Bivacchi sui monumenti a Roma: vigili in azione a Trinità dei Monti, ma nel resto del Centro restano impuniti

Vigili in azione a piazza di Spagna dopo la denuncia del Corriere. Sulla scalinata di Trinità dei Monti in questi giorni sono tornati i bivacchi, malgrado i divieti previsti dal Regolamento di polizia urbana. Alla vigilia dell’Epifania, però, i fischietti sibilavano a ripetizione per ricordare ai turisti che non ci si può sedere sui gradini consumando cibi e bevande.

I turisti indisciplinati

Nel primo sabato di saldi, con temperature miti che invogliano a passeggiare nelle vie del Centro, i caschi bianchi non hanno un attimo di tregua nel richiamare all’ordine i turisti indisciplinati che, nonostante il cartello con la segnalazione dei comportamenti off limits puniti con sanzioni fino a 400 euro installato accanto al Museo Keats-Shelley, siedono sulla scalinata di Trinità dei Monti con panini e gelati. Lo stridio dei fischietti è la colonna sonora – una sorta di esperanto acustico – che traduce il monito ad alzarsi in tutte le lingue del mondo. Più di qualcuno, sorpreso dall’avvertimento perentorio, si mostra perplesso ed esita a spostarsi. Per farsi capire gli agenti indicano il cibo incriminato: «Forbidden», vietato, messaggio inequivocabile.

Picnic infinito

Il malcostume, però, è pervasivo e deturpa le aree di pregio ormai sature a causa della miriade di insegne di street food, alcune con centinaia di persone in fila per un panino farcito o un piatto di pasta take away, che hanno trasformato il sito Unesco in un enorme banchetto a cielo aperto senza soluzione di continuità. In piazza della Rotonda, di fronte al Pantheon, sui gradini della fontana di Giacomo della Porta da poco restaurata imperversa il picnic tra tranci di pizza straripanti di salumi e formaggi che colano sul travertino e coppette di gelato liquefatto in una poltiglia collosa di zucchero e additivi dai colori lisergici. Sul muretto ai lati dell’ex tempio intitolato a Marco Vipsanio Agrippa, accanto all’ineffabile postazione dell’urtista, c’è chi anticipa l’aperitivo con spritz in bicchieri di vetro e spuntini serviti in un mini vassoio da asporto. Assediata la statua di Giordano Bruno a Campo de’ Fiori, dove tra bottiglie di limoncello dalla forma oscena e venditori bengalesi di utensili per tagliare le verdure che ammaliano i passanti con talento da imbonitori navigati, trionfa il kitsch.

A Campo de’ fiori assediata la statua di Giordano Bruno

Nel mercato sempre più snaturato e irriconoscibile, dove un locale dallo stile chiassoso che ammicca all’esotico invade il suolo pubblico con menù a libretto sormontati da sculture di pellicani neanche fossimo a Miami, il monumento all’eretico bruciato sul rogo è occupato da gruppi di turisti con bibite e panini. Nel frattempo, la vasca della fontana vuota di fronte allo storico fornaio, affollata dall’esercito di buongustai itineranti, è diventata una discarica colma di lattine, bottiglie di plastica e cartacce. Sulle fontane di piazza Farnese fresche di restyling spopolano i supplì giganti e i fritti del vicino «filettaro» di largo dei Librari accompagnati da birra e bibite gassate.

Pienone a piazza Navona e piazza del Popolo

Pienone anche in piazza Navona dove i picnic, alcuni con il cibo portato da casa avvolto nella carta stagnola, sono ovunque: dalla Fontana dei Quattro Fiumi, tra i simboli della renovatio Urbis giubilare, a quella del Moro. Tagliolini alla carbonara in vaschetta consumati con voracità a piazza del Popolo sulla Fontana dei Leoni con il gorgoglio in sottofondo, mentre in piazza Mignanelli la colonna dell’Immacolata è accerchiata da frotte di adolescenti appena usciti dal vicino fast food che sgranocchiano patatine fritte e sbocconcellano hamburger noncuranti del monumento alla Vergine omaggiato dal pontefice con la deposizione di una corona di fiori l’8 dicembre.

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