Smentiti i profeti di sventura, in Germania è record rinnovabili e non si rimpiange l’addio al nucleare

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La Germania accelera sulle rinnovabili e fa segnare due record. Il primo lo riporta il principale settimanale tedesco, Der Spiegel, nel quale si legge che il 1° gennaio gli impianti di energie rinnovabili hanno fornito più elettricità di quanta ne sia stata consumata in tutto il Paese (la quota green ha coperto il 125% della domanda in alcuni momenti della giornata). Il secondo lo segnala invece il Fraunhofer-Instituts für Solare Energiesysteme (Ise), che è il più grande istituto di ricerca sull’energia solare presente in Europa e che ieri ha diffuso i dati relativi alla produzione elettrica tedesca nel 2024. Questi, in sintesi, sono i dati: la produzione di elettricità in Germania ha raggiunto una quota record di energie rinnovabili del 62,7% nel 2024; nel corso dell’anno è stato raggiunto un nuovo valore massimo di 72,2 terawattora (TWh) per la produzione di energia solare; anche l’espansione del fotovoltaico continua a superare gli obiettivi del governo federale. La conclusione: «Poiché anche la produzione di lignite (-8,4 per cento) e carbone (-27,6 per cento) ha continuato a ridursi drasticamente, il mix elettrico tedesco è stato più povero di CO2 che mai».

Anche i grafici pubblicati online dall’Agenzia federale delle reti elettriche mostrano che il record di Capodanno non è un caso isolato (picchi sono stati registrati anche a metà dicembre e nelle giornate del 21 e 22 del mese), grazie soprattutto all’incremento dell’energia fornita dalle turbine in giornate con forte vento e, in seconda battuta, dagli impianti fotovoltaici.

Quello emerso alla fine del 2024 tra l’altro è un trend che si conferma da mesi e mesi, e che smentisce quanti nella primavera del 2023, quando Berlino ha deciso di chiudere le ultime centrali nucleari rimaste attive, profetavano sciagure. Segnala ora il Fraunhofer Ise, a poco più di un anno e mezzo da quella storica decisione: «L’energia eolica è stata di nuovo la fonte di elettricità più importante nel 2024, con 136,4 terawattora (TWh) ovvero il 33 per cento della produzione di elettricità pubblica». E quanto agli impianti fotovoltaici, «la produzione totale è aumentata rispetto all’anno precedente di circa 10,8 TWh, con un 18 per cento di crescita – sottolinea l’istituto di ricerca –  La loro quota nella produzione pubblica netta di elettricità è stata del 14 per cento. Luglio 2024 è stato il mese con la più alta produzione di energia solare con 10,3 TWh. L’espansione fotovoltaica ha superato gli obiettivi del governo federale nel 2024, come nel 2023: invece dei 13 gigawatt previsti, sono già stati costruiti 13,3 gigawatt entro novembre. Non tutti i dati per il 2024 sono ancora disponibili – si prevede che saranno 15,9 gigawatt entro la fine del 2024. L’espansione del fotovoltaico in Germania è quindi ancora a un livello a due cifre». 

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Complessivamente, fa sapere l’istituto di ricerca, nel 2024 le energie rinnovabili hanno prodotto circa 275,2 TWh di elettricità, il 4,4 per cento in più rispetto al 2023 (267 TWh). La quota di produzione rinnovabile generata in Germania nel mix di elettricità complessivo (considerando dunque anche quella di privati, come aziende manifatturiere e commerciali) è stata del 56 per cento rispetto al 55,3 per cento dell’anno precedente. Certo, le centrali a carbone continuano a produrre energia, ma stando ai dati diffusi dal Fraunhofer Ise, la forte diminuzione percentuale di questo settore è costante e inoltre «grazie alla crescente quota di energie rinnovabili e del calo della produzione di elettricità a carbone, la produzione di elettricità è più povera di CO2 che mai, e dal 2014 le emissioni della produzione di elettricità si sono dimezzate (da 312 a circa 152 milioni di tonnellate di COall’anno)».

Tra l’altro, il 2024 è stato per la Germania il primo anno completo senza produzione di elettricità da energia nucleare dal 1962, dopo che le ultime tre centrali ancora attive (Emsland A, Neckarwestheim 2 e Isar 2) sono state chiuse nell’aprile del 2023. Nel loro ultimo anno di attività, segnala il Fraunhofer Ise, avevano fornito il 6,3 per cento della produzione pubblica di elettricità. Percentuale ampiamente coperta dalla produzione di energie rinnovabili. E se è vero che nel 2023, per la prima volta, la Germania ha registrato un surplus di importazioni di energia di 9,2 TWh – «in particolare a causa dei minori costi di produzione di energia elettrica nei paesi europei vicini in estate e degli alti costi dei certificati CO2» – l’istituto di ricerca tedesco segnala anche che la Germania dopo l’addio al nucleare ha comunque anche «esportato elettricità in saldo in Austria (7,4 TWh), Polonia (3,5 TWh), Lussemburgo (3,5 TWh) e Repubblica Ceca (2,8 TWh)».



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