RENTRI, senza intelligenza artificiale l’enorme base dati non servirà a combattere i traffici illeciti di rifiuti > ReteAmbiente

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Milano, 2 gennaio 2025 – 09:30

Rifiuti (Attualità)

(Paola Ficco)

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Parole chiave:

Rifiuti |

Tracciabilità |

Albo nazionale gestori ambientali

Presentiamo l’editoriale di Paola Ficco pubblicato sul numero 334 di gennaio 2025 della Rivista “Rifiuti — Bollettino di informazione normativa



 

 

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C’era una volta l’Albo gestori e il sistema di garanzie che, per la collettività tutta, esso rappresentava.

Oggi, il sistema si fluidifica con la soppressione della categoria 3-bis relativa ai Raee da un lato (Dl 131/2024) e, dall’altro, con la possibilità che responsabile tecnico possa diventare anche il legale rappresentante dell’impresa per il solo fatto di essere stato tale per tre anni consecutivi, senza esami e senza qualifiche ulteriori (“Decreto ambiente”, Dl 153/2024). Con buona pace di chi ha studiato, si è qualificato oppure ha garantito e certificato il lavoro svolto per lungo tempo (in alcuni casi fino a 20 anni). Forse prima era un po’ troppo, ma oggi è un po’ troppo poco, e continuare (su questo versante) a vedere nell’Albo il garante della qualità dei professionisti di settore diventa difficile.

 

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Consapevoli di questo limitato (se non cessato) ruolo, guardiamo oltre e troviamo il RENTRI, dove ancora una volta c’è l’Albo; il che ne riafferma la centralità, dove allo sfumare dei contorni netti di un ruolo di garanzia pazientemente costruito nel tempo, si affianca quello, importantissimo, di gestione della tracciabilità dei rifiuti.

Siamo al “countdown”, il 13 febbraio 2025 scade il termine per l’iscrizione del primo gruppo di soggetti obbligati al RENTRI. E da quel giorno inizia la grande avventura verso il nuovo che avanza: la gestione informatizzata della tracciabilità dei rifiuti.

Una rifondazione del rapporto produttore/gestore di rifiuti e Autorità di controllo per il miglioramento e la gestione razionale del sistema tracciante.

 

Ora, dinanzi a questo oggetto maestoso e misterioso che è il RENTRI, a distanza di decenni, i produttori/gestori di rifiuti che sono ancora in balìa del tormentato mare dei “si dice” e dei “secondo me” sperano di trovarvi un po’ di requie poiché pare che il RENTRI riesca a disciplinare tutto con apposita procedura. Una tranquillizzazione alla quale si arriverà sicuramente, poiché le combinazioni gestionali sono moltissime ma non sono infinite.

Al RENTRI, però, manca ancora una cosa (ma potrebbe intervenire nel tempo): lo scintillio del silicio dei sistemi di intelligenza artificiale che ausilino l’analisi probabilistica del rischio di traffico illecito; sistemi alimentati dalla base dati di cui il sistema camerale e quello dei controlli già dispone.

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Questa deve essere la linea tendenziale di un sistema affatto semplice; diversamente, ha poco senso. La difficoltà di approccio non viene compensata (ancora) né dal beneficio pubblico di capire (quasi) immediatamente dove si annidano le zone oscure delle transazioni né dal beneficio privato di semplificazione della propria condotta.

 

Il successo di ogni sistema di massa, e quindi anche del RENTRI, dipende da valutazioni di convenienza (anche collettiva) da parte degli utenti. Le sanzioni non bastano. In “Nexus: breve storia delle reti di informazione dall’età della pietra all’IA” (Bompiani – 2024) il suo Autore Yuval N. Harari afferma che il principale compito dell’informazione sia quello di “collegare piuttosto che di rappresentare”; quindi, la forza dell’intelligenza artificiale sta tutta nell’interconnessione dei dati in base a quello che noi vogliamo farne. Però, prosegue Harari, la storia insegna che le reti informative hanno spesso “privilegiato l’ordine rispetto alla verità”.

E allora non possiamo non sperare che l’evoluzione tecnologica dell’intelligenza artificiale “contagi” anche la rete del RENTRI; diversamente, apparirà solo un mezzo come un altro per informatizzare la carta. Perché se sarà solo questo, di sistemi migliori ce ne sarebbero stati sicuramente. Meno complicati e di più facile e intuitivo approccio. Vedremo.

In ogni caso, ben arrivato RENTRI e buon lavoro all’Albo gestori, ma con la riserva che la massa critica di dati acquisita serva, in prospettiva e opportunamente ausiliata dall’intelligenza artificiale, a stroncare (quasi) sul nascere le gestioni “allegre”, o anche solo “opache”: il grandioso campanello di allarme di clandestinità più radicate e sommerse.



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