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La giornalista romana, classe 1995, è stata arrestata dalle autorità iraniane lo scorso 19 dicembre. Da quel giorno si trova nel carcere di Evin. Le accuse a suo carico non sono ancora state formalizzate. Si trovava nel Paese per lavorare a nuove puntate del suo podcast \”Stories\” (Chora Media). Dagli studi alla Bocconi di Milano al successo come inviata e reporter, ecco chi è. IL RITRATTO
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Dopo l’ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall’invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
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Tra i protagonisti dell’escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo – dal 1992 – Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L’ANALISI
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Una delegazione siriana di alto rango è arrivata in Arabia Saudita per la prima visita all’estero dei nuovi governanti del Paese da quando è stato rovesciato Bashar al-Assad. Lo riportano i media statali siriani. \”Una delegazione siriana ufficiale guidata dal ministro degli Esteri Assaad al-Shibani, dal ministro della Difesa Murhaf Abu Qasra e dal capo del servizio di intelligence generale Anas Khattab è arrivata nella capitale saudita Riad per la prima visita ufficiale all’estero su invito del ministro degli Esteri saudita\”, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Sana, citando una fonte del ministero degli Esteri.
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L’Autorità Palestinese ha deciso oggi di sospendere le trasmissioni e tutte le attività del canale del Qatar Al Jazeera nei Territori palestinesi, secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. \”Il comitato ministeriale competente, composto dai ministeri della Cultura, dell’Interno e delle Comunicazioni, ha deciso di sospendere le trasmissioni e di congelare tutte le attività del canale Al Jazeera e del suo ufficio in Palestina\”, riferisce Wafa.
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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L’APPROFONDIMENTO
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Il numero di neonati morti di freddo a Gaza negli ultimi giorni è salito a sette, ha detto il direttore degli ospedali da campo del ministero della Salute ad Al Jazeera, sottolineando che non ci sono abbastanza coperte o vestiti caldi per proteggere le centinaia di migliaia di sfollati che vivono nelle tende, molti colpiti dalle piogge. La combinazione di condizioni meteorologiche e malnutrizione è pericolosa soprattutto per i neonati, poiché perdono rapidamente calore, aggiunge l’emittente ricordando che anche l’Unrwa ha affermato che c’è una carenza di forniture per proteggersi dal freddo.
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La pratica consiste nell’arresto arbitrario (o comunque con motivi deboli) di cittadini stranieri da parte dell’Iran, per poi utilizzarli come leva per ottenere favori da parte degli Stati di nazionalità dei fermati oppure per arrivare alla liberazione di detenuti iraniani all’estero. LEGGI L’APPROFONDIMENTO
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Ieri sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva anticipato anche la richiesta di un nuovo colloquio diretto dell’ambasciatrice Amadei con la giornalista italiana. LEGGI QUI
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L’ex ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, si dimette dalla Knesset, pur rimanendo membro del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riferisce il Times of Israel. In un annuncio trasmesso in diretta dalla televisione israeliana, ricorda i suoi decenni di servizio militare e politico e si attribuisce il merito di aver degradato le capacità militari di Hamas, Hezbollah e dell’Iran, affermando al contempo di assumersi la responsabilità, in qualità di ex ministro della Difesa, del percorso che ha portato all’assalto di Hamas del 7 ottobre 2023 e all’attuale guerra.
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Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha avvertito che Israele intensificherà i suoi attacchi a Gaza se Hamas continuerà a lanciare razzi contro Israele. \”Voglio inviare un messaggio chiaro da qui ai capi dei terroristi a Gaza: se Hamas non consentirà presto il rilascio degli ostaggi israeliani da Gaza… e continuerà a sparare alle comunità israeliane, subirà colpi di un’intensità mai vista a Gaza da molto tempo\”, ha detto Katz in una dichiarazione,dopo aver visitato la città israeliana di Netivot, che è stata recentemente presa di mira dal lancio di razzi dalla vicina Gaza.
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In seguito al lancio di razzi contro le truppe che operavano all’interno della Striscia di Gaza, l’Idf ha diramato un avviso di evacuazione per i civili rimasti nella zona di Jabalia. Lo riporta il Times of Israel. \”Ancora una volta, le organizzazioni terroristiche stanno lanciando razzi dalla vostra zona, che è stata avvisata molte volte in passato\”, afferma il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’Idf su X, allegando una mappa delle aree che devono essere evacuate. I civili sono invitati a rifugiarsi nel centro di Gaza City prima che l’Idf lanci attacchi nella zona.
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L’Italia chiede a Teheran \”garanzie totali sulle condizioni di detenzione di Cecila Sala\” e la \”liberazione immediata\” della giornalista italiana. E’ quanto contenuto – secondo quanto si apprende – nella nota verbale che la Farnesina, attraverso l’ambasciatrice a Teheran Paola Amadei, ha consegnato al governo iraniano nell’ambito del lavoro che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta portando avanti con la premier Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, per arrivare ad una rapida e positiva soluzione della vicenda.
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Questa mattina l’ambasciatrice d’Italia a Teheran Paola Amadei ha consegnato una ulteriore richiesta formale al governo iraniano in cui l’Italia \”chiede nuovamente il rilascio immediato della cittadina italiana Cecilia Sala\”, conferma la Farnesina interpellata dall’ANSA al proposito. Ieri sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva anticipato anche la richiesta di un nuovo colloquio diretto dell’ambasciatrice Amadei con la giornalista italiana. La nota verbale consegnata oggi a Teheran contiene anche una richiesta ferma e ripetuta di chiarezza sulle condizioni di detenzione, sulla possibilità di fornire generi di conforto e sulla garanzia che questi vengano consegnati effettivamente alla cittadina italiana. \”I tempi e le modalità di detenzione della cittadina italiana Cecilia Sala saranno una indicazione univoca delle reali intenzioni e dell’atteggiamento del sistema iraniano nei confronti della Repubblica italiana\”, fanno notare fonti della Farnesina.
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Sono circa 528.500 i morti in 14 anni di guerra in Siria, iniziata nel 2011 con le primavere arabe. Lo denuncia l’Osservatorio siriano per i diritti umani sottolineando che tra loro si contano 181.939 civili. Tra questi, almeno 15.207 donne e 25.284 bambini.
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A Damasco, una delegazione cristiana composta da frati della Custodia di Terra Santa, dai vescovi siriani e da esponenti delle altre fedi cristiane, è stata ricevuta da al-Jolani, leader del gruppo islamista Hay’at Tahrir al-Sham. Il colloquio e’ avvenuto ieri e, come ha raccontato mons. Jallouf, vicario di Aleppo, \”è servito a ribadire le posizioni dei siriani di fede cristiana circa il nuovo corso siriano\”.
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Oggi mons. Jallouf torna nel suo villaggio di Knaye, dove è stato parroco per più di 20 anni per celebrare la Giornata mondiale della pace. \”Al centro della riunione – ha spiegato al Sir – i temi della cittadinanza, della pacificazione nazionale, del dialogo, dell’inclusione di tutte le componenti della società siriana, del rispetto dei diritti umani e delle minoranze\”.
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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è tornato ieri sera all’ospedale Hadassah Ein Kerem \”esausto\” e oggi non sarà dimesso. Lo riferisce una fonte citata dal Times of Israel. Il premier aveva lasciato il suo letto d’ospedale dopo un intervento di rimozione della prostata, contro il parere dei suoi medici, per esprimere un voto decisivo sulla legge di bilancio alla Knesset e garantirne l’approvazione.
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Il Papa, all’Angelus, ha espresso il suo “grato apprezzamento a tutti coloro che nelle aree di conflitto lavorano per il dialogo e per i negoziati. Preghiamo perche’ su ogni fronte cessino i combattimenti e si punti decisamente alla pace e alla riconciliazione”. Il Pontefice ancora una volta ha pensato con dolore \”alla martoriata Ucraina, a Gaza, Israele, Myanmar, Kivu e ai tanti popoli in guerra. Ho visto filmati e fotografie della distruzione che fa la guerra. Fratelli, sorelle, la guerra distrugge sempre, e’ sempre una sconfitta\”.
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Bergoglio ha ringraziato “per tutte le iniziative di preghiera e per la pace promosse in ogni parte del mondo dalle comunità diocesane e parrocchiali, dalle associazioni, dai movimenti, dai gruppi ecclesiali come la marcia per la pace che si è svolta ieri a Pesaro. Saluti i partecipanti alla manifestazione ‘Pace in tutte le terre’ organizzata da S. Egidio in diversi paesi e saluto la comunità”.
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Il bilancio dei morti a Gaza dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas è salito a quota 45.553. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 108.379, secondo la stessa fonte, scrive Al Jazeera.
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Israele ha bombardato la Striscia di Gaza dopo che l’attacco con due razzi sparati dal centro dell’enclave palestinese sullo Stato ebraico, con l’emittente araba Al Jazeera che parla di un bilancio di almeno 17 morti tra Jabalia e il campo profughi di Bureij. Prima dei raid aerei le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno diramato un avviso d’evacuazione ai residenti di Bureij, informano le stesse Idf citate dai media locali. È emergenza sanitaria a Gaza con sei neonati morti per il freddo in una settimana. Il dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell’orientamento islamico dell’Iran ha confermato in una nota l’arresto di Cecilia Sala “per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell’Iran. Il suo caso è sotto inchiesta”. In Vaticano si è tenuta la messa di papa Francesco in occasione della Giornata mondiale per la pace.
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Cecilia Sala, dalle inchieste in Afghanistan all’arresto in Iran
La giornalista romana, classe 1995, è stata arrestata dalle autorità iraniane lo scorso 19 dicembre. Da quel giorno si trova nel carcere di Evin. Le accuse a suo carico non sono ancora state formalizzate. Si trovava nel Paese per lavorare a nuove puntate del suo podcast “Stories” (Chora Media). Dagli studi alla Bocconi di Milano al successo come inviata e reporter, ecco chi è. IL RITRATTO
Bashar al-Assad, il ritratto dell’ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l’ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall’invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
Tra i protagonisti dell’escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo – dal 1992 – Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L’ANALISI
Delegazione siriana a Riad per la prima visita all’estero
Una delegazione siriana di alto rango è arrivata in Arabia Saudita per la prima visita all’estero dei nuovi governanti del Paese da quando è stato rovesciato Bashar al-Assad. Lo riportano i media statali siriani. “Una delegazione siriana ufficiale guidata dal ministro degli Esteri Assaad al-Shibani, dal ministro della Difesa Murhaf Abu Qasra e dal capo del servizio di intelligence generale Anas Khattab è arrivata nella capitale saudita Riad per la prima visita ufficiale all’estero su invito del ministro degli Esteri saudita”, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Sana, citando una fonte del ministero degli Esteri.
L’Autorità Palestinese sospende le trasmissioni di Al Jazeera
L’Autorità Palestinese ha deciso oggi di sospendere le trasmissioni e tutte le attività del canale del Qatar Al Jazeera nei Territori palestinesi, secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. “Il comitato ministeriale competente, composto dai ministeri della Cultura, dell’Interno e delle Comunicazioni, ha deciso di sospendere le trasmissioni e di congelare tutte le attività del canale Al Jazeera e del suo ufficio in Palestina”, riferisce Wafa.
La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L’APPROFONDIMENTO
Ancora un neonato morto di freddo a Gaza
Il numero di neonati morti di freddo a Gaza negli ultimi giorni è salito a sette, ha detto il direttore degli ospedali da campo del ministero della Salute ad Al Jazeera, sottolineando che non ci sono abbastanza coperte o vestiti caldi per proteggere le centinaia di migliaia di sfollati che vivono nelle tende, molti colpiti dalle piogge. La combinazione di condizioni meteorologiche e malnutrizione è pericolosa soprattutto per i neonati, poiché perdono rapidamente calore, aggiunge l’emittente ricordando che anche l’Unrwa ha affermato che c’è una carenza di forniture per proteggersi dal freddo.
Iran, l’arresto di Cecilia Sala è un caso di diplomazia degli ostaggi? Cosa sappiamo
La pratica consiste nell’arresto arbitrario (o comunque con motivi deboli) di cittadini stranieri da parte dell’Iran, per poi utilizzarli come leva per ottenere favori da parte degli Stati di nazionalità dei fermati oppure per arrivare alla liberazione di detenuti iraniani all’estero. LEGGI L’APPROFONDIMENTO
Cecilia Sala, l’Italia chiede all’Iran garanzie sulla detenzione e il rilascio immediato
Ieri sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva anticipato anche la richiesta di un nuovo colloquio diretto dell’ambasciatrice Amadei con la giornalista italiana. LEGGI QUI
Mo: Gallant si dimette da Knesset
L’ex ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, si dimette dalla Knesset, pur rimanendo membro del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riferisce il Times of Israel. In un annuncio trasmesso in diretta dalla televisione israeliana, ricorda i suoi decenni di servizio militare e politico e si attribuisce il merito di aver degradato le capacità militari di Hamas, Hezbollah e dell’Iran, affermando al contempo di assumersi la responsabilità, in qualità di ex ministro della Difesa, del percorso che ha portato all’assalto di Hamas del 7 ottobre 2023 e all’attuale guerra.
Israele, aumenteremo attacchi se Hamas continua a lanciare razzi
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha avvertito che Israele intensificherà i suoi attacchi a Gaza se Hamas continuerà a lanciare razzi contro Israele. “Voglio inviare un messaggio chiaro da qui ai capi dei terroristi a Gaza: se Hamas non consentirà presto il rilascio degli ostaggi israeliani da Gaza… e continuerà a sparare alle comunità israeliane, subirà colpi di un’intensità mai vista a Gaza da molto tempo”, ha detto Katz in una dichiarazione,dopo aver visitato la città israeliana di Netivot, che è stata recentemente presa di mira dal lancio di razzi dalla vicina Gaza.
Idf, avviso di evacuazione ai civili nell’area di Jabalia
In seguito al lancio di razzi contro le truppe che operavano all’interno della Striscia di Gaza, l’Idf ha diramato un avviso di evacuazione per i civili rimasti nella zona di Jabalia. Lo riporta il Times of Israel. “Ancora una volta, le organizzazioni terroristiche stanno lanciando razzi dalla vostra zona, che è stata avvisata molte volte in passato”, afferma il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’Idf su X, allegando una mappa delle aree che devono essere evacuate. I civili sono invitati a rifugiarsi nel centro di Gaza City prima che l’Idf lanci attacchi nella zona.
Italia a Iran: rilascio immediato e garanzie detenzione Sala
L’Italia chiede a Teheran “garanzie totali sulle condizioni di detenzione di Cecila Sala” e la “liberazione immediata” della giornalista italiana. E’ quanto contenuto – secondo quanto si apprende – nella nota verbale che la Farnesina, attraverso l’ambasciatrice a Teheran Paola Amadei, ha consegnato al governo iraniano nell’ambito del lavoro che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta portando avanti con la premier Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, per arrivare ad una rapida e positiva soluzione della vicenda.
Questa mattina l’ambasciatrice d’Italia a Teheran Paola Amadei ha consegnato una ulteriore richiesta formale al governo iraniano in cui l’Italia “chiede nuovamente il rilascio immediato della cittadina italiana Cecilia Sala”, conferma la Farnesina interpellata dall’ANSA al proposito. Ieri sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva anticipato anche la richiesta di un nuovo colloquio diretto dell’ambasciatrice Amadei con la giornalista italiana. La nota verbale consegnata oggi a Teheran contiene anche una richiesta ferma e ripetuta di chiarezza sulle condizioni di detenzione, sulla possibilità di fornire generi di conforto e sulla garanzia che questi vengano consegnati effettivamente alla cittadina italiana. “I tempi e le modalità di detenzione della cittadina italiana Cecilia Sala saranno una indicazione univoca delle reali intenzioni e dell’atteggiamento del sistema iraniano nei confronti della Repubblica italiana”, fanno notare fonti della Farnesina.
Siria, Osservatorio: 528.500 morti in 14 anni di guerra
Sono circa 528.500 i morti in 14 anni di guerra in Siria, iniziata nel 2011 con le primavere arabe. Lo denuncia l’Osservatorio siriano per i diritti umani sottolineando che tra loro si contano 181.939 civili. Tra questi, almeno 15.207 donne e 25.284 bambini.
Siria, Al Jolani ha ricevuto delegazione cristiana
A Damasco, una delegazione cristiana composta da frati della Custodia di Terra Santa, dai vescovi siriani e da esponenti delle altre fedi cristiane, è stata ricevuta da al-Jolani, leader del gruppo islamista Hay’at Tahrir al-Sham. Il colloquio e’ avvenuto ieri e, come ha raccontato mons. Jallouf, vicario di Aleppo, “è servito a ribadire le posizioni dei siriani di fede cristiana circa il nuovo corso siriano”.
Oggi mons. Jallouf torna nel suo villaggio di Knaye, dove è stato parroco per più di 20 anni per celebrare la Giornata mondiale della pace. “Al centro della riunione – ha spiegato al Sir – i temi della cittadinanza, della pacificazione nazionale, del dialogo, dell’inclusione di tutte le componenti della società siriana, del rispetto dei diritti umani e delle minoranze”.
Netanyahu “esausto” per voto alla Knesset, oggi non sarà dimesso
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è tornato ieri sera all’ospedale Hadassah Ein Kerem “esausto” e oggi non sarà dimesso. Lo riferisce una fonte citata dal Times of Israel. Il premier aveva lasciato il suo letto d’ospedale dopo un intervento di rimozione della prostata, contro il parere dei suoi medici, per esprimere un voto decisivo sulla legge di bilancio alla Knesset e garantirne l’approvazione.
Papa: il mio apprezzamento a chi lavora per dialogo e negoziati, la guerra distrugge
Il Papa, all’Angelus, ha espresso il suo “grato apprezzamento a tutti coloro che nelle aree di conflitto lavorano per il dialogo e per i negoziati. Preghiamo perche’ su ogni fronte cessino i combattimenti e si punti decisamente alla pace e alla riconciliazione”. Il Pontefice ancora una volta ha pensato con dolore “alla martoriata Ucraina, a Gaza, Israele, Myanmar, Kivu e ai tanti popoli in guerra. Ho visto filmati e fotografie della distruzione che fa la guerra. Fratelli, sorelle, la guerra distrugge sempre, e’ sempre una sconfitta”.
Bergoglio ha ringraziato “per tutte le iniziative di preghiera e per la pace promosse in ogni parte del mondo dalle comunità diocesane e parrocchiali, dalle associazioni, dai movimenti, dai gruppi ecclesiali come la marcia per la pace che si è svolta ieri a Pesaro. Saluti i partecipanti alla manifestazione ‘Pace in tutte le terre’ organizzata da S. Egidio in diversi paesi e saluto la comunità”.
Ministero della Sanità di Hamas, i morti a Gaza sono 45.553
Il bilancio dei morti a Gaza dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas è salito a quota 45.553. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 108.379, secondo la stessa fonte, scrive Al Jazeera.
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