla stessa Segre 30 anni fa per il Cdec – Archivio della memoria, con il racconto della cattura, deportazione e della sua vita ad Auschwitz”.


Per partecipare alla proiezione di ‘Liliana”, anticipata dalle testimonianze di Rondine, è necessario prenotare i coupon gratuiti e nominativi, recandosi negli orari di apertura, alla biglietteria del Teatro Rossini dall’8 all’11 gennaio; sarà necessario esibire il tagliando, il giorno dell’evento al Teatro Sperimentale, insieme a un documento d’identità.

L’appuntamento con ‘Liliana’ si inserisce nel palinsesto di “Coltiva la Capitale”, la tre-giorni di festa con cui la Capitale uscente celebra il passaggio di consegne ad Agrigento, Capitale italiana della cultura 2025 e che prevede anche la data clou dell’11 gennaio (dalle ore 15 alle 18), all’Auditorium Scavolini (sold out; presentarsi con coupon e documento d’identità entro le ore 14.45 all’ingresso dell’Auditorium).


‘LILIANA’ DI ‘COLTIVA LA CAPITALE’ di domenica 12 gennaio, ore 18, Teatro Sperimentale

Orari apertura biglietteria Teatro Rossini (piazza Lazzarini, Tel. 0721 387621): da mercoledì 8 gennaio a sabato 11 gennaio 2025, dalle ore 17 alle ore 19:30.

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‘LILIANA’

Durata: 85′

Regista: Ruggero GABBAI

Distribuzione: Rai Cinema

Produttore: Forma International

SINOSSI – Liliana è un documentario di Ruggero Gabbai che ripercorre la testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre legata all’arresto, alla deportazione e allo struggente addio al padre. Il film si basa su accostamenti, rimandi e contrasti tra il racconto storico e il ritratto contemporaneo di una delle donne più importanti del panorama italiano. Il film mette in luce gli aspetti meno conosciuti della senatrice, facendo scoprire una figura culturale e politica moderna e appassionata nel trasmettere alle nuove generazioni un messaggio di libertà e uguaglianza. A raccontarla sono le voci delle persone a lei vicine: i figli, i nipoti, personaggi pubblici come Ferruccio De Bortoli, Mario Monti, Geppi Cucciari, Fabio Fazio, Enrico Mentana, i carabinieri della scorta, che permettono di avvicinarsi a una Liliana più familiare e privata.


INFO: Pesaro2024.it – Mail a info@pesaro2024.it

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RONDINE CITTADELLA DELLA PACE

“Ogni relazione sprigiona il suo potenziale di vita oppure lo frena, lo ferisce e lo svuota: dunque è rischiosa. La sua origine e il suo mantenimento stanno nella capacità di orientare continuamente il conflitto ordinario da parte dei protagonisti, che sono a loro volta in relazione con noi stessi”.

Franco Vaccari, Presidente di Rondine Cittadella della Pace

CHI SIAMO

Rondine Cittadella della Pace è un’organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione della propria metodologia per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto, fondata vent’anni da Franco Vaccari, psicologo e docente, attualmente Presidente dell’associazione.

L’obiettivo è contribuire a un pianeta privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire creativamente i conflitti, in modo positivo.

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Rondine ha sede in un luogo unico al mondo da cui trae il nome: un borgo medievale nel cuore della Toscana, immerso nella natura. Gli stessi luoghi che Leonardo da Vinci dipinse nello sfondo del più celebre dei suoi capolavori: la Gioconda. Un luogo di rigenerazione dell’uomo, dove è stato elaborato l’innovativo Metodo Rondine, oggi a disposizione dell’umanità e della pace globale.

  • Il cuore del lavoro di Rondine è lo Studentato Internazionale – World House, dove convivono e studiano insieme giovani provenienti da luoghi di conflitto, “nemici” tra loro. Insieme intraprendono in percorso di due anni in cui imparano a superare l’odio che separa i loro popoli e a costruire relazioni di pace. Al termine del percorso, tornano nei propri Paesi come agenti del cambiamento, per contribuire a risolvere i conflitti dei propri popoli, insieme. Oggi la World House accoglie trenta giovani di venticinque nazionalità diverse provenienti da Medio Oriente, Balcani, Africa, Caucaso e America Latina, e ha già formato oltre duecento giovani in tutto il mondo, che stanno lavorando per la pace nelle proprie comunità. https://rondine.org/progetti/studentato-internazionale-world-house/
  • Da nove anni lo Studentato Internazionale è affiancato al progetto “Quarto Anno Rondine”, che rappresenta la prima applicazione del Metodo Rondine nel contesto scolastico italiano. Un’opportunità educativa, formativa e di studio, riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione e rivolta a 30 diciassettenni selezionati da tutte le regioni italiane, per frequentare la classe quarta nel borgo di Rondine a fianco dei giovani di tutto il mondo, per una vera esperienza di intercultura e un percorso formativo che fornisce loro gli strumenti necessari per sviluppare un progetto di impatto sociale una volta tornati nel loro territorio. http://quartoanno.rondine.org/
  • A fronte del successo della sperimentazione è nata la Sezione Rondine, nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione per la promozione del dialogo e della pace attraverso attività didattiche innovative (DM 107/2020, 1646/2020 e Atti del Ministro R.0000021 27-09-2023). Un progetto che intende mettere il Metodo Rondine a disposizione delle scuole italiane che potranno attivare un triennio scolastico innovativo in collaborazione con Rondine, per rimettere al centro la relazione docente-studente, sostenere i ragazzi e le ragazze nello sviluppo delle proprie risorse interiori, affrontare le sfide del terzo Millennio. La Sezione Rondine, avviata dal 2022, oggi è stata attivata in 32 scuole italiane.  https://rondine.org/sezione-rondine/
  • Nel 2015 Rondine è stata candidata al Premio Nobel per la Pace e nel 2021 Rondine acquisisce lo Status Consultivo Speciale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.

FOCUS

RONDINE IN NUMERI

1 borgo medievale in Toscana

26 anni di attività

25 diverse nazionalità dei giovani che si sono formati a Rondine

30 i giovani internazionali che ogni anno studiano nella World House

30 gli studenti italiani che ogni anno frequentano il “Quarto Anno Rondine”

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32 le scuole italiane che hanno attivato una Sezione Rondine

600 docenti italiani formati e certificati al Metodo Rondine

500 leader di pace già formati nel mondo

1200 persone che ogni anno partecipano a visite e campus


LA STORIA

Nel 1988 Franco Vaccari e il gruppo dei fondatori di Rondine – che nel piccolo borgo italiano nel cuore della Toscana stanno sperimentando i valori dell’ospitalità e del dialogo ispirandosi a Giorgio La Pira e don Lorenzo Milani – decidono di gettare il cuore oltre la cortina di ferro: nonostante non abbiano esperienza nel campo dei conflitti, inviano una lettera a Raissa Gorbačëva con l’obiettivo di aprire un canale di comunicazione con l’Unione Sovietica e l’Oriente, superando la logica della contrapposizione della Guerra Fredda.

Inaspettatamente, la first lady sovietica accoglie la loro proposta, invitandoli a Mosca. Il viaggio segna l’inizio delle relazioni con l’Unione Sovietica: un primo passo di diplomazia popolare, dal basso.

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Nel 1993 Rondine ricambia l’ospitalità invitando a La Verna Dmitrij Sergeevic Lichacev, autorevole figura culturale nello scenario della nuova Russia, tornato in libertà dopo anni di gulag. Nel santuario francescano, l’accademico pietroburghese affida a Franco Vaccari una missione: “Chiamate i popoli in guerra: qui faranno la pace!”

Nel 1995 – anno segnato dalla Guerra di Cecenia – quel mandato si concretizza nella chiamata da parte di Mosca ai fondatori di Rondine perché cerchino una tregua al conflitto. La delegazione – composta da Vaccari, dal priore generale dei Camaldolesi Emanuele Bargellini, dal francescano Rodolfo Cetoloni, ministro provinciale dei Frati Minori della Toscana, e dall’allora tenente della Guardia di Finanza Domenico Giani, oggi comandante della Gendarmeria Vaticana – viene riconosciuta come soggetto affidabile da entrambe le parti: a seguito di febbrili trattative segrete, ottiene un primo cessate il fuoco di 72 ore, che avrebbe dovuto portare a La Verna due delegazioni per avviare la trattativa.

 Il fallimento del cessate il fuoco mette fuori gioco la delegazione dei mediatori che, tuttavia, mantengono un dialogo di fiducia con entrambe le parti.

Nel 1997, al termine del primo conflitto armato in Cecenia, il rettore dell’Università di Groznyj, Mukadi Izrailov, chiede a Franco Vaccari di ospitare a Rondine alcuni giovani ceceni, perché possano completare gli studi interrotti a causa della guerra. Ispirato dal pensiero di La Pira, Vaccari risponde: “Sì, accogliamo i ceceni, a condizione che vogliano convivere con giovani russi”.

Nel 1998 nasce lo Studentato Internazionale – World House, che definisce e inaugura la visione di Rondine Cittadella della Pace: un luogo dove giovani nemici sono disposti a mettersi in gioco per costruire una concreta relazione di pace.

2008      Nasce Rondine International Peace Lab (IPL), organizzazione internazionale formata da leader globali, alumni di Rondine, capaci di intervenire in qualsiasi contesto di conflitto.

2015      Rondine riceve la prima candidatura ufficiale al Premio Nobel per la Pace per essere “riuscita da sempre a parlare con le Istituzioni, le Governance e i leader mondiali, portando la voce dei popoli all’attenzione di chi può realmente cambiare la Storia.” Da allora, ogni anno, Rondine è stata candidata formalmente da personalità di prestigio delle istituzioni e del mondo accademico.

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2018      A dicembre 2018, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, Rondine Cittadella della Pace lancia la campagna Leaders for Peace alle Nazioni Unite di New York, alla presenza dei 193 Stati membri. Al centro della campagna un appello con cui chiedono ai 193 Stati membri di sottrarre una somma dal budget della Difesa e devolverla a favore di borse di studio per formare giovani leader per la pace, introducendo l’educazione ai diritti umani nei sistemi di istruzione insieme alla sperimentazione della metodologia formativa di Rondine. Il primo Paese a sostenere la campagna è stata l’Italia. Il Governo italiano è il primo firmatario della Campagna.

Nel 2019 Il Metodo Rondine è stato al centro della discussione internazionale a Washington, alla presenza dei massimi esperti internazionali in conflict resolution, peace building e peace studies, e a seguire oggetto di lezioni accademiche ad Harvard e di numerose altre università americane e canadesi.

2020. Il 9 ottobre Rondine ha ospitato l’ultima testimonianza pubblica della Senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, decidendo di affidare ai giovani di Rondine il testimone della sua memoria. 

2021 Rondine ha ricevuto lo Status Consultivo Speciale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.de


IL BORGO MEDIEVALE

Il borgo di Rondine sorge sulla riva destra del fiume Arno ed è immerso nella Riserva naturale di Ponte Buriano, il ponte dipinto da Leonardo da Vinci alle spalle di Monnalisa.

Nel suo cuore si erge il Castello di Rondine, la cui costruzione risale probabilmente al 1020. Avamposto di Arezzo verso Firenze, è stato teatro di due guerre sanguinose tra fiorentini ed aretini, tanto che le cronache dell’epoca dichiarano più volte che “l’Arno si tinse di rosso”.

Il 24 gennaio del 1503 il castello ospitò per una notte il saio di San Francesco d’Assisi, rubato dal Castello di Montauto e portato in gran trionfo prima a Figline e poi a Firenze. Nello stesso periodo è stato visitato e dipinto nelle sue carte geografiche da Leonardo da Vinci, talmente affascinato da quel paesaggio da volerlo rappresentare sullo sfondo della Gioconda e della Vergine delle rocce.

Dal 1600 inizia il suo periodo di decadenza: la cittadella chiusa e fortificata del Medioevo si sbriciola e, con le sue pietre, viene costruito il piccolo borgo che vi sorge intorno. Protetto dalle grandi querce e uscito indenne dal passaggio del fronte della Seconda guerra mondiale, la storia ce lo consegna ancora carico del suo fascino antico, con la torre a cinque piani, un raggio di avvistamento di decine di chilometri e il vano centrale oggi abitato da altissime piante di bosso di 400 anni e da animali rari, come una particolare specie di pipistrello, studiati dalle Facoltà di Botanica e Zoologia dell’Università di Firenze.

Intorno al castello sono raggruppate l’antica villa patrizia, la piccola chiesa del 1700 e le case un tempo abitate da contadini, collegate da stretti vicoli.

Negli anni Sessanta del secolo scorso, il borgo viene abbandonato e avviato a degrado e distruzione. Nel 1976 il gruppo dei fondatori scopre Rondine e inizia la sua ricostruzione. Le antiche stalle, conservate nella loro semplicità, negli anni diventano suggestivi ambienti di studio e di incontro: tra le altre, la sala Leonardo e la sala della Gioconda, in onore del genio toscano.

Rondine diventa così la Cittadella della Pace: da chiusa e difesa a cittadella aperta al pianeta e integrata, sulla soglia del terzo millennio.


IL METODO RONDINE          

Disinnescare il conflitto è possibile, anzi è possibile trasformarlo in occasione di crescita e sviluppo per tutta la società. Una risposta concreta non solo ai conflitti interpersonali ma anche ai conflitti armati del mondo. Questo è il principio alla base del Metodo Rondine, modello di integrazione e dialogo sviluppato dall’Associazione Rondine Cittadella della Pace impegnata a promuovere il dialogo tra giovani di diverse comunità, etnie e religioni, provenienti da situazioni di conflitto. Il Metodo Rondine si fonda, infatti, sulla definizione di un nuovo modello relazionale dei soggetti coinvolti che trovano nel dialogo e nella condivisione delle ferite la strada per abbattere i muri e le barriere che ci separano dall’altro ed esplorare insieme nuove possibilità per costruire il futuro in maniera nuova.



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