Il capogruppo del M5S: “L’amministrazione rinuncia anche alla lotta all’evasione. Bilancio previsionale tra immobilità e inettitudine, approvato con una prova di forza fuori dai canoni istituzionali. Negato il dibattito su emendamenti sostenibili che avrebbero aggiustato il tiro”
Il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, torna sulla seduta dell’assise del 27 dicembre scorso per sottolineare che “il bilancio di previsione approvato dalla maggioranza è un documento indecoroso dopo un anno e mezzo di governo”.
“La narrazione dell’assessora Nasti in consiglio comunale – sostiene Ciolfi – è una versione edulcorata della realtà. L’unica cosa vera è che l’approvazione al 31 dicembre consente di essere operativi fin da gennaio, ma poco conta se non sono previsti in bilancio fondi adeguati alle necessità più urgenti. Il dato che emerge con forza, infatti, è l’incapacità non solo di aumentare le entrate ma anche di confermare quelle degli anni precedenti, al netto dei propositi messi in campo lo scorso anno dalla stessa assessora per una crescita delle entrate a partire dalla lotta all’evasione”.
“Il bilancio previsionale – continua la consigliera – testimonia che all’aumentata capacità accertativa non ha fatto seguito il dovuto incasso: l’Ente non è stato capace di riscuotere pur avendo gli strumenti per farlo. Un’amministrazione che ha deposto le armi nel contrasto all’evasione dei tributi comunali, cristallizzando per gli anni 2025, 2026 e 2027 minori entrate da IMU, TARI e multe per circa 7 milioni. L’assessora racconta di numeri strabilianti, ma omette di dire che a questa attività non sono seguiti incassi. Spesso si è trattato di accertamenti su importi non dovuti e i cittadini destinatari delle cartelle pazze, come se non bastasse, si sono trovati nell’impossibilità di contestarle a causa delle annose file all’Ufficio Tari, o di mancate risposte alle PEC inviate all’Ente”.
Rispetto agli investimenti per i servizi ai cittadini, “i dati ci lasciano basiti e soprattutto preoccupati» commenta la consigliera. «I buoni propositi non trovano corrispondenza nei numeri: 51mila euro per le politiche giovanili nonostante l’impegno per il contrasto al disagio, 51.500 euro al turismo che di fatto immobilizzano il settore, appena 10mila euro per agricoltura, agroalimentare e pesca a fronte dell’impegno sbandierato dalla maggioranza per i pescatori di Rio Martino. Per le associazioni, vero baluardo contro le disuguaglianze e l’emarginazione, un contentino ridicolo di 2mila euro”.
“Un bilancio d’emergenza che si distingue per immobilità e inettitudine, a cui si poteva aggiustare il tiro con alcuni emendamenti se la maggioranza avesse avuto il buon senso e l’umiltà di valutarli”, critica Ciolfi.
Undici gli emendamenti presentati dal M5S: tre relativi ad altrettanti progetti di finanza per la realizzazione di una nuova piscina comunale, la ristrutturazione e riapertura dell’ex mercato annonario, la riqualificazione dell’immobile ex bar in piazza dei Marcanti presso il mercato settimanale (per un totale di 17milioni di euro); 30mila euro per la forestazione urbana e ripiantumazione della duna; 27mila euro per sicurezza urbana e videosorveglianza in zona pub; 15mila euro per il sistema di controllo da remoto dei cantieri comunali aperti; 100mila euro per il contrasto alla povertà; 10mila euro per l’implementazione dei sistemi hardware nell’ambito degli interventi smart city; 30mila euro su iniziative di contrasto al disagio giovanile; 20mila euro per la riqualificazione dell’immobile comunale sito nell’area del mercato settimanale, da destinare a casa delle associazioni; 5mila euro per potenziare l’illuminazione del parcheggio in piazza Dante.
“Gli emendamenti – spiega Ciolfi – erano già stati minati in fase di presentazione: il M5S e Per Latina 2032, per partecipare insieme alla Sindaca con delega istituzionale all’assemblea nazionale ANCI a Torino, avevano subito la contrazione a sole due ore di consulenza, per supporto tecnico, con l’ufficio Bilancio senza possibilità di proroga nonostante l’impegno annunciato inizialmente dalla prima cittadina. La Sindaca e la maggioranza hanno completato l’opera in aula respingendoli tutti, in un clima fuori dai canoni istituzionali, segnato dall’arroganza e aggressività verbale. Un triste spettacolo che Latina non avrebbe meritato e che ha costretto l’intera opposizione a presentare istanza al Prefetto”.
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