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i controlli
FROSINONE La tenenza della guardia di finanza di Anagni ed il gruppo di Frosinone hanno sequestrato crediti d’imposta per 16 milioni di euro ad una società per azioni di Roma, che ha svolto funzioni di ‘general contractor’ organizzando lavori edili finanziati con il Superbonus in 630 cantieri su tutto il territorio nazionale. Per la finanza, coordinata dalla procura della Repubblica di Roma, una parte di quei lavori erano gonfiati o del tutto inesistenti e pertanto erano illegittimi i crediti così ottenuti. Gli accertamenti dei finanzieri hanno portato a ricostruire un fatturato superiore ai 167 milioni di euro nel periodo 2021-2023, con crediti d’imposta per oltre 80 milioni. Per una parte di loro, sospettano la truffa ai danni dello Stato “per la percezione degli incentivi statali non spettanti, l’emissione e l’utilizzo di fatture relative a operazioni in tutto o in parte inesistenti, nonché illecite compensazioni e false asseverazioni”. In pratica: su una parte dei cantieri esaminati non è stata trovata traccia dei lavori, su altri sono stati trovati solo in parte. La procura sospetta che la truffa sia stata realizzata anche con la complicità di professionisti che avrebbero dovuto svolgere funzioni di vigilanza e garanzia “invece si sono messi a disposizione della società, avallando e sottoscrivendo comunicazioni e certificazioni false”.
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