Come approfittare delle novità riservate alla famiglie italiane, contenute nella manovra entrata in vigore con l’inizio del 2025. Cerchiamo di riassumere e fare ordine evidenziando alcune dei provvedimenti che possono aiutare a gestire al meglio i conti in famiglia, specie per chi ha figli già a carico o in arrivo, o per chi deve aiutare ultra 85enni non autosufficienti.
Detrazioni
Partiamo dai figli. Per prima cosa nella manovra sono previste detrazioni per i familiari a carico, pari a 950 euro per ciascun figlio, compresi i figli riconosciuti nati fuori del matrimonio, i figli adottivi o affidati. La misura si estende anche ai figli del coniuge deceduto, conviventi con il coniuge superstite, di età pari o superiore a 21 anni ma inferiore a 30 anni, mentre la detrazione si estende per i figli di età pari o superiore a 30 anni che abbiano una disabilità accertata. Tra i bonus è stanziato anche quello per l’acceso agli asili nido o per il supporto domiciliare per i figli fino a 3 anni. La misura del congedo parentale viene aumentata all’80%, rispetto al sessanta per cento già previsto per il secondo mese e al trenta per cento previsto per il terzo mese. Questo aumento porta il congedo a tre mesi totali, usufruibili sia dalla madre sia dal padre, entro il sesto anno di vita del bambino.
Card acquisti
Un’altra misura a sostegno della famiglia è il ritorno della Card Acquisti che prevede un contributo bimestrale di 80 euro destinato agli over 65 e alle famiglie con bambini sotto i tre anni, da impiegare per spese alimentari, spese sanitarie e per il pagamento delle bollette di luce e gas. Altri bonus contenuti nella manovra sono quello dedicato ai mobili che viene rinnovato e prevede una detrazione del 50%, purché la spesa sia collegata a lavori di manutenzione o ristrutturazione. Una novità è invece l’introduzione del bonus elettrodomestici per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica.
Per gli over 80
Al via dal 2 gennaio la prestazione universale per over 80 non autosufficiente. Il trattamento – erogato in via sperimentale dall’Inps – è subordinato a uno specifico bisogno assistenziale definito “gravissimo”, come specifica lo stesso Istituto nazionale di previdenza sociale in una nota. Il periodo di sperimentazione andrà dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026 e comporterà l’assorbimento dell’indennità di accompagnamento e delle prestazioni fornite dagli Ats, negli ambiti di propria competenza. La domanda potrà essere presentata telematicamente all’Inps dal portale dell’istituto tramite il percorso «Sostegni, Sussidi e Indennità» e successivamente «Decreto Anziani – Prestazione Universale», sia personalmente, con la propria identità digitale, che tramite gli istituti di patronato.
Chi può farne richiesta
Potrà farne richiesta chi ha un’età anagrafica pari o superiore agli 80 anni; un livello di bisogno assistenziale gravissimo, valutato agli atti dalla Commissione medico-legale dell’Inps, anche in base alle indicazioni fornite dalla Commissione tecnico-scientifica; un Isee non superiore a 6.000 euro; la titolarità dell’indennità di accompagnamento (che se sospesa non consentirà di vedersi riconosciuta la prestazione) .
Fino a quanto di può ottenere
La prestazione universale sarà erogata con cadenza mensile ed è composta da una quota fissa monetaria, corrispondente all’indennità di accompagnamento; una quota integrativa, definita assegno di assistenza, pari ad euro 850 mensili, finalizzata a “remunerare o il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di regolare rapporto di lavoro, o l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza, forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle specifiche previsioni contenute nella programmazione integrata di livello regionale e locale”. L’Inps provvederà al monitoraggio della spesa al fine di un’eventuale rideterminazione dell’importo mensile della quota integrativa, qualora si verifichi uno scostamento fra il numero di domande pervenute e le risorse finanziarie individuate dal legislatore.
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