Sono arrivati al commissario Massimo Ferrarese i 25 milioni deliberati dal Governo a metà ottobre per l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo del 2026. I 25 milioni sono giunti poco prima di Natale, il 19 dicembre per l’esattezza, e costituiscono l’ultimo, in ordine di tempo, impegno finanziario del Governo per l’evento internazionale dell’estate del 2026 dopo i primi 150 milioni deliberati nel 2022 e i 125 nel 2024, entrambi destinati agli impianti sportivi.
Su un plafond complessivo di 300 milioni, il commissario ha quindi la disponibilità di circa 75 milioni, di cui 50 per le opere e 25 per l’organizzazione. Mentre le spese già affrontate sono nell’ordine di 15 milioni tra costi di struttura, costi delle progettazioni e acconti ai Comuni. Annunciando due mesi e mezzo fa i 25 milioni, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha detto che gli «altri 20 milioni di euro che completeranno il quadro economico delle entrate previste nel budget che dovrà portare il bilancio finale in pareggio, saranno garantiti dalla gestione commerciale del comitato organizzatore e da contributi che auspichiamo possano arrivare anche da altre istituzioni».
Si accelera sugli sponsor
Ora che i 25 milioni sono arrivati, il commissario vuole accelerare sulle sponsorizzazioni.
Il canale degli sponsor viene infatti ritenuto essenziale per la manifestazione del 2026, anche perché difficilmente il Governo erogherebbe altri fondi se non vedesse che si stanno cercando anche sostegni privati. Per gli sponsor, il commissario si è quindi attivato sia direttamente con la sua struttura, che attraverso Sport e Salute. Con la società pubblica che ha curato le progettazioni e il lancio delle gare per Iacovone e PalaRicciardi, c’è infatti un accordo per avere un supporto anche sul versante del marketing attraverso personale della società. Mentre all’interno del comitato dei Giochi ci sono già figure delegate al marketing come Cristina Papini insieme al direttore generale Carlo Molfetta.
L’interesse degli sponsor c’è, ma sinora non si è palesato perché questi, prima di dare un cenno positivo, volevano anzitutto capire se i Giochi del Mediterraneo si faranno sul serio oppure no.
È evidente che i mesi passati, quando nessun progetto era partito e c’era il rischio concreto che la manifestazione venisse cancellata da Taranto e spostata altrove, non hanno favorito alcun approccio.
Ora che invece il quadro comincia a chiarirsi e che le grandi opere – stadi di Taranto e Lecce, stadio del nuoto, PalaRicciardi e centro nautico a Taranto – sono sulla rampa di lancio, il clima appare diverso. E i contatti che nelle prossime settimane saranno intensificati, potrebbero portare a dei primi risultati. Quantomeno in termini di disponibilità potenziali.
Si pensa al coinvolgimento di soggetti importanti. A sponsor grandi. A società nazionali ma anche a quelle presenti a Taranto, industriali e non solo, che magari vogliono utilizzare i Giochi del Mediterraneo per veicolare ulteriormente il loro nome. E sul piano della promozione mediatica dei Giochi, a Taranto con l’agenzia di stampa Ansa – con la quale il commissario ha raggiunto un primo accordo – ci sarà una riunione a marzo, presenti i rappresentanti degli uffici dei 26 Paesi Mediterranei partecipanti ai Giochi e dove Ansa è presente con la propria informazione. Venendo invece alle spese organizzative, una delle prime cose da sistemare è il nolo delle due grandi navi da crociera che per la durata dei Giochi saranno a Taranto per ospitare i 4.500 atleti attesi insieme alle loro delegazioni.
Sport e Salute lancerà molto probabilmente a fine mese il bando di gara, si dovrebbe avere la partecipazione delle compagnie di navigazione più importanti, e si stima per due navi e per circa 15 giorni di utilizzo una spesa complessiva di 7-8 milioni. La scelta delle navi è avvenuta già la scorsa estate ed è stata definita obbligata in quanto non c’è più tempo per costruire o ristrutturare un villaggio sportivo (tempo addietro era emersa anche l’ipotesi di usare quello di Castellaneta Marina).
In una relazione presentata mesi addietro al comitato, il dg Molfetta ha infatti detto che il comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo ha già dato parere favorevole per l’utilizzo delle navi e «due anni, partendo da adesso, non sono sufficienti per costruire un Villaggio del Mediterraneo che possa accogliere 6.000 ospiti. Pertanto – ha evidenziato Molfetta – l’unica strada percorribile per ospitare staff e atleti dei Giochi del Mediterraneo 2026 risiede nell’utilizzo di due navi da crociera. Risultano presenti nella città di Taranto, 19 hotel tra tre, quattro e cinque stelle» – ha ricostruito Molfetta nella sua analisi. «Tale numero – ha concluso il manager – è decisamente insufficiente al fine di garantire l’ospitalità per 6.000 ospiti previsti, fra staff e atleti». E «anche qualora volessimo proporre al comitato internazionale la possibilità di utilizzare hotel e strutture ricettive anche in provincia di Taranto, Brindisi e Lecce – ha argomentato il dg – la soluzione prevede diverse criticità. La prima criticità che si potrebbe riscontrare, qualora dovessimo decidere di ospitare per sport nelle strutture ricettive, avremmo la difficoltà di avere i capomissione a non poter gestire la propria Nazionale nella stessa struttura. Invece, se optassimo a suddividere gli ospiti per Nazionale di appartenenza, ci ritroveremmo atleti dello stesso sport» e questo «non è opzionabile ai fini di un corretto funzionamento delle gare». Nell’estate 2023 era stata la società Bluserena a presentarsi al vecchio comitato dei Giochi – il commissario non c’era ancora – per l’ospitalità degli atleti, proponendo il villaggio turistico che comprende Valentino Village, Canapé, Alborea e Kalidria. Ma poi non se ne è fatto più nulla.
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