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2 gennaio 2025 | 10:26

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Saldi al via, in Basilicata dal 4 gennaio

Confcommercio: Ogni persona spenderà circa 138 euro, che salgono a 307 euro per famiglia. Federconsumatori: L’operatore commerciale ha l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati

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Saldi al via da sabato 4 gennaio per sessanta giorni anche nella nostra regione. Come ogni anno Federconsumatori Basilicata ricorda che, ai fini di informazione e tutela dei consumatori, i commercianti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso. È invece facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso. L’operatore commerciale ha l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie (che, anche graficamente, non devono essere presentate in modo ingannevole per il consumatore) sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita. Non può inoltre indicare prezzi ulteriori e diversi e deve essere in grado di dimostrare agli organi di controllo la veridicità delle informazioni relative al prodotto.

I prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale (se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli). Se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell’articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare.

Non è più obbligatorio, inoltre, comunicare al Comune l’effettuazione della vendita di fine stagione. Rimangono naturalmente in vigore le norme inerenti la pubblicità e la cartellonistica relativa a tali vendite che potranno continuare a subire controlli da parte della Polizia Municipale.
Si rammentano infine le disposizioni introdotte dal Decreto Legislativo n. 26 del 7 marzo 2023 che ha modificato, integrandolo, il Codice del Consumo (Decreto Legislativo 205/2006) in particolare per quanto riguarda gli annunci di riduzioni dei prezzi, pratiche commerciali scorrette e sanzioni.

Ogni persona spenderà circa 138 euro, che salgono a 307 euro per famiglia: sono questi, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, i numeri dei saldi invernali 2025. Per il Presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni: “I saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere l’interesse di 16 milioni di famiglie italiane alla ricerca dell’affare e di un crescente numero di stranieri amanti dello shopping made in Italy. Il 2025 si prospetta come un anno caratterizzato da una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale. E quindi ritengo che questi saldi possano essere contraddistinti da una tripla ‘E’: economia, per consentire acquisti responsabili in grado di soddisfare l’interesse dei consumatori verso prodotti di qualità, di moda e di stile con prezzi molto convenienti; ecologia, per scegliere acquisti di qualità nei negozi di prossimità evitando la sovraproduzione e l’inquinamento dovuto all’eccessiva circolazione di prodotti spediti e molto spesso restituiti; etica, per promuovere una moda che non sia solo esteticamente accattivante, ma anche rispettosa della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro”.

Secondo Antonio Sorrentino, referente Federmoda-Confcommercio Potenza, “nella nostra realtà commerciale locale diventa sempre più complicato fare previsioni perché ogni stagione di saldi presenta aspetti specifici e la propensione agli acquisti è influenzata da vari fattori. Le festività natalizie hanno segnato un discreto giro di vendite a conferma che il regalo “utile” è sempre il preferito dalle famiglie. Ma – aggiunge – non dimentichiamo che veniamo da un periodo di vendite promozionali – di cui il Black Friday – molto lungo. Sappiamo bene che in tanti hanno rinviato acquisto di capi di abbigliamento importanti e di scarpe griffate per questa occasione. Le nostre proposte di posticipare i saldi invernali (come quelli estivi), ridurre i giorni di vendite scontate e quindi di allungare il periodo delle vendite normali – dice Sorrentino – risponde all’esigenza dei titolari di esercizi di abbigliamento, calzature, accessori di programmare la propria attività nell’arco dell’anno fronteggiando rincari dei prodotti e crescenti costi aziendali. Un Tavolo in Regione anche per adeguare il Piano Regionale Commercio datato negli anni è sempre più necessario”.



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