Confcommercio, Federmoda: «Sono saldi da tripla E»

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Felloni: «I saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere l’interesse di 16 milioni di famiglie italiane alla ricerca dell’affare» – Guida agli acquisti

Per il Presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni: «I saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere l’interesse di 16 milioni di famiglie italiane alla ricerca dell’affare e di un crescente numero di stranieri amanti dello shopping made in Italy.
«Il 2025 si prospetta come un anno caratterizzato da una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale.
E quindi ritengo che questi saldi possano essere contraddistinti da una tripla “E”: Economia, per consentire acquisti responsabili in grado di soddisfare l’interesse dei consumatori verso prodotti di qualità, di moda e di stile con prezzi molto convenienti; Ecologia, per scegliere acquisti di qualità nei negozi di prossimità evitando la sovraproduzione e l’inquinamento dovuto all’eccessiva circolazione di prodotti spediti e molto spesso restituiti; Etica, per promuovere una moda che non sia solo esteticamente accattivante, ma anche rispettosa della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro».

 

 
 Guida agli acquisti  

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione moda italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base:
 
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (Art. 129 e ss.
D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato (art. 135 bis del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo). Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati (artt. 52 e ss. del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo).
 
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimessa alla discrezionalità del negoziante.
 
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
 
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
 
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi (Art. 17 bis D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo introdotto dal D.Lgs. n. 26/2023 di recepimento della Direttiva UE «Omnibus»).
 
Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”. Leggi anche la guida completa ai saldi, una bussola per capire il funzionamento dei saldi e, in generale, delle vendite straordinarie come ad esempio quelle di fine stagione, promozionali, di liquidazione.
 
 Sei italiani su dieci sulla via dello sconto  

A partire da domani, sei italiani su dieci si preparano a cercare offerte.
Secondo un’indagine realizzata con Format Research, quasi il 49% degli acquirenti approfitterà dei saldi per acquistare un articolo che desidera da tempo, con una maggiore propensione tra i consumatori più giovani.
Rispetto al 2024, cresce la percentuale di chi prevede di spendere di più durante i saldi, passando dal 20,2% al 22,1%.
Circa il 68% degli acquirenti farà acquisti sia nei negozi fisici che online.
L’abbigliamento (93,9%) è la categoria più richiesta, seguito dalle calzature (76%) e dalla biancheria intima (40,7%).

La percentuale di chi utilizzerà i social media per cercare articoli in saldo è in calo, passando dal 37% del 2024 al 31,4% di quest’anno.
Il 55% degli acquirenti ha modificato le proprie abitudini a causa del cambiamento climatico, come confermato dal 77,6% delle aziende che segnalano un ritardo nella domanda di abbigliamento invernale.
Il 53% degli acquirenti durante i saldi compra solo ciò di cui ha realmente bisogno, mentre il 19% dà priorità alla qualità del prodotto, indipendentemente dal valore dello sconto.

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Le aziende prevedono che il numero di clienti nei negozi durante i saldi di gennaio 2025 sarà simile a quello dell’anno precedente, senza un aumento significativo.
Il 64% dei negozi offrirà sconti fino al 30% sui prodotti in saldo.
I saldi continuano ad essere un’opportunità per attrarre nuovi clienti, con quasi il 58% delle aziende che si aspettano visite da acquirenti nuovi. Inoltre, il 78,2% delle imprese ritiene che i saldi invernali incideranno fino al 20% sulle vendite annuali complessive.

Il 43,4% delle aziende del settore moda ha visto una riduzione dei ricavi nel 2024 rispetto all’anno precedente.
Più di otto imprenditori su dieci sono favorevoli all’introduzione di una data unica di inizio saldi in tutta Italia.



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