Certa Stampa – ADAMO / PER IL SINDACO TUFFATORE, IL TURISTA VALE MENO DI UNA BANCARELLA..

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#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


Due sono i colpi mortali che, nel 2025, il Sindaco di Roseto, Mario Nugnes, ha portato al turismo cittadino. 
Sì, nel 2025.
Lo so che l’anno è cominciato da soli due giorni, anzi da un giorno e poche ore, ma non fa nulla: sia pure in un tempo tanto breve, Nugnes è già riuscito nella sua straordinaria impresa. 
Il primo colpo, l’ha portato con il tuffo un mare. No, non perché ad un Sindaco non sia consentito onorare la tradizione del bagno gelido d’inizio anno, ma per quello che Nugnes ha cercato di costruire a margine, facendo di una simpatica iniziativa il palcoscenico della sua voglia di apparire.
Un attacco di selfite, con costume celeste da adolescente di ritorno  e accappatoio bluastro che ha conosciuto giorni migliori, che rischia di mettere in ombra finanche le epifanie gianguidesche.
Accappatoio
La prorompente fisicità nugnica, specie nel momento dell’uscita dalle acque, novello Venere, invade i social e promuove il turismo rosetano almeno quanto il Sahara ha promosso lo sci alpino.
Vederlo poi, concedersi a torso nudo, sprezzante degli invernali rigori, ai microfoni Rai, lui che dei giornalisti ha una così alta visione dal definire 
me un giornalaio (e mi dispiace per gli edicolanti), durante una riunione di Sindaci post incendio alla Kemipol – rafforza il mio giudizio sul valore dell’uomo.
E, soprattutto, sullo spessore del politico
IntervixaÈ col secondo colpo, però, che il turismo rosetano si sublima in negativo, facendosi palcoscenico di una brutta figura epocale. 
Non unica.
E non ultima.
Purtroppo.
L’articolo che state leggendo, è online dalle 5 del mattino di oggi, giovedì 2 gennaio 2025.
A quest’ora, i duecento turisti venuti dal Veneto a fare Capodanno in Abruzzo dormono ancora, nelle camere dell’Hotel Roses.
Sono arrivati il 30, hanno visitato con la loro guida, Loredana Eusanio, Teramo, L’Aquila, Atri, Sulmona, poi cenone di San Silvestro in hotel, e oggi dovrebbero e vorrebbero andare a Campli, poi a Civitella del Tronto e da lì tornare in Veneto. 
Ho scritto “dovrebbero e vorrebbero” perché ancora non sanno che Nugnes, proprio lui: il Sindaco in accappatoio bluastro, ha organizzato per loro una splendida sorpresa.
Per rendere più avventurosa la vacanza di questi 200 ultrasettantenni, il Primo cittadino col costumino celeste, ha pensato di impedire l’arrivo dei pullman. Con una trovata che richiama, infatti, la pianificazione urbana di Marrakech, l’amministrazione Nugnes ha deciso di trasformare ogni giovedì il lungomare in sede del mercato cittadino. 
Sì, il mercato.
Quello coi vestiti ultima moda, i casalinghi a metà prezzo, la frutta buona, la verdura buonissima, il pesce fresco, la porchetta calda, salumi e formaggi nostrani e magari anche Stellina col microfono.
Quel mercato.
Che sia estate o inverno non conta, il Sindaco col costume celeste lo vuole sul lungomare, e se questo isola gli hotel, rendendoli di fatto non più raggiungibili dai pullman turistici, perché l’unico sottopasso adatto all’accesso dei bus è lontano e c’è tutto il mercato di mezzo, chissenefrega.
Roseto – lo sanno tutti – vive di mercato, mica di turismo.
Sono quelle bancarelle, che reggono l’economia rosetana, non il turismo.
Si sa.
Nell’illuminata visione del sindaco tuffatore, i duecento turisti veneti, questa mattina, dovrebbero fare colazione in hotel, poi incamminarsi con borse, valigie e trolley, fino a raggiungere l’osceno budello (scusate, ma non mi riesce di chiamarlo sottopasso) da percorrere a piedi e anche un po’ piegati, vista l’altezza, anzi: la bassezza, e poi una volta arrivati dall’altra parte della ferrovia, continuare sempre a piedi, con valigie e trolley, fino ai pullman, parcheggiati da ieri sera dalle parti del nuovo Conad.
Una chilometrata scarsa, a piedi, con borse, valigie, trolley e souvenir, per duecento ultrasettantenni… che bel ricordo da portar via, dopo quattro giorni in Abruzzo. 
Che meravigliosa cartolina della Città delle Rose, che preferisce concedere la sua promenade marina alle bancarelle, negandola al turismo.
Che illuminata visione, quella del Sindaco in accappatoio, di concedere agli ambulanti la vetrina del lungomare, vietando di fatto tutti gli alberghi fronte mare al turismo organizzato.
Per oggi, il titolare del Roses, Giuseppe Olivieri, che è anche presidente degli albergatori, ha cercato di organizzare – a sue spese – un servizio di bus navetta che, un po’ alla volta, in una ventina di viaggi, possa traghettare i duecento turisti veneti, che comunque non se ne andranno con un ricordo positivo della città che preferisce il mercato al turismo.
Lo so, adesso direte: in fondo è solo un giorno a settimana… e invece no: tanto per cominciare sono cinquantadue giovedì l’anno, ma sopratutto sono cinquantadue giorni di potenziale disagio per i turisti.
Che pagano, per la loro vacanza.
Che pagano, per la tranquillità.
Che pagano, per la comodità.
Che pagano, per avere dall’hotel un servizio… da hotel. 
Che pagano, anche, per poter salire e scendere dal pullman davanti all’hotel, non per farsi un chilometro a piedi trascinando trolley e valigie. 
Fino a quando non pagheranno per assistere al tuffo del Sindaco, è bene che quello stesso Sindaco rifletta sul fatto che il passaggio dei pullman sul lungomare, ogni giorno ad ogni ora, è una priorità, non una concessione. Un obbligo, non un’eventualità. Una necessità, non una possibilità.
E il problema non risguarda solo il Roses, visto che i pullman arrivati a Roseto, non sono solo i quattro dei turisti veneti, ma una decina in tutto, sparsi in vari hotel.
Cioè circa 500 turisti, che oggi dovranno ripartire e avranno, tutti, lo stesso problema.
Perché c’è il mercato sul lungomare.
Perché il turista, nell’era Nugnes, vale meno di una bancarella che vende, magari, costumi e accappatoi a metà prezzo.
ADAMO



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