La giustizia riparativa trova spazio nel diritto penale canonico? In un contesto giuridico spesso dominato da approcci di matrice retributiva, l’ordinamento giuridico della Chiesa Cattolica propone un paradigma alternativo, fondato sui principi di riconciliazione, perdono e risanamento delle relazioni spezzate dal peccato. Il diritto canonico, radicato nella rivelazione cristiana e ispirato ai valori del Vangelo, offre una prospettiva peculiare su come affrontare il male, sostituendo alla logica della vendetta quella della misericordia e del dialogo.
La Giustizia Salvifica di Dio
Alla base del sistema penale canonico vi è la giustizia salvifica di Dio, che non si limita a punire il peccatore, ma si prefigge la sua conversione e il suo reintegro nella comunità ecclesiale. Tale prospettiva trova fondamento nella concezione teologica della giustizia divina: «La giustizia di Dio, divenuta manifesta in Gesù Cristo, non è la giustizia condannante e castigante, ma quella che rende giusti» [1]. Questo principio, profondamente radicato nella Scrittura, si incarna nel sacrificio redentivo di Cristo sulla croce, che risponde al male con amore e perdono, proponendo un modello esemplare per l’amministrazione della giustizia umana. In tale contesto, il perdono non si limita a sanare l’offesa, ma si propone di ristabilire un ordine leso mediante il risanamento delle ferite interiori e la promozione di una pace autentica e duratura. Come affermato da San Giovanni Paolo II: «Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono» [2].
Mediazione e Giustizia Canonica
Fin dagli albori della comunità cristiana, la gestione dei conflitti ha privilegiato pratiche di mediazione e riconciliazione. Il Vangelo di Matteo, ad esempio, propone una procedura che pone la riconciliazione al centro dell’azione correttiva: «Se tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e convincilo fra te e lui solo; se ti ascolta, avrai guadagnato un fratello» [3]. Questo approccio, inizialmente informale, è stato successivamente recepito e formalizzato nel diritto canonico. Emblematico in tal senso è il canone 1446 del Codice di Diritto Canonico, che incoraggia il giudice a favorire un accordo pacifico tra le parti, evitando ove possibile il processo giudiziario.
Giustizia Riparativa e Diritto Penale Canonico
Il diritto penale canonico si caratterizza per la sua intrinseca dimensione pastorale, che pone al centro della sua azione non solo la tutela dell’ordine pubblico ecclesiale, ma anche la riconciliazione e la conversione del reo. Ogni delitto, infatti, non rappresenta unicamente una violazione di norme giuridiche, ma anche una frattura nelle relazioni personali e comunitarie. Per tale ragione, il diritto canonico adotta un approccio marcatamente restaurativo, volto a promuovere la conversione dell’autore dell’illecito e il ristabilimento delle relazioni compromesse. Come sottolineato da Papa Francesco, «la giustizia riparativa è l’unico vero antidoto alla vendetta, perché guarda alla ricomposizione dei legami spezzati e promuove la fraternità» [4].
Il Giubileo del 2025, che ha come tema la speranza, rappresenta un contesto privilegiato per approfondire il significato della giustizia riparativa nel diritto canonico. Il pellegrinaggio, simbolo centrale del Giubileo, è una potente metafora del viaggio della vita: un percorso di speranza verso la redenzione, il perdono e la pace interiore. La dimensione spirituale del pellegrinaggio richiama la necessità di un cammino personale e comunitario di riconciliazione, dove il peccato non è la fine della storia, ma l’inizio di un processo di guarigione e di rinnovamento. Tale cammino riflette la vocazione del diritto penale canonico a non limitarsi alla punizione dell’illecito, ma a favorire una trasformazione profonda delle persone e delle relazioni.
Conclusioni
Alla luce di quanto esposto, la giustizia riparativa non rappresenta una mera opzione nel diritto canonico, bensì un elemento essenziale del suo paradigma giuridico. Lungi dall’essere semplicemente un’alternativa alla giustizia retributiva, essa costituisce un invito a ripensare il concetto stesso di giustizia, riconoscendo nel perdono e nella riconciliazione i mezzi privilegiati per sanare le ferite causate dal peccato e per ristabilire un’armonia sociale e spirituale duratura.
Note
[1] W. Kasper, Misericordia: concetto fondamentale del Vangelo, chiave della vita cristiana, Queriniana, Brescia, 2013, p. 120.
[2] Ioannes Paulus PP. II, Messaggio per la celebrazione della XXX Giornata mondiale della pace, 8 decembris 1997, in AAS, LXXXIX (1997), p. 196, n. 5.
[3] Mt 18, 15-17.
[4] Franciscus PP., Litteræ Encyclicæ: Fratres Omnes, de fraternitate et sociali amicitia, in AAS, CXII (2020), p. 1055, n. 241.
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit”
(San Giovanni Paolo II)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link