traguardi globali 2024 e nuove sfide per il 2025

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Eliminare le malattie trasmissibili in tutto il mondo, affrontare il peso delle malattie non trasmissibili e della salute mentale, sostenere l’azione contro la resistenza antimicrobica e gli sforzi globali di immunizzazione, rafforzare la sicurezza sanitaria globale, trasformare l’organizzazione sanitaria mondiale, combattere la disinformazione e la cattiva informazione sono state le principali e complesse sfide sanitarie sulle quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha raggiunto nel 2024 diversi traguardi. Così l’Oms in un report di fine anno in cui, esprimendo gratitudine ed ammirazione per gli operatori sanitari ovunque nel mondo, traccia un bilancio dei successi ottenuti nell’anno appena concluso nel campo della salute della scienza ed auspica un 2025 più sano e pacifico.

Priorità globali: salute, equità e lotta alla disinformazione

Nel 2025 l’Oms continuerà a considerare una priorità in cima all’agenda globale la lotta alla resistenza antimicrobica



Gli obiettivi per il prossimo anno sono rendere l’Oms affidabile, efficace e rilevante in ogni Paese, rafforzare il lavoro a livello nazionale fornendo soluzioni personalizzate e raggiungere risultati sanitari significativi laddove è più importante.

Oltre a migliorare l’efficienza operativa, l’Oms intende garantire che anche negli ambienti più limitati in termini di risorse i sistemi sanitari possano essere ricostruiti o rafforzati, le priorità sanitarie locali possano essere affrontate e le persone ricevano l’assistenza sanitaria di qualità di cui hanno bisogno.

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Attraverso tre importanti risoluzioni adottate nel 2024, l’Oms ha sottolineato l’urgente necessità di misure decisive per affrontare i gravi rischi per la salute legati al cambiamento climatico ed ha promosso la fiducia nei sistemi sanitari e la partecipazione sociale per dare voce alle persone nelle decisioni che riguardano la loro salute e il loro benessere.

Ha invitato inoltre i paesi a garantire che le loro economie siano al sevizio della salute dei loro cittadini attraverso azioni allineate nelle dimensioni economica, sociale ed ambientale.

Gli obiettivi raggiunti nel 2024 documentano come sia possibile conseguire l’eliminazione di una vasta gamma di malattie come quelle infettive, quelle trasmesse da vettori, quelle trasmesse da madre a figlio, quelle trasmesse sessualmente o quelle prevenibili tramite la vaccinazione.

Eliminarle ovunque – come è successo in alcuni Paesi o regioni per la lebbra, la filariosi linfatica, la malaria, il morbillo, la sifilide, l’Hiv e l’epatite B – permette di migliorare le condizioni socioeconomiche e di aumentare la qualità di vita delle persone e delle comunità. Si tratta di risultati importanti dietro ai quali c’è il riconoscimento di un enorme quantità di duro lavoro per lunghi periodi di tempo da parte degli operatori sanitari.

Secondo l’Oms, nel 2025 occorre implementare gli sforzi per sostenere il peso delle malattie non trasmissibili che, pur essendo ampiamente prevenibili, rappresentano ancora la principale causa di morte e disabilità a livello globale e costano migliaia di miliardi di dollari in perdita di produttività e spese sanitarie.

Si tratta di malattie cardiache, cancro, diabete e patologie respiratorie che necessitano di maggiori sforzi ed investimenti per realizzare misure di controllo e preventive più forti ed efficaci.

Dati recenti pubblicati nel Global status report sottolineano la necessità di intervenire maggiormente nella riduzione dell’uso di tabacco, alcol e droghe. Oltre ai loro devastanti impatti sociali – tra cui lesioni, violenza ed aumento dei rischi di malattie croniche e infettive – l’alcol è stato responsabile nel 2019 di 2,6 milioni di decessi mentre i morti per uso di droghe sono stati 0,6 milioni.

Risulta inoltre che 1,8 miliardi di adulti in tutto il mondo sono a rischio di sviluppare gravi malattie non trasmissibili (malattie cardiache, diabete di tipo 2, tumori) a causa di un’attività fisica insufficiente e che più di una persona su tre è colpita da una condizione neurologica (emicrania, ictus, demenza).

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Anche la fame, l’insicurezza alimentare e la malnutrizione rimangono un serio problema in tutto il mondo. Dall’ultimo rapporto “The state of food security and nutrition in the world 2024” si evidenzia che conflitti, variabilità climatica, crisi economiche continuano ad essere i principali fattori causali.

Emerge inoltre un allarmante aumento del diabete e dell’obesità negli ultimi tre decenni: 1 persona su 8 vive ora con l’obesità e il numero di adulti diabetici in tutto il mondo ha superato gli 800 milioni.

Sebbene si registrino lievi miglioramenti negli stili di vita e nelle abitudini di salute delle persone, come risulta anche dalla diminuzione dei consumatori globali di tabacco, permangono forti ostacoli rappresentati da pratiche commerciali aggressive, lobbying industriali ed interferenze politiche che impediscono ai governi di mettere in atto strategie di prevenzione efficaci.

Per aiutare i Paesi ad affrontare tali pratiche che ostacolano l’azione sulle malattie non trasmissibili, l’Oms lancerà nel 2025 il primo rapporto globale sui determinanti commercaili della salute. Ribadendo l’urgenza di accelerare la risposta globale alla prevenzione e al controllo delle malattie non trasmissibili, l’Oms suggerisce altresì di rafforzare i sistemi sanitari e di riorientarli verso l’asssistenza sanitaria primaria. Occorre pertanto investire in approcci innovativi per raggiungere le persone meno attive e ridurre le disuguaglianze nell’accesso a misure che promuovono e migliorano l’attività fisica.

Nel 2025 l’Oms continuerà a considerare una priorità in cima all’agenda globale la lotta alla resistenza antimicrobica, che rappresenta una delle minacce sanitarie globali più preoccupanti. L’impegno principale è quello di ridurre del 10% il numero di decessi globali dovuti a batteri resistenti agli antibiotici entro il 2030. Continuerà inoltre ad implementare gli sforzi di immunizzazione che dal 1974 ad oggi hanno salvato circa 154 milioni di vite, ossia l’equivalente di sei vite al minuto di ogni anno.

L’Oms evidenzia che da quando cinquant’anni fa è stato fondato l’Expanded Programme on Immunization (EPI), la maggior parte delle vite salvate – 101 milioni – sono state quelle dei neonati. Ancora oggi l’immunizzazione rappresenta, secondo l’Oms, il singolo più grande contributo di qualsiasi intevento sanitario per garantire che i neonati non solo vedano il loro primo anno di vita, ma continuino anche a condurre una vita sana sino all’età adulta.

Mentre 50 anni fa soltanto il 5% dei neonati a livello globale aveva accesso alle vaccinazioni di routine, oggi l’84% dei neonati è protetto con tre dosi del vaccino contro difterite, tetano e pertosse (DPT), considerato il marcatore globale per la copertura immunitaria. L’Oms sottolinea che nuove introduzioni di vaccini, come quello contro la malaria, la meningite e il papillomavirus (HPV), permetteranno di salvare altre vite.

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Per garantire che in tutti i Paesi siano in atto sistemi solidi per proteggere la sicurezza e la salute di tutte le persone dal rischio di future epidemie e pandemie, l’Oms ha messo in campo due importanti iniziative nel 2024.

Sono stati conclusi con successo i negoziati su alcuni emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale del 2005 e sono stati assunti impegni concreti per concludere un accordo globale sulla pandemia. Nel corso del 2024 l’Oms ha risposto a numerose emergenze sanitarie – da Gaza al Sudan sino all’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale rappresentata dal Mpox – e nelle prossime settiamane pubblicherà una panoramica delle crisi sanitarie in corso su cui si dovrà intervenire nel 2025.

Alla luce delle prossime sfide, i nuovi emendamenti includono una collaborazione internazionale più efficace nonchè un maggior impegno alla solidarietà e all’equità nel rafforzare l’accesso ai prodotti medici e ai finanziamenti che richiedono anche un miglior coordinamento.

Gli Stati membri dell’Oms hanno raggiunto anche il consenso sulla necessità di dotarsi, oltre al regolamento Sanitario Internazionale, anche di un altro strumento per aiutare il mondo a combattere meglio una prossima pandemia. Se ne discuterà nel corso della prossima assemblea mondiale della sanità nel 2025.

L’Oms esprime inoltre la necessità che nel 2025 governi ed agenzie sanitarie intervengano in maniera più diretta ed efficace nella risposta all’informazione sbagliata considerando che, come ha dichiarato il direttore generale Tedros, ci troviamo in un’epoca in cui sono dilaganti fake news, bugie, teorie del complotto, disinformazione.

Informazioni imprecise su malattie, trattamenti e vaccini minano la fiducia nella scienza e nella salute pubblica, minacciano la salute globale distorcendo la percezione pubblica ed erodendo la fiducia nelle politiche basate sulle prove.

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Tale sfiducia starebbe lasciando le popolazioni vulnerabili a malattie prevenibili ed alimenterebbe altresì le disuguaglianze. La disinformazione aumenterebbe inoltre le crisi sanitarie durante le emergenze e i conflitti armati, alimentando confusione e paura e distogliendo risorse da una risposta coordinata.

Considerando infine che anche l’Oms deve, come la scienza, continuare ad evolversi per tenere il passo con i contesti complessi e mutevoli della società, nell’agenda 2025 è in programma anche una trasformazione dell’Organizzazione per renderla più forte, più efficiente ed orientata ai risultati.

Ciò sarà possibile attraverso un piano di investimento che, dal 2025 al 2028, possa garantire finanziamenti prevedibili, flessibili e resilienti così da supportare meglio i governi nei loro sforzi per migliorare la salute delle loro popolazioni e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile correlati alla salute.





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