Con i giovani della Croce Rossa volontari a Capodanno a Firenze: «Scelta di amicizia e servizio, ma c’è chi sputa sull’ambulanza quando passa»

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di Jacopo Storni

Il racconto di Tommaso (36 anni) e Diletta (26 anni) nella notte fiorentina:«Tanti ragazzini con crisi alcolica e tanta solitudine per le strade, è una tristezza»

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Mentre gli altri iniziano il cenone di fine anno, loro salgono a bordo dell’ambulanza. E mentre fuori, nelle piazze di Firenze, scoppiano i petardi e volano in alto i fuochi d’artificio, loro soccorrono le persone bisognose. L’ultimo dell’anno di Tommaso Carlini e Diletta Tanganelli, 36 e 26 anni, è diverso. Hanno scelto loro di renderlo diverso. Niente veglioni, niente feste, una cena alla centrale insieme con gli altri volontari e poi via. La loro notte è fatta di corse in ambulanza per aiutare i sofferenti.

Tommaso a bordo della Bravo 4005, Diletta sulla Bravo 4101. Entrambi volontari della sezione fiorentina della Croce Rossa, impegnati dalle 20 alle 7 a inseguire le chiamate che arrivano alla centrale di lungarno Soderini. 




















































«È stato un Capodanno diverso ma per me il più bello che potesse esserci — racconta Tommaso — È stata una scelta di amicizia, perché noi volontari in Croce Rossa siamo una squadra fatta di amici, accomunati dalla passione di prestare soccorso a chi ne ha bisogno». 

Per loro non è stata una serata alternativa, ma la più normale che potessero fare.

La serata di Tommaso comincia alle 20 in piazza del Carmine, animata da un concerto della banda itinerante. «Tutto tranquillo fino a mezzanotte — prosegue — Siamo rientrati alla base nel lungarno Soderini». 

Poi si è scatenato l’inferno alcolico per le strade.

«La prima chiamata arriva a mezzanotte e mezzo. C’era un ragazzo di vent’anni che aveva un’intossicazione alcolica, era nei pressi di piazza Tasso, quando siamo arrivati l’abbiamo trovato in stato di incoscienza totale, attorno a lui i suoi amici. Si era scolato da solo un’intera bottiglia di amaro, lo abbiamo caricato in ambulanza, gli abbiamo preso i parametri e lo abbiamo trasportato all’ospedale di Santa Maria Nuova dove è entrato con un codice giallo». 

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Un vero assalto, quello subito la notte scorsa dall’ospedale del centro storico di Firenze. Per questo la Asl aveva potenziato i servizi e dedicato un’ala speciale della struttura alle persone vittime di intossicazione alcologica e da sostanze.

Terminato questo primo intervento, la serata di Tommaso continua sulla stessa linea. «Poco dopo siamo intervenuti su un ragazzino di 15 anni in zona San Frediano, aveva perso conoscenza per l’alcol ingerito insieme alle sostanze stupefacenti, mi ha fatto impressione e tristezza vedere un ragazzetto così giovane sprecare la sua notte di Capodanno in questo modo. L’abbiamo portato a Santa Maria Nuova, ricordo che se ne stava piegato su se stesso con un sacchetto in mano e la voglia di vomitare».

Uno slalom non semplice, quello dell’ambulanza guidata da Tommaso, per le vie del centro congestionate da fiorentini e turisti in preda ai festeggiamenti.

Alle 4.30 un altro episodio simile. «Siamo arrivati in piazza Strozzi dove un ragazzo era fuori di sé per quanto alcol aveva assunto». E così per tutta la notte, con quasi dieci interventi tutti dello stesso genere. Giovani volontari che salvano dall’alcol i loro coetanei.

Alle 6.30 l’ultimo episodio in zona Isolotto, «dove un quarantenne, solo in casa, ha chiamato i soccorsi perché probabilmente si sentiva solo. I suoi parametri erano apposto, ma è stato deciso di portarlo comunque in ospedale. Ci ha ringraziato».

Notte movimentata anche per Diletta. 

«Abbiamo fatto dieci interventi, sei di questi sono stanti per intossicazione alcologica, uno di questi su una ragazzina di 16 anni che si trovava ad una festa in casa, è stato un dispiacere vederla così giovane in quelle condizioni». È normale, anche per lei, passare i momenti di festa a prestare soccorso ai bisognosi: «Non sono legata alle convenzioni di celebrare il Capodanno con una festa — spiega lei — A Capodanno mi piace stare con gli amici e in Croce Rossa ne ho tanti, e poi è bello fare quello che facciamo, mi piace molto ed è molto utile, tutto qua».

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Quello che Diletta ricorda amaramente dell’ultima notte sono però anche gli insulti ricevuti da diverse persone ubriache o sbandate in centro: «C’era chi sputava sulla nostra ambulanza al nostro passaggio». E poi un ragazzino ubriaco in centro: «Non era lui l’obiettivo del nostro intervento, eppure al momento della partenza verso l’ospedale, ce lo siamo ritrovati dentro l’ambulanza, lato passeggero, che si crogiolava al caldo».

Un Capodanno senza brindisi, quello di Diletta. «Allo scoccare della mezzanotte eravamo a bordo mentre stavamo trasportando un paziente all’ospedale perché aveva accusato un malore durante una festa in casa. A mezzanotte ci siamo fatti gli auguri noi colleghi, il paziente si è scusato per averci fatto passare il Capodanno sull’ambulanza, si sentiva in colpa per noi, ma noi l’abbiamo tranquillizzato dicendo che per noi è del tutto normale». 

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2 gennaio 2025 ( modifica il 2 gennaio 2025 | 08:30)

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