Trump accoglie Meloni a Mar-a-Lago: «Ha davvero preso d’assalto l’Europa». Rubio: «Giorgia, leader forte». Incontro anche sul caso Cecilia Sala

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di
Viviana Mazza, nostra corrispondente a New York

La premier italiana Giorgia Meloni è partita (a sorpresa) per una missione in Florida dal presidente eletto degli Usa. Segreta l’agenda dell’incontro, ma è inevitabile che tra i temi ci sia quello della liberazione di Cecilia Sala

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Giorgia Meloni è arrivata a Mar-a-Lago alle 19:29 locali, dopo l’atterraggio del suo volo partito da Ciampino all’aeroporto di Palm Beach. In una delle prime foto scattate dagli ospiti nel salone della residenza in Florida che è anche un resort, si vede la presidente del Consiglio italiana insieme a Trump. Al loro fianco, il senatore della Florida Marco Rubio nominato segretario di Stato da Trump, il deputato della Florida Mike Waltz, nominato consigliere per la sicurezza nazionale, Scott Bessent, nominato segretario del Tesoro, l’ambasciatrice d’Italia negli Usa Mariangela Zappia e l’imprenditore texano Tilman Fertitta, nominato ambasciatore Usa in Italia. Trump ha salutato gli ospiti nel salone d’onore, predisposto per la proiezione di un film e, seguito da Meloni e dalla delegazione, si è recato al piano di sopra, tornando intorno alle nove di sera. Non si è visto invece Elon Musk.

«È molto emozionante, sono qui con una donna fantastica, la premier italiana», ha detto Trump agli ospiti riuniti nel salone. «Ha davvero preso d’assalto l’Europa». Rubio, dando il benvenuto alla premier, l’ha poi definita: «Un’ottima alleata, un leader forte». Subito dopo, Trump, Meloni, Rubio, Waltz e Bessent si sono seduti tra il pubblico e fino alle 10:20 di sera hanno assistito alla prima del documentario «Eastman Dilemma» sulle elezioni nel 2020, in cui si accusa il sistema giudiziario di aver preso di mira conservatori come John Eastman, legale di Trump che ha perso l’idoneità a esercitare la professione di avvocato presso i tribunali dello Stato della California ed è stato citato come co-cospiratore nell’atto di accusa federale presentato contro Trump per i suoi tentativi di impedire la certificazione dell’elezione di Biden.




















































L’incontro di Meloni con Trump sarebbe stata anche un’opportunità per parlare del caso di Cecilia Sala, giornalista italiana detenuta dall’Iran lo scorso mese, oltre che di altri temi che stanno a cuore all’Italia e all’Europa come i dazi e la guerra in Ucraina. Il New York Times scriveva in serata: «L’Iran ha arrestato spesso stranieri e individui con doppia cittadinanza per scambiarli con denaro e altre persone. Una persona informata sull’incontro ha detto che Meloni ha premuto aggressivamente per questo». L’incontro avviene cinque giorni prima della visita del presidente uscente Joe Biden, l’attuale presidente americano, a Roma e due settimane prima dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca. La premier ha passato la notte a Mar-a-Lago.  

L’imprenditore George Guido Lombardi che conosce Trump dal ’94, quando ha acquistato un appartamento alla Trump Tower e ora vive soprattutto a Palm Beach, racconta al Corriere di aver atteso Meloni sulla porta, insieme a Rubio. «È arrivata puntualissima, alle 19:29 era già all’entrata». Lombardi ha conosciuto Meloni una decina di anni fa, prima che diventasse premier: partecipò con lei e con Giorgetti ad un evento della Camera del Commercio Italia-Usa a New York. Dopo i saluti, racconta Lombardi, «lei ha chiesto a Rubio, che di nome si chiama Marco, se è di origine italiana. Lui ha detto “No, mio papà era cubano”, però ha aggiunto che ha fatto una ricerca sui suoi antenati e alcuni di loro venivano dalla Sardegna. Io gli ho detto che conosco Marco da tantissimo, da quando si era candidato come deputato, prima che come senatore e gli ho fatto un po’ di campagna elettorale. E Rubio ha confermato: “Sì, mi conosce da bambino”».

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5 gennaio 2025 ( modifica il 5 gennaio 2025 | 05:20)

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