Squid Game 2 ci mostra il disprezzo dei ricchi. Noi giochiamo

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La storia è questa. Tu, io, non valiamo niente. Se non come numeri in eccesso in vita su questo pianeta, maltollerati e utili giusto per far divertire i potenti e ricchissimi annoiati. Carne da macello. Anzi no, carne da caccia, se riesci a sopravvivere vinci il tuo premio, se no sparisci come forse meriteresti da sempre. La caccia avviene su un’isola. E’ Squid Game 2, no? La serie coreana che mentre scriviamo viene citata e commentata solo perché ha appena sfondato quota 68 milioni di visualizzazioni nei primi quattro giorni di programmazione, si avvia a superare il record della precedente che aveva totalizzato 265,2 milioni di visualizzazioni su Netflix. E, oh sì, ci ha fatto riscoprire il gioco infantile Uno, due, tre stella. Il che fa capire quanto siamo tutti fregati. E infine, no: quella citata prima non è la trama di Squid Game. Quindi pensavamo di sapere tutto e invece non abbiamo capito nulla.

Novant’anni prima

La storia degli esseri umani cacciati come prede e messi al centro di giochi crudeli e mortali, da parte di una elite di ricchissimi disumani, è vecchia di almeno 90 anni. Era già stata raccontata in un film nerissimo e feroce, La pericolosa partita, anno di grazia 1932 da Irving Pichel e da Ernest B. Schoedsack, quest’ultimo l’anno dopo dirigerà il primo King Kong in bianco e nero, entrato nel mito. E se oggi consideriamo shock, innovativa e spiazzante Squid Game 2 (inferiore alla prima serie, lo diciamo subito) è perché non abbiamo capito cosa è successo nel frattempo e soprattutto nell’accelerazione folle degli ultimi anni. Dove la caccia all’essere umano è aperta su tutti i fronti: ai dati che produciamo, agli spostamenti che facciamo, a quanto possiamo diventare una nuova versione delle scimmie ammaestrate a colpi di algoritmi che ci inducono a filmarci mentre facciamo balletti, smorfie, ostentiamo felicità o stupore, strilliamo in chat a tutte maiuscole la nostra rabbia, galvanizzati dalla dopamina dei mi piace. Urliamo nelle nostre filter bubble gestite da Meta e simili. Guardiamo il mondo attraverso lo schermo in 9:16 dei nostri dispositivi, spezzettandolo in video di qualche secondo. Con quelle facce lì, e quei filtri lì. In attesa di diventare altro, perché questa razza umana noiosa, mediocre, manipolabile, ha già annoiato i nuovi potenti alla Elon Musk. Ecco perché Squid Game sarebbe un’occasione, che stiamo sprecando in modo stupido.

Tu puoi vincere qualcosa o perdere anche la vita, loro vincono comunque (da Squid Game 2)

L’era del transumanesimo

Qualche settimana fa i vertici di Neuralink e quindi lo stesso Musk, di fronte agli studi sull’interazione fra chip speciali e tessuto neurologico umano, hanno sentenziato che “il cervello degli esseri umani è troppo lento”. Proprio così. Un organo complesso e versatile, di cui conosciamo neanche il 10% delle funzioni, è nella visione dei super ricchi un gingillo da usare e accelerare. Uno dei capisaldi del cosiddetto transumanesimo ultra miliardario: rendere l’uomo un cyborg, in perenne connessione con interfacce controllate da remoto e algoritmi che scolpiscono le nuove abilità, la cui sorgente conoscono in pochissimi e controllano ancora meno persone, dato che l’AI nel suo istruirsi ha una parte del processo di machine learning che sfugge al monitoraggio umano.

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La caccia è aperta, come lo era in La pericolosa partita (immagine del film del 1932)

Almeno finché l’Intelligenza Artificiale generativa supererà quella umana, come in molti dei nuovi signori del capitale e della tecnologia predicano. Nel mentre, c’è da spremere la gente per farci ancora un po’ di soldi, spiarne il corpo e il cervello che verranno usati prossimamente. Squid Game riporta questo gioco mortale al centro dell’attualità e del prossimo futuro. E più al centro ancora, il potere del debito. Ma noi abbiamo fatto in fretta a trasformare i temi della serie coreana da record in una variazione di Giochi senza frontiere. Mentre Musk, Bezos e simili avvolgono l’atmosfera attorno alla Terra con centinaia di satelliti privati. Al di sopra della Terra, trattata già come un pianeta superato. 

Chissà a che giochi giocheremo quando colonizzeremo Marte (immagine da Squid Game)





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