Quando la montagna è il luna park dei vip, rifugi in elicottero e ostriche a 2.000 metri: Sinner, Allegri e gli altri sulle orme di Agnelli. Ma è polemica

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di
Silvia M.C. Senette

Tra servizi eliski e voli sulle Dolomiti. Da Silvia Toffanin a Chiara Ferragni e l’aperitivo sul ghiacciaio. Critiche da chi evidenzia l’impatto ambientale

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Tra servizio eliski e voli di lusso sulle Dolomiti, la montagna sembra diventata il luna park dei vip. Nel cuore di questo freddo inverno divampano le critiche per i comportamenti per nulla eco-friendly di sportivi e personaggi noti e infuria il dibattito sul cambiamento climatico. Le Dolomiti trentine e altoatesine sono in queste settimane teatro di un’accesa polemica che vede protagonisti in particolari due nomi eccellenti dello sport italiano: Max Allegri e Jannik Sinner. L’ex allenatore della Juventus e il campione di tennis hanno infatti scelto l’elicottero per raggiungere i rifugi d’alta quota, scatenando un vespaio che riporta alla luce una questione mai sopita: il rapporto tra lusso, montagna e sostenibilità. Allegri è atterrato in elicottero al rifugio Fredarola, struttura già al centro delle polemiche per i menù a base di ostriche e champagne, mentre Sinner, il giorno di Natale, si era concesso un trasferimento aereo tra Plan de Corones e l’Alta Badia. Due episodi che si inseriscono in un trend crescente che vede proliferare in Trentino Alto Adige le società specializzate in servizi di eliski e trasporto aereo di lusso.

Gianni Agnelli: il «pioniere»

Ma la storia dei voli privati sulle vette alpine ha radici profonde, che affondano nell’epoca d’oro del jet set italiano. Il vero pioniere fu Gianni Agnelli, che negli anni ’60 e ’70 trasformò l’elicottero nel suo mezzo prediletto per raggiungere le piste da sci del Sestriere, evitando con cura gli impianti di risalita, considerati troppo popolari quando non volgari. L’Avvocato si faceva prelevare di buon mattino dalla sua villa sulla collina torinese, già equipaggiato di sci e scarponi, pronto a lanciarsi sulla neve fresca dal ripidissimo Sises, dal muro della Banchetta o dalla Kandaharancora, prima che l’elicottero toccasse terra. Anche a Sankt Moritz Dorf, dove Agnelli aveva uno splendido chalet, arrivava volando su un Falcon Jet della Fiat. Tra i suoi ospiti illustri, l’amico ed ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger, che ricorderà: «Quando il cielo è coperto, i velivoli tornano indietro. Al contrario, Gianni ordinava al pilota di volare in tondo per tuffarsi nel primo spiraglio che si apriva tra le nuvole. Atterrare con lui a Sankt Moritz era un’esperienza da brivido».




















































Chiara Ferragni e Silvia Toffanin

Gli anni hanno visto moltiplicarsi gli episodi di vip che hanno scelto la via dell’aria per le loro escursioni montane. Nel marzo scorso la conduttrice televisiva e compagna di Piersilvio Berlusconi, Silvia Toffanin, aveva fatto notizia atterrando a Prato Nevoso con l’elicottero di famiglia, accompagnata dai figli Lorenzo Mattia e Sofia Valentina, per una lezione di sci. Prima ancora, nel settembre 2022, Chiara Ferragni aveva sollevato un polverone mediatico per un aperitivo sul ghiacciaio, in Svizzera, raggiunto con ben due elicotteri con l’amica influencer Giulia Blasi. Un momento immortalato, tra champagne e tavole imbandite, e diventato virale sui social.

La disavventura di Mike Bongiorno

Non sono mancati gli episodi rocamboleschi, come quello che aveva visto protagonista nel lontano 1976 lo storico conduttore Mike Bongiorno, insignito nel 2007 del titolo di “Amico della Val d’Aosta” dopo oltre 50 anni di frequentazione. Il re dei quiz, che aveva affinato lo stile sulle discese di Plateau Rosà e Plan Maison, rimase bloccato per tre ore sulla cima più alta del Cervino durante le riprese di uno spot pubblicitario per la Grappa Bocchino: fu salvato in extremis da un elicottero mentre una bufera di neve imperversava. «Mi portarono su con l’elicottero – racconterà anni dopo il Mike nazionale – e mi lasciarono lì per girare le riprese. Poi il velivolo scese per fare rifornimento e, improvvisamente, arrivò una bufera. Mi trovai in mezzo alle nuvole con un vento pazzesco, l’elicottero non poteva salire a riprendermi: fu un momento drammatico, pensai di essere finito. Mi sono legato alla croce e l’ho abbracciata. Poi, in mezzo alla nebbia, ho visto un cavo, mi sono agganciato, e l’elicottero mi ha portato via nel vuoto, come un angelo». Un’avventura che entrò nella leggenda della pubblicità italiana con lo slogan “Sempre più in alto!”, diventato presto tormentone nazionale.

Le lamborghini e il voli con il Jet

A infiammare il dibattito attuale è l’arrivo di nuove proposte di lusso estremo, come quella della Helijoy di Trento che offre voli panoramici su jet militari L-39 Albatros a 3.500 euro per 20 minuti di sorvolo delle Dolomiti. Il servizio ha fatto insorgere il Cai Alto Adige, che lo ha definito “turismo da tamarri”. La polemica si intreccia con altre manifestazioni di ostentazione in quota, come il caso delle Lamborghini fotografate davanti al rifugio Comici in Val Gardena a 2.154 metri d’altitudine, o la trasformazione del rifugio Fredarola in un resort di lusso con spa e suite, dove Max Allegri e Cesare Cremonini figurano tra gli ospiti illustri.

Le critiche

Le critiche si concentrano soprattutto sull’impatto ambientale di queste pratiche, in un momento storico in cui i ghiacciai si stanno ritirando a vista d’occhio, anno dopo anno. Gli ambientalisti puntano il dito contro la Fondazione Dolomiti Unesco, accusata di non fare abbastanza per proteggere un patrimonio dell’umanità. Tra difese e attacchi, emerge il ritratto di una montagna in trasformazione, in cui la tradizione dei rifugi alpini si confronta sempre più con richieste estreme e nuove forme di turismo di lusso. Un dibattito che continua a dividere appassionati, operatori del settore e ambientalisti, ponendo domande sempre più urgenti sul futuro delle “terre alte”.


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