È una vicenda “istruttiva” sul fatto che a Capodanno ogni prezzo vale ed è meglio controllare bene il listino prezzi prima di sedersi in un locale. Succede a Venezia: una Margherita a 14 euro (consentita all’ordine però solo per i bambini, anche se la proprietà nega di aver dato tale ordine, ma alcuni clienti rassicurano di averlo sentito chiaro e tondo), una Marinara (che però in più ha le acciughe) a 17 euro e una bottiglia d’acqua da 75cl a 5 euro, come una lattina di Coca Cola. Questi i prezzi per il menu “speciale” di Capodanno delle Oke alle Zattere a Venezia. Il 31 dicembre e il primo gennaio il locale ha scelto di tenere aperto, ma con prezzi decisamente più alti rispetto alla media. A parità, però, di una qualità che da sempre va riconosciuta al locale.
I prezzi lievitati
Una pizza “Come una volta” (Margherita), venduta sui nove euro e mezzo, per il menu “speciale” era offerta a 14. Gli ingredienti erano gli stessi, i camerieri anche, il locale il medesimo. Cambiava solo la data. Tutto nasce dall’esperienza di un gruppo di dieci amici, a metà tra residenti veneziani e romani, che si è trovato un conto molto più salato del solito. La correttezza del ristorante c’è stata, perché il menu era presentato sulla tavola e i prezzi ben chiari. Alla richiesta di informazione da parte di uno del gruppo al cameriere, la risposta è stata laconica, allargando le braccia: «Eh, ma oggi è Capodanno». Dopo un consulto in cui più di qualcuno avrebbe voluto alzarsi e andarsene, perché alla prenotazione non era stato riferito che il menu fosse diverso, alla fine il gruppo ha deciso di fermarsi lo stesso. Scelta dei clienti di restare, consapevoli della decisione, ma evidentemente non è mancata l’amarezza. In una città in cui la fregatura per il turista è spesso dietro l’angolo, c’è chi preferisce affidarsi a qualche “porto sicuro”, come le Oke rappresentano per tanti veneziani, sapendo che la scelta abituale del locale offre un prodotto di qualità a un prezzo “premium”. Nei giorni scorsi però il “premium” è diventato “maxi”, perché, per quanto possibile, pagare una pizza una volta e mezza rispetto al normale, non l’ha resa particolarmente digeribile: «Ci siamo rimasti un po’ male – affermano Federico e Stefano, provenienti da Roma e venuti con le famiglie a trovare tre amici veneziani – perché una cifra del genere è stata elevata. Abbiamo deciso di fermarci solo per non andare in cerca di un altro posto con i bambini al seguito».
Come piazza San Marco
Difficile da accettare anche il prezzo per una lattina di coca cola, cinque euro, che quasi neanche in piazza San Marco raggiunge quelle cifre. Luogo dove si è verificato un evento opposto a quelli della solita cronaca: «I nostri amici ci hanno portato al caffè Lavena in piazza per una tazzina in piedi. Un euro e cinquanta, sia il 31 che l’1. Evidentemente quello che si dice su Venezia qualche fondo di verità ce l’ha», concludono i due.
Non ci sta però a questa lettura il titolare del ristorante Giorgio Turchetto: «Nei nostri piatti c’è molta ricerca, il ricarico sulla cucina era del 10 per cento medio, ma in linea con i costi, extra per i dipendenti. Abbiamo sbagliato sulla Marinara, non sarebbe dovuta essere in menu, mentre sulla Margherita avremmo voluto toglierla, ma non si può. Certo che non c’era nessun ordine di scuderia per farla ordinare solo ai bambini». Il titolare aggiunge: «C’è stato chi si è seduto e ha mangiato una pizza in quattro, non abbiamo fatto alcuna imposizione, creando un menu dedicato all’occasione, semplicemente dovevamo coprire i costi più elevati del personale. Anche sulle bibite, il rincaro è stato di un euro». Coerente il pensiero del direttore dell’Aepe (associazione pubblici esercenti) Ernesto Pancin, che tiene a precisare come non si tratti di una difesa “d’ufficio”: «In una città come Venezia, che offre il suo servizio al mondo, l’importante è che i costi siano stati resi noti prima di ordinare. Se il prezzo è stato aumentato, c’è anche chi lo fa in maniera importante a parità di offerta, ma lo è perché la sera dell’ultimo dell’anno ci sono oneri aggiuntivi di personale e in più si sta parlando di un ultimo/primo dell’anno, una serata particolare, non codificata con le sere di tutto l’anno. Comunque l’offerta per i veneziani è vasta, variegata e per tutte le tasche».
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