il crollo della pressione di vendita spinge il premium index di Coinbase al minimo storico – ASSODIGITALE.IT

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Pressione di vendita e indice premium di Coinbase raggiungono livelli critici

Recenti analisi hanno evidenziato un significativo abbassamento dell’indice premium di Coinbase, il quale riflette l’andamento della domanda di Bitcoin tra gli investitori al dettaglio negli Stati Uniti. Questo indice è sceso ai minimi storici registrati in un arco temporale di un anno, un trend che gli esperti attribuiscono a un incremento della pressione di vendita all’interno del mercato statunitense. Il contributo di Burakkesmeci, analista di CryptoQuant, mette in luce come le attuali dinamiche di vendita possano compromettere la possibilità di un’immediata ripresa dei prezzi di Bitcoin.

Il 31 dicembre, l’indice è sceso drasticamente a -0,23, un indicativo chiaro di uno squilibrio a favore delle vendite. Contemporaneamente, Bitcoin ha toccato un valore di 91.479 dollari, non registrando un livello così basso dal 27 novembre. L’analista ha sottolineato che la bassa liquidità del mercato, tipica della fine dell’anno, ha accentuato questa tendenza.

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La precedente riduzione dell’indice premium a livelli simili era avvenuta a gennaio 2024, in coincidenza con il lancio degli exchange-traded funds (ETF) per Bitcoin negli Stati Uniti. Ci si aspettava un ulteriore avvicinamento a queste soglie a fine ottobre, in prossimità delle elezioni statunitensi, quando l’indice era sceso a -0,20, mentre Bitcoin si trovava attorno ai 68.165 dollari. Tale scenario evidenzia come le condizioni di mercato attuali possano generare sfide significative per qualsiasi intenzione di ripresa dei prezzi di Bitcoin, a meno che non si verifichi un cambiamento sostanziale nelle condizioni macroeconomiche o un incremento dell’interesse da parte di investitori istituzionali o al dettaglio.

L’andamento del mercato: vendite al dettaglio e liquidità

Il recente calo dell’indice premium di Coinbase coincide con un periodo di vendite accentuate, influenzato da una liquidità scarsa endemica al mercato. Questo indice serve come indicatore cruciale della domanda di Bitcoin (BTC) tra gli investitori retail statunitensi. Un valore crescente dell’indice implica una maggiore pressione di acquisto, mentre un valore negativo riflette una predominanza delle vendite. Il 31 dicembre, l’indice ha registrato un valore di -0,23, segnalando un’evidente tendenza al ribasso nella domanda. In parallelo, Bitcoin è sceso a un prezzo di 91.479 dollari, il più basso dal 27 novembre scorso. Questa situazione è stata attribuita a un mercato sostanzialmente a bassa liquidità che, tipicamente, si osserva verso la fine dell’anno.

Le precedenti flessioni dell’indice premium a valori paragonabili si sono verificate all’inizio del 2024, coincidente con il lancio degli ETF Bitcoin negli USA. Verso la fine di ottobre, prima delle elezioni statunitensi, l’indice era nuovamente sceso a -0,20, un momento in cui Bitcoin scambiava intorno ai 68.165 dollari. Tali dati evidenziano l’importanza della liquidità e delle dinamiche di vendita nel determinare il sentiment del mercato. L’analista Burakkesmeci ha avvertito che l’attuale delicato equilibrio potrebbe complicare ogni tentativo di ripresa dei prezzi di Bitcoin, a meno che non ci siano cambiamenti rilevanti nel contesto macroeconomico generale o un aumento dell’interesse da parte di compratori istituzionali e retail.

Impatto delle condizioni macroeconomiche sulle prospettive di Bitcoin

Le attuali tensioni economiche globali stanno esercitando un’influenza determinante sulle prospettive future di Bitcoin, con particolare attenzione al clima macroeconomico statunitense. Uno dei principali eventi che gli analisti osservano è l’imminente inaugurazione del Presidente eletto Donald Trump, prevista per il 20 gennaio. Le aspettative riguardo alle politiche economiche della nuova amministrazione potrebbero comportare significative oscillazioni nei mercati. Alcuni esperti, infatti, vedono la possibilità che l’andamento di Bitcoin possa subire un rallentamento nei giorni immediatamente successivi all’inaugurazione, prima di riprendere una traiettoria positiva.

Ryan Lee, analista principale di Bitget Research, prevede una possibile correzione del prezzo di Bitcoin fino al 30% prima di un possibile ritorno al trend rialzista. Tali previsione si fondano sulla vulnerabilità attuale del mercato a cambiamenti rapidi e drastiche alterazioni nei fattori macroeconomici, come tassi d’interesse e inflazione. L’incertezza economica, pertanto, non è solo un fattore di rischio, ma anche un potenziale catalizzatore per una ripresa, in quanto nuove opportunità di investimento potrebbero emergere a seguito di stabilità economica post-inaugurazione.

Inoltre, il clima di mercato attuale potrebbe sfruttarsi come una fase di accumulazione per investitori strategici, in attesa di un aumento della fiducia e della domanda di Bitcoin. Tuttavia, è evidente che una stabilizzazione delle condizioni macroeconomiche, unita a un rinnovato interesse da parte degli investitori, rappresenta un requisito fondamentale affinché Bitcoin possa consolidare e aumentare il proprio valore. Gli esperti invitano all’attenzione, sottolineando che la prossimità di eventi chiave, come l’inaugurazione presidenziale, potrebbe cambiare radicalmente la dinamica della domanda e dell’offerta nel mercato delle criptovalute.

Profitti dei detentori a lungo termine e potenziali sell-off

I detentori a lungo termine di Bitcoin, o quelli che hanno mantenuto le loro posizioni per oltre 155 giorni, stanno vivendo una situazione di profitto notevole. Questo gruppo di investitori ha un prezzo di realizzo di circa ,298, il che si traduce in un margine di profitto di circa il 290% se decidessero di liquidare le loro posizioni al prezzo corrente di ,820. Tuttavia, questa realtà di profitti sostanziali può generare una pressione da parte degli investitori affinché incassino i guadagni, specialmente in un contesto di mercato teso e caratterizzato da vendite punitive.

Questo comportamento di possibile vendita da parte di chi detiene Bitcoin da lungo tempo pone un rischio concreto di ulteriori sell-off sul mercato. Gli analisti osservano con attenzione le dinamiche di vendita da parte di questo gruppo, poiché una decisione collettiva di realizzare profitti potrebbe avere un impatto significativo sulle quotazioni di Bitcoin. Inoltre, il prezzo di realizzo per gli investitori a breve termine, che detengono Bitcoin da meno di 155 giorni, si attesta a ,753, indicando un modesto profitto del 9.29% rispetto ai valori correnti di mercato. Questo scarto tra i due gruppi di investitori evidenzia un potenziale conflitto di interessi, in cui il movimento del mercato potrebbe essere influenzato dalle vendite da parte dei detentori a lungo termine.

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In questo contesto, è essenziale che gli investitori monitorino deboli segnali di forte volatilità che possono verificarsi se i profitti realizzati dagli hodler a lungo termine si traducono in un’ondata di vendite. I mercati delle criptovalute sono notoriamente sensibili alle variazioni di sentiment, ed è cruciale che vi sia un equilibrio tra la realizzazione dei profitti e l’interesse continuo all’acquisto per sostenere i livelli di prezzo attuali. L’osservazione da parte degli investitori di eventuali tendenze di vendita potrebbe rivelarsi determinante per la stabilità dei prezzi di Bitcoin nei prossimi mesi.

Previsioni future e il ruolo degli ETF di Bitcoin nel mercato

Il futuro di Bitcoin è strettamente legato all’andamento del mercato degli exchange-traded funds (ETF), un elemento che potrebbe rivelarsi cruciale per le dinamiche di prezzo. Con il lancio dei primi ETF Bitcoin negli Stati Uniti, avvenuto all’inizio del 2024, si è assistito a un incremento di attenzione da parte di investitori istituzionali e retail. Tuttavia, gli analisti avvertono che, nonostante le potenzialità di questi strumenti finanziari, la volatilità continua a rappresentare un problema significativo.

Analisti di vari settori finanziari prevedono che il comportamento degli ETF potrebbe amplificare i movimenti di prezzo di Bitcoin, amplificando sia le oscillazioni verso l’alto sia quelle verso il basso. L’ingresso di capitali attraverso gli ETF, infatti, potrebbe portare a un crescente interesse per Bitcoin, stimolando domanda e incoraggiando un rally dei prezzi. Al contempo, però, si teme che eventuali vendite dovute a forti correzioni nel mondo degli ETF possano scatenare una nuova flessione dei prezzi di Bitcoin, complicando ulteriormente la situazione per gli investitori.

Le previsioni di alcuni analisti, come Ryan Lee di Bitget Research, indicano che l’inaugurazione del Presidente eletto Donald Trump potrebbe condizionare ulteriormente il contesto di mercato, con potenziali impatti sia sui flussi di capitali verso gli ETF sia sulla psicologia degli investitori. Gli ETF, se ben ricevuti, potrebbero favorire un rialzo sostenuto dei prezzi, ma la cautela è consigliata, dato che la loro performance sarà influenzata da diversi fattori esterni, inclusi cambiamenti normativi e l’andamento economico globale.

Perciò, gli investitori dovrebbero rimanere vigili, valutando attentamente le opportunità rappresentate dagli ETF e le sfide collaterali che potrebbero influenzare il mercato di Bitcoin nei prossimi mesi. L’equilibrio tra domanda e offerta sarà essenziale, e la successiva evoluzione della situazione macroeconomica potrebbe determinare il successo o il fallimento delle speranze dei sostenitori di Bitcoin nel breve termine.



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