Basterebbe il premio Sulmona per il suo libro e l’esaustivo passaggio in tv da Geo di Sveva Sagramola su Rai Tre per convincerci: Paride Vitale è davvero il brand ambassador spontaneo più adatto per promuovere l’Abruzzo. Il comunicatore, celebre anche per aver partecipato con Victoria Cabello a “Pechino Express”, per tutto il 2024 si è fatto promotore vivace, documentato e ironico di storia, cultura, tradizione, natura della sua regione. E il successo di “D’amore e d’Abruzzo”, il libro uscito per Cairo, conferma la capacità di storytelling dell’abile personaggio. Che come tutti gli abruzzesi, anche quando racconta di mirabili hotel, ristoranti, piste da sci, non abbandona mai l’understatement e poco si concede a trionfalismi.
Strategia, o attitudine naturale, più vera non si poteva chiedere: l’Abruzzo raccontato da un abruzzese Doc con un raro equilibrio tra la parte autobiografica e le indicazioni «turistiche», è stata la base di una guida personalissima, senza nessuna pretesa di essere puntualmente esaustiva o presuntuosamente oggettiva, al solo scopo di farci innamorare della regione del primi parco naturale italiano. Un interesse che è cresciuto negli ultimi mesi, tanto che ora è disponibile anche la versione inglese di D’amore e d’Abruzzo. “Nella vita – dice Paride Vitale – non avrei nemmeno mai immaginato di scrivere un libro, né che avrebbe venduto tanto e certamente non che sarebbe mai stato tradotto. Mi sento una specie di Piero Angela marsicano, metà tour operator e metà ambasciatore di un luogo esotico, a cui chiedere dettagliati programmi per weekend, settimane o addirittura mesi da trascorrere nella sua terra d’origine”. E i consigli, data la natura variegata del territorio abruzzese, abbondano in varie forme: sono suggeriti viaggi in auto, in treno e in bici. Ma anche a piedi, in canoa e a cavallo.
Così l’autore racconta della sua mission: “Sei mesi a scrivere. In treno e in aereo, in ufficio e a letto, ovunque. Non appena riuscivo a ritagliarmi un attimo, lo dedicavo a raccogliere i ricordi delle meraviglie che la mia regione mi regala ogni volta che torno a trovarla. Meraviglie che ora voglio regalare a voi. La mia terra non smette mai di stupirmi, perché c’è sempre qualcosa di nuovo, di inaspettato, che mi riempie il cuore. “D’Amore e D’Abruzzo” è quindi un mio personalissimo viaggio sentimentale nei luoghi che amo, attraverso una regione in cui bastano pochi chilometri per passare da spiagge meravigliose a vette incontaminate, da borghi rimasti fermi nel tempo a città proiettate al futuro. Arte, cultura, cibo, buon vino. Escursioni a piedi, in bici, a cavallo. E tante storie “forti e gentili”, come noi abruzzesi. Se anche solo un decimo di quello che ho provato a trasmettervi con le pagine di questo libro vi arriverà, sarà un viaggio che non dimenticherete mai più, perché – ebbene sì – esiste “il mal d’Abruzzo”. E a dimostrazione che non sono un pazzo invasato, alla fine di ogni capitolo troverete un QR code con dei brevi video che vi daranno un assaggio dei chilometri che ho fatto per voi, per portarvi alla scoperta della regione più bella del mondo”.
Tra le chicche raccontate da Paride vitale, un trenino degli anni ‘20 che si fa più di 1.000 metri in salita e che ogni tanto incontra dei tunnel in discesa che gli servivano per sfondare i muri di neve che trovava nel suo percorso. Esiste ancora oggi e ricorda il trasporto passeggeri di tanta gente che si muoveva da Sulmona su verso i borghi di montagna e poi giù fino al Molise.
Altra scoperta, Loreto Aprutino, la Borgogna d’Abruzzo. Paride Vitale scrive: “Un concentrato fittissimo di ulivi, viti e aziende che, sin dal 1500, vendono olio e vino in tutto il mondo. Se vi capita di passare tra la fine di agosto e ottobre, troverete a Loreto un continuo via vai di camion carichi d’uva, in una grande festa collettiva che è la vendemmia. I produttori più illuminati si sono riuniti in un’associazione, la @custodes.laureti , che si propone di far conoscere e apprezzare meglio questa straordinaria zona, dove vengono prodotte eccellenze come Valentini, Ciavolich, Amorotti, Talamonti e Torre dei Beati”.
LA TERRA DEI CASALI. LA PIETRA VIVA ATTRAE I GIOVANI COMPRATORI
Continua la ricerca di case in campagna: la percentuale di acquisti di soluzioni indipendenti, secondo l’indagine del Gruppo Tecnocasa, si attesta intorno al 21,1%. Alla Valle del Comino, secondo il consulente Tecnocasa Gianni Roscioli, la domanda è molto vivace. Nell’ultimo anno, gli acquirenti stranieri (inglesi, americani, francesi e australiani) hanno dimostrato una preferenza per i casali in pietra viva in ottime condizioni rispetto alle soluzioni da ristrutturare, come avveniva in passato.
Le coppie giovani provenienti prevalentemente dall’Inghilterra cercano soluzioni caratteristiche, in pietra viva, casali con circa 2000-2500 mq di terreno. Gli acquirenti più maturi, provenienti dagli USA, dall’Australia e dalla Francia, tendono invece a cercare proprietà con superfici di terreno maggiori.
Questa tendenza è influenzata da diversi fattori: i prezzi non alti, la posizione favorevole della Valle del Comino, che offre la vicinanza al Parco Nazionale d’Abruzzo, ai campi da sci, e all’aeroporto di Capodichino. Inoltre, i recenti riconoscimenti ottenuti dal Cabernet di Atina e dal Maturano, che quest’anno hanno ricevuto premi importanti a livello europeo, hanno attirato potenziali acquirenti stranieri. Questi, inizialmente visitando la valle come turisti, hanno poi deciso di acquistarne la proprietà.
I casali in pietra viva e le vecchie case coloniche da 300-400 mq sono particolarmente richiesti. È preferibile che abbiano un terreno annesso di almeno 1000-1500 mq, siano vicini ai servizi e, possibilmente, offrano una vista panoramica. Queste proprietà vengono spesso utilizzate come case vacanza o strutture ricettive, attirando un bacino di clientela proveniente dagli stessi Paesi degli acquirenti.
Il prezzo per le soluzioni ristrutturate si aggira intorno a 1200-1300 € al mq. Ad esempio, una soluzione di 120-150 mq, con circa un ettaro di terreno, può essere acquistata a circa 200.000 €. I terreni costano intorno a 1,5-2 € al mq, salendo fino a 4-5 € al mq per quelli con vigneto per il Cabernet di Atina e Maturano (vitigni tipici della valle di Comino).
Tra i comuni della Ciociaria nella Valle di Comino, come Atina, Gallinaro, Belmonte Castello, Picinisco, Sant’Elia Fiumerapido, Alvito, Villa Latina, San Donato Valcomino, Vicalvi, Casalattico, Casalvieri e Settefrati, si coltiva il Cabernet di Atina. Questo vino dal colore rosso rubino è stato riconosciuto DOC nel 2011. I valori dei vitigni per ettaro nella zona DOC variano da un minimo di 50.000 € a un massimo di 80.000 €, a seconda dell’esposizione e dell’età del vigneto. Inoltre, in queste terre si coltiva anche il Maturano, un vino bianco di colore giallo paglierino con riflessi dorati, un vitigno autoctono laziale originario della Valle di Comino, i prezzi dei vitigni per un ettaro variano dai 45 mila € a 70 mila € in base all’esposizione e all’età del vigneto.
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