Il futuro dell’Europa alle elezioni in Bielorussia – controinformazione.info

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Di Massimiliano Bonavoglia*

Il 2025 si apre con le elezioni in Bielorussia. Un Paese non allineato all’espansionismo NATO, quindi giudicato (in occidente) illiberale e dittatoriale, vassallo della Russia. A differenza di quasi tutte le ex repubbliche appartenenti all’URRS del secolo scorso, in Bielorussia non sono ancora state impiantate basi militari della NATO battenti bandiera americana, sebbene le ingerenze da parte di filantropi miliardari interessati a sovvertire il governo di Lukashenko, non siano mancate.
Inoltre, la Bielorussia oggi è l’unica Repubblica dell’ex blocco sovietico a non ospitare la Open Society Foundations di George Soros (vennero chiuse le sedi nel territorio dal 1997 dopo l’insuccesso dell’azione antigovernativa operata dalla Fondazione). Questo non ha fermato il lavoro antigovernativo della ricchissima fondazione, che ha continuato a operare per produrre la sostituzione del governo Lukashenko dall’Ufficio di Parigi, che ha avviato il Progetto Bielorussia per promuovere la cultura civica e preparare il paese a una futura transizione occidentalista.

Un ultramiliardario come Soros ritiene che le elezioni repubblicane, fintanto che premiano Lukashenko, non sono democratiche, ed hanno bisogno per andare nella direzione auspicata, grazie alla influenza esterna della sua organizzazione. Fino al 2017 il solo fondatore ha donato 32 miliardi di dollari al colosso transpolitico, per non parlare dei proventi di altri donatori illustri e abbienti. Svetlana Tikhanovskaya è stata sostenuta da una serie di attori internazionali, tra cui governi occidentali, ONG e attivisti che si definiscono democratici, contro l’attuale presidente regolarmente eletto, per tentare a più riprese di rovesciarne il consenso e la reggenza. Molte delle ONG e organizzazioni della società civile che lavorano per una transizione occidentale in Bielorussia ricevono finanziamenti da Open Society Foundations.

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A proposito delle imminenti elezioni ha dichiarato la Tikhanovskaya:
“La Bielorussia è estremamente importante per la sicurezza regionale. Una Bielorussia libera e indipendente non è importante solo per il popolo bielorusso, ma per l’intera regione. Il destino della Bielorussia e quello dell’Ucraina sono intrecciati (…) La Bielorussia è parte della crisi, ma potrebbe anche essere parte della soluzione al problema”[1].

Quindi apprendiamo dalla nota oppositrice del governo bielorusso, che queste elezioni sono cruciali per il destino dell’Europa e del conflitto in corso in Ucraina. Si sarebbe dovuto abbattere il colosso russo con le sanzioni, mandando in bancarotta le casse della Russia e suoi alleati (in primis la Bielorussia), ma questo non è avvenuto. Si sarebbe dovuto fiaccare e infine sconfiggere l’esercito russo con l’invio di armamenti sempre più pesanti, fino al permesso di colpire il territorio russo in profondità, ma sembra che sul piano militare gli ucraini abbiano la peggio, tanto che il loro leader, dopo aver per due anni annunciato la riconquista dei territori sino alla Crimea, ora improvvisamente, dopo l’elezione di Trump, dichiara: “Non possiamo riconquistare Crimea e Donbass…”[2]. Si è parlato per mesi di un imminente regime change a Mosca sino all’elezione con il maggior numero di preferenze per Putin, più del 87% alle scorse elezioni, prontamente classificate come illiberali e antidemocratiche.

Con Lukashenko, si sta provando da anni a far crollare dall’interno il suo consenso, finora senza successo. Ma prima di analizzare questa azione di ingerenza estera, leggiamo meglio le parole dell’oppositrice, perché sono paradigmatiche per ciò che pensano non solo alla Open Society Foundation: “La Bielorussia è parte della crisi, ma potrebbe anche essere parte della soluzione al problema” dopo aver dichiarato che sono intrecciati i destini dell’Ucraina e dell’Europa.

Non essendo riuscito l’Occidente ad abbattere la Russia sul piano economico e militare, ci prova ora con gli Stati ad essa vicina. I disordini creati e finanziati dall’esterno in Georgia, la sconfitta di Bashar al-Assad per mano dei terroristi di al-Qaeda dai nostri tg chiamati “ribelli”, anche se cinque di quegli stessi terroristi sono stati arrestati in Italia pochi giorni fa[3], sono solo gli ultimi esempi. Si dice che queste azioni sono necessarie per salvaguardare l’assetto democratico in geopolitica.

Il termine che si usa “democrazia” è assolutamente equivoco.
È democratico finanziare i talebani negli anni Ottanta del secolo scorso per costringere l’Unione Sovietica al ritiro in Afganistan?
È democratico finanziare il regime di Saddam Hussein e ignorare l’uso che faceva della forza per sedare rivolte e tentativi di colpi di Stato, per poi abbatterlo accusandolo di avere armi di distruzione di massa del tutto inventate, mentendo al mondo intero per i propri interessi geopolitici?
È democratico bombardare la Serbia solo perché è l’ultimo Paese dei Balcani a non allinearsi alle disposizioni occidentali?
È democratico chiamare Putin macellaio come ha fatto Biden[4] nel commentare il conflitto tra due eserciti regolari in Ucraina, mentre si tollera anzi si supporta la pulizia etnica in Palestina fornendo armi a Netanyahu, che sta letteralmente sterminando civili inermi a decine di miglia, di cui metà bambini?
È democratico addestrare i terroristi di Abu Bakr al-Baghdadi e poi pentirsene come ammise la Clinton prima della sconfitta elettorale contro Trump al suo primo mandato?
È democratico distruggere la Libia consegnandola alle fazioni in perenne guerra tra loro e trasformandola in un inferno a cielo aperto, dove i cosiddetti migranti vengono quotidianamente torturati, fustigati e le donne stuprate, ma diventano titolari di diritti universali se si immergono nel mediterraneo, altrimenti nessuno, comprese le famigerate ONG, se ne preoccupa?
È democratico prendersela con gli atleti e persino i disabili, vietando loro di partecipare alle competizioni internazionali e l’anno successivo permetterglielo ma senza inno e colori nazionali, solamente perché russi e bielorussi?

FILE – Belarusian President Alexander Lukashenko speaks during a meeting with foreign correspondents, July 6, 2023, in Minsk, Belarus. On Monday, Dec. 25, Lukashenko said that Russia has completed its shipments of tactical nuclear weapons to his country, an initiative that raised strong concerns in neighboring Poland and elsewhere in the region. (AP Photo/Alexander Zemlianichenko, File)

Siamo democratici noi italiani che assistiamo alla caccia al fascista in tv per smascherare eventuali esponenti politici che avessero sentimenti nazionalisti, e sosteniamo militarmente un Paese che ha messo fuori legge 11 partiti dell’opposizione, il cui governo è formato da Pravy Sektor (Правий Сектор), partito ultranazionalista che è stato particolarmente attivo durante le proteste di Euromaidan nel 2014 e che ha avuto un ruolo preminente nell’assalto alla Casa dei Sindacati di Odessa in cui vennero uccise decine di persone; Svoboda (Свобода) (ultranazionalista) che s’ispira a Stepan Bandera, un leader ucraino nazionalista che durante la Seconda Guerra Mondiale fu collaboratore dei nazisti e diresse esecuzioni sommarie di cittadini bielorussi, ucraini filorussi e dissidenti?

Parlava di democrazia il presidente della commissione europea Von der Leyen quando diceva a Kiev: “Qui sono difesi i valori dell’Ue”[5]? Anche nel caso del colpo di stato del 2014, siamo dinanzi a un’operazione sovversiva organizzata dall’esterno, dalla democratica longa manus degli USA con il famigerato “Fuck EU” della Nuland. Viktoria Nuland, assistente segretario di Stato per gli Affari Europei ed Euroasiatici sotto l’amministrazione Obama, è diventata famosa per una registrazione del 2014 in cui, durante una conversazione telefonica intercettata, pronunciò la frase “Fuck the EU”. Questo accadde nel contesto di una discussione sulla crisi ucraina e sugli sviluppi politici in Ucraina durante le proteste di Euromaidan. La registrazione risaliva al febbraio 2014, e la Nuland stava parlando con l’ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina, Geoffrey Pyatt.
La frase controversa fu una reazione alla percepita lentezza dell’Unione Europea nel rispondere alla situazione politica in Ucraina, mentre gli Stati Uniti stavano cercando di influenzare gli sviluppi politici nel paese. La conversazione divenne pubblica quando fu diffusa da una fonte anonima. Nuland si scusò pubblicamente per le sue parole, dichiarando che erano state pronunciate in un momento di frustrazione e che non riflettevano il suo vero atteggiamento nei confronti dell’Unione Europea. La vicenda suscitò polemiche e critiche, soprattutto in relazione alla percepita interferenza degli Stati Uniti negli affari interni europei.

È democratico chiudere i siti di Sputnik e RT? Chiudere tutti i canali d’informazione che non siano smaccatamente filoamericani?
È democratico pubblicare le foto segnaletiche di giornalisti, liberi pensatori, professori universitari, che si permettono di criticare la linea della propaganda americana sul principale giornale nazionale, insinuando che siano spie pagate dal Cremlino, diffamando liberi cittadini per le loro idee, ed esponendoli a pericolose ritorsioni, vista l’aggressività di certi ucraini che si trovano sul territorio italiano?

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Myrotvorec’ (in ucraino Миротворець), lett. ”Il Pacificatore” o ”Custode della pace”) è un sito web ucraino, gestito dal “Centro Myrotvorec’“ e creato dall’attivista Heorhij Tuka, che opera come database contro i sostenitori della causa separatista filo-russa, definiti “traditori della patria”, nell’ambito della guerra del Donbass. Nonostante il “Centro Myrotvorec’” dichiari di essere un’organizzazione indipendente secondo alcune fonti sarebbe curato dal Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU)[6] e affiliato al Ministero degli affari interni.
Il sito pubblica informazioni personali su coloro che sono considerati “nemici dell’Ucraina”, tali informazioni, come numeri di telefono, indirizzi di residenza, link dei profili social, nomi di eventuali figli e parenti, sono consultabili pubblicamente tramite una maschera di ricerca. Sul sito vengono caricate sia le informazioni raccolte dai servizi segreti che quelle fornite dai civili in maniera privata. Le informazioni che il sito fornisce non sono controllate, e non è previsto alcun meccanismo di ricorso o reclamo per un individuo per richiedere la correzione o la rimozione dei dati. The Times riporta come Myrotvorec’ venga ”ampiamente utilizzato per controllare le persone ai posti di blocco governativi, integrando i sistemi di database ufficiali”[7]. Questa linea è naturalmente avvallata dal “democratico” presidente Zelensky, che ringrazia l’Italia ma…: “(…) da voi molti fan di Putin, stiamo preparando una lista”[8].

Parata Militare a Minsk

È questa la nostra democrazia?
Il 26 gennaio 2025 il popolo bielorusso dovrà decidere se mantenere la propria indipendenza dell’espansionismo occidentale, o cedere ai tentativi di trasformare la Bielorussia nel prossimo Stato-colonia-americana. Gli Stati europei sono solo apparentemente indipendenti. Nessun presidente del consiglio italiano ha potuto assurgere al titolo di capo del governo, senza prima aver confermato fedeltà agli Stati Uniti. Le ingerenze non sono solo di natura politica, finanziaria o militare, ma anche sanitaria.
Nel 2020 Lukashenko resistette a un tentativo a più riprese di corruzione da parte del FMI e dl OMS per adottare il lockdown nel suo paese. Rifiutò e denunciò[9] la cifra finale offertagli: 980.000.000,00 di dollari. In un Paese la cui economia non è paragonabile a quelle del G7, dove quindi quella cifra per potere d’acquisto sarebbe stata molto più alta che in altre nazioni. Invece di chiedersi quanto sia stato dato sottobanco ai vari presidenti europei che adottarono misure capestro di chiusura dei pubblici esercizi che provocarono una recessione economica e produttiva, e soprattutto motivarono milioni di cittadini occidentali a sottoporsi a sperimentazione farmaceutica di sieri genici ancora in fase appunto sperimentale, dichiarando di sceglierlo “liberamente”, quando invece vivevano sotto ricatto, i nostri media[10] liberi” e “indipendenti” si affrettarono a diffamare Lukashenko come un terribile dittatore da rovesciare quanto prima.

In questo quadro verrebbe da gridare al popolo bielorusso che ancora non sa cosa votare: Cittadini della Repubblica della Bielorussia, Voi avete ora tra le mani un potere cruciale, che oggi più che mai, dirimerà il futuro della vostra bellissima Nazione, e dell’Europa intera. La russofobia occidentale fa sempre meno presa tra la popolazione europea, che sa benissimo che i capi dei nostri governi mentono, così come il sistema dell’informazione. Chiamano dittatore un capo di Stato che non si piega ai diktat di Big Pharma, o del FMI, o del OMS, tutte istituzioni private finanziate da ultramiliardari come Bill Gates [secondo finanziatore dell’OMS dopo gli USA] che intendono governare il pianeta intero dietro le quinte, ossia dietro le diverse marionette loro fedelissime. Questi ultramiliardari decidono chi di volta in volta diventa presidente di un singolo Stato, e poi detta le linee programmatiche dopo averle ricevute dall’alto. In Europa lo fa la BCE, costola della FED e di grandi Banche private. Non c’è alcuna rappresentatività popolare della politica e i nostri capi di Stato si sono venduti l’anima al diavolo, per assurgere allo scranno del potere. Con imposizioni e ricatti, l’UE costringe anche i pochi Paesi dissidenti come l’Ungheria a piegarsi e votare le terribili sanzioni contro di Voi, oltre che contro il popolo russo. È l’unico linguaggio che conosce e lo chiama “democrazia”.

Non cascateci. Non cadete nella rete come hanno fatto altri Paesi prima di voi. Paesi come la Romania si vedono invalidare le elezioni, quando gli elettori vorrebbero lanciare un segnale di protesta. Certo Lukashenko è al potere da tanti anni, ma non crediate che se passaste a questa sponda le cose cambierebbero in meglio. In Italia abbiamo lo stesso presidente della Repubblica che “regna” per 14 anni. Nonostante alle scorse elezioni europee il voto sia stato ben diverso da quello della legislatura precedente, abbiamo ancora presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen, criticatissima per la linea russofobica e sotto indagine penale per il caso Pfizergate sul contratto di oltre 20 miliardi di euro sottoscritto e ampiamente pagato a Pfizer con soldi dei cittadini. Il presidente Von der Leyen è sospettato di “interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di sms, corruzione e conflitto d’interessi”[11].
Comprendete cittadini Bielorussi la differenza tra un presidente che rifiuta una montagna di dollari per non strozzare l’economia e la libertà dei propri cittadini (venendo così chiamato dittatore illiberale), dai vili alti rappresentanti europei, corrotti fino al midollo, vili nel combattere la Russia fino all’ultimo ucraino, e traditori del mandato parlamentare che hanno ricevuto? Sappiate, cittadini Bielorussi, che chi corrompe i vertici politici occidentali, odia il vostro Paese, perché conta il maggior numero al mondo (in proporzione) di cittadini che coltivano il proprio orto, allevano il bestiame in modo naturale, preservano il verde pubblico.

Da questa parte un esercito di folli scatenati vuole vietare l’autoproduzione nelle microcoltivazioni, la pesca è regolamentata da leggi talmente assurde che molti imprenditori stanno abbandonando la loro attività, si progetta di lasciare metà della popolazione a piedi, visti i costi di un’auto elettrica entro meno di 10 anni.
L’occidente ha perso da decenni il suo buon senso e vuole espandere la sua folle propaganda in ogni angolo della terra. E ora punta a Voi. Rimanete integri, fatelo per Voi stessi, e l’avrete fatto anche per noi.

Massimiliano Bonavoglia

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Note

[1] https://it.euronews.com/2023/05/27/la-bielorussia-deve-essere-libera-e-indipendente-il-messaggio-di-svetlana-tikhanovskaya
[2] https://www.rainews.it/video/2024/12/esteri-guerre-conflitti-russia-ucraina-volodymyr-zelensky-non-possiamo-riconquistare-crimea-donbass-tg3-video-b404db26-cb31-4001-b89f-40b520ec9464.html
[3] https://www.rainews.it/articoli/2024/12/terrorismo-sostenevano-al-qaeda-e-isis-in-italia-arrestati-5-giovani-in-diverse-citta-eb0e8d2c-c6e2-4127-9fca-ec309293ae41.html
[4] https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2022/03/26/biden-putin-e-un-macellaio_fc912d4c-4f36-49f4-a58f-2cf18125926d.html
[5] https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2023/05/09/von-der-leyen-a-kiev-qui-sono-difesi-i-valori-dellue_f2106d95-648f-468e-9b20-dc77950a9cdc.html
[6] https://vaurosenesi.it/2024/08/19/ucraina-contro-giornalisti-nemici-ecco-come-funziona-myrotvorec/
[7] Ibidem.
[8] https://www.kulturjam.it/politica-e-attualita/zelensky-e-lassurda-minaccia-delle-liste-di-proscrizione/
[9] https://www.laverita.info/lukashenko-contro-il-fmi-voleva-imporci-il-lockdown-allitaliana-2646809065.html

[10] [tranne qualche eccezione] https://opinione.it/economia/2020/09/15/ruggiero-capone_oms-fmi-onu-lockdown-autora-bizza-francia-italia-germania-nigeria-brasile-marx-l-opinione-bielorussia-operazione-corona/
[11] https://lanuovabq.it/it/pfizergate-lindagine-europea-inguaia-la-von-der-leyen

  • Massimiliano Bonavoglia è professore all’Università eCampus, e presidente dell’Associazione “Amicizia Lombardia-Bielorussia”



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