Ranieri: “La Lazio va con il pilota automatico. Pellegrini soffre i tifosi” – Forzaroma.info – Ultime notizie As Roma calcio – Interviste, foto e video

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Le parole del tecnico giallorosso: “Il derby è il derby e fa storia a sé. Lorenzo deve giocare libero da ogni peso e invece si porta dei macigni dietro. Chi ha questi giocatori dovrebbe tenerseli stretti”


Redazione

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Due giorni alla sfida più attesa. Domenica sera all’Olimpico si gioca Roma-Lazio e oggi, come di consueto, Claudio Ranieri parlerà in conferenza stampa per presentare la sfida e non solo. Il tecnico inizierà la conferenza alle ore 13 presso la sala stampa di Trigoria mentre alle 14,30 sarà il turno del suo collega laziale Baroni.

Cosa rappresenta il derby? “Recuperati tutti tranne Celik che ha la febbre, vediamo domani. Il derby è la stracittadina, tutto quello che pensano i tifosi. È la partita clou. La classifica parla chiaro, loro stanno vivendo un momento eccezionale, un girone di andata stratosferico. È una squadra temibilissima però il derby è il derby e fa storia a sé”.

Chi siete dopo dicembre? Un suo aneddoto sul derby? “Andavo in Sud quando era ancora divisa e si aspettava Dante, il capo tifoso, che veniva e iniziavano i cori. C’erano gli sfottò non tutto quello che c’è stato dopo. Dicembre ci ha detto che siamo una squadra, abbiamo difetti e cerchiamo di lavorare per eliminarli. Non siamo al 100% però abbiamo rimesso la nave in navigazione. Non ho mai promesso nulla alle mie squadre se non lavoro, sacrificio e voglia di dare il massimo in ogni partita”.

La agita sapere che ci si gioca solo la predominanza cittadina? “Se vale solo per i tifosi vale anche per me. Mi dà l’emozione di sempre. Il derby è il derby, ci tengono anche loro a vincere. Abbiamo vissuto altri tipi di derby ma in queste partite non conta la classifica, si azzera tutto. Lo vivo con la stessa voglia di fare bene di sempre. L’agitazione non è una buona motivazione ma lo è la consapevolezza dell’avversario, della nostra forza e di quello che si deve fare per vincere”.

Ci saranno molti debuttanti. È un vantaggio? “Il vantaggio è mettere sempre i giocatori che stiano bene fisicamente, che facciano reparto e squadra. L’importante è che stiano bene fisicamente e mentalmente. Questa è la mia ricerca”.

Ha sempre belle parole per Pellegrini, sente anche del feeling con lui. Dall’altro lato però non lo fa giocare. C’è un motivo tecnico? “Abbiamo molto feeling. È solo una questione psicologica. Tecnicamente lo considero uno dei migliori centrocampisti in Europa perché ce ne sono pochi che fanno gol e chi ce li ha dovrebbe tenerseli stretti. Lui soffre i tifosi. Devo tenere presente se il giocatore se ne fa carico o gli scivolano via, lui si carica di tutti i problemi. Deve giocare libero da ogni peso e invece si porta dei macigni dietro. Solo così può tornare il giocatore che è. Non è facile giocare in casa dove se fa mezzo errore viene caricato di negatività e responsabilità. Devo tenere presente questo. Non ho avuto problema a metterlo a San Siro e stava per fare gol. Ha la capacità di arrivare a fare gol nel momento giusto”.

Sta pensando qualcosa per arginare gli esterni della Lazio? “Hanno trovato il bandolo della matassa, ripartono a mille all’ora. Anche Baroni sta tenendo in considerazione tutte le qualità della Roma”.

C’è un’affinità con il derby del 2010 quando la Lazio era davanti in classifica? “I derby si caricano da soli, te lo fanno vivere i tifosi. Abbiamo aperto il Tre Fontane per augurargli buon anno ma loro lo hanno preso come uno stimolo per il derby. Non dovevano darci un di più perché ce lo danno ogni partita. Loro sono lassù, hanno la consapevolezza di voler arrivare in Champions League, vogliono resta lassù. Ogni derby è diverso, non conta nulla ma solo le due squadre al fischio dell’arbitro. Ci saranno diverse partite nella partita”.

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Lei ha già fatto diversi derby, Baroni è al debutto. Porterà la sua esperienza? “Non sarà determinante, la Lazio va con il pilota automatico. Sentirà la bellezza del derby da allenatore dove hai un’altra responsabilità ma tutto qui”.

Nelle ultime settimane c’è stato un riavvicinamento con i tifosi. Avete fatto pace? “Siamo tutti uniti. La proprietà, i massaggiatori, lo staff medico, tutti quanti spingiamo per fare bene e anche i tifosi stanno facendo la loro parte. Abbiamo fatto pace? Una volta si diceva ‘la Roma non si discute si ama’ e io l’ho sempre amata e continuerò a farlo nel bene e nel male. I Friedkin hanno messo tanti soldi, sarebbe ora di dargli qualche soddisfazione”.



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