2024, Un anno in giallorosso -Fuoco alle polveri

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I botti del mercato aprono la terza parte del viaggio nel 2024 giallorosso: una discesa da settembre a dicembre che culminerà nell’abbraccio del “Ceravolo” dopo un derby controverso e nelle bizze di capitan Iemmello. Le ultime ore di contrattazioni agostane portano alla corte di Caserta D’Alessandro (titolo definitivo dal Monza, fino al 2026) e Mamadou Coulibaly (un anno più opzione, dalla Salernitana); il grosso del lavoro le aquile già lo avevano portato a termine assicurandosi Mirko Pigliacelli dal Palermo (biennale), Andrea Dini dal Crotone (prestito), Federico Bonini dalla Virtus Entella (prestito con obbligo, poi quadriennale), Riccardo Turicchia dalla Juventus NextGen (prestito), Tommaso Cassandro dal Como (prestito con diritto di riscatto, poi 2027), Andrea Ceresoli dall’Atalanta U.23 (prestito), Umberto Morleo dal Trapani (triennale) ed ancora Ilias Koutsoupias dal Benevento (triennale più opzione), Giovanni Volpe dal Potenza (triennale), Mattia Compagnon dalla Juventus NextGen (prestito con obbligo di riscatto e poi quadriennale), Riccardo Pagano dalla Roma (prestito con diritto di riscatto e controriscatto), Filippo Pittarello dal Cittadella (prestito con obbligo e poi triennale), Nicolo Buso dal Lecco e Demba Seck dal Torino (per entrambi prestito con obbligo di riscatto e poi fino al 2028). Via Vandeputte e Fulignati in direzione Cremona, Sounas ad Avellino, Verna a Catania, Sala a Crotone e Curcio alla Ternana; in giro per crescere i giovani Rizzuto, Megna e Rizzo tra Pompei e Siracusa. Resteranno invece al pettine i nodi Krajnc – che solo successivamente verrà svincolato e liberato sul mercato estero – e Brignola – che invece rimmarrà riuscendo pian piano a ritagliarsi uno spazietto.

SETTEMBRE – Il primo giorno del mese ecco arrivare la prima vittoria del torneo ai danni della Carrarese dell’ex Calabro (3-1, Biasci, Iemmello e Pontisso); seguiranno poi gli annunci del prolungamento di contratto di Iemmello – fino al 2026 – e dell’ampliamento dello staff di mister Caserta con l’inserimento di Fabrizio Lorieri – ex di Ascoli, Torino e Genova – con i gradi di allenatore dei portieri. Sembra si sia imboccata la strada giusta anche dal punto di vista dell’identità tattica ma la trasferta successiva di Cittadella rimette tutto in discussione annacquando in un insipido pareggio (0-0) quasi tutte le note positive emerse contro i toscani; Caserta dirà «si poteva vincere», in realtà al “Tombolato” poche volte le aquile hanno dato l’impressione di poterlo fare davvero mostrando al contrario parecchie pecche soprattutto in attacco.

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Peggio va nella seguente giornata contro la Cremonese in casa (1-2, Compagnon) che rovina la Notte Piccante proclamata per quello stesso weekend in città ed irrobustisce il timore di un ribaltone: la società fa quadrato attorno al suo allenatore, lo conferma per viva voce del presidente Noto, e spera in un’inversione di tendenza che però non verrà nemmeno nella trasferta di Salerno (0-0) con l’ennesimo pareggio al sapore di noia. Più o meno negli stessi giorni il calcio italiano saluta un’altra sua grande bandiera: l’addio a Totò Schillaci viene condiviso anche dal club di via Gioacchino da Fiore che sulle proprie pagine social ricorderà i passaggi al “Ceravolo” della punta di Italia ’90.

OTTOBRE – Per cercare di restituire un po’ di serenità all’ambiente e proteggere il progetto tecnico varata da appena due mesi scende in campo anche Polito che il 2 ottobre, dalla saletta stampa di Giovino, lancia strali e va al contrattacco. «Ci aspettavamo sicuramente di più ma sappiamo le difficoltà di questo campionato – le sue parole – Iemmello è al centro di tutto, abbiamo fiducia in Caserta e così continueremo». Messaggi distensivi filtrano anche dallo spogliatoio – D’Alessandro: «Dobbiamo solo sbloccarci»; Coulibaly: «Tutto si può risolvere» – e pure gli ultras, da par loro, provano a compattare l’ambiente per superare la crisi.

Contro il Modena però arriva ancora uno scialbo segno “x” (2-2, Situm e La Mantia nel recupero) che verrà accolto con pochissima soddisfazione da Caserta – «prestazione non buona» – aprendo ad una sosta ancora di polemiche e dubbi. Il confronto tra Noto e la squadra alla ripresa dei lavori è uno snodo importante, probabilmente ciò che ci voleva per dare una scossa definitiva: subito dopo verrà Bari (1-1, Iemmello) che al di là del risultato mostrerà passi avanti evidenti sul piano del gioco e soprattutto la vittoria contro il SudTirol (3-0, Pontisso e doppio Iemmello) senza lo squalificato Caserta in panchina e con il vice Sammy Accursi all’esordio tra i professionisti. Non solo la presenza significativa dei vertici, anche la spinta della tifoseria fa andare avanti con il bell’abbraccio di Giovino alla vigilia della sfida contro i bolzanini. A Pisa, nell’ultima del mese, la conferma dei progressi: il pareggio a reti inviolate contro la capolista all’”Arena Garibaldi” (0-0) è certo diverso dai precedenti e l’ambiente lo accoglie con compiacimento ed orgoglio.

NOVEMBRE – Ci si aspetterebbe su questa scia un’accelerata contro il Frosinone – che intanto ha chiuso anzitempo i rapporti con Vivarini – invece è ancora zero a zero al “Ceravolo” ad inizio novembre, nella domenica dedicata soprattutto ai trentacinque anni di attività del gruppo ultras dei Tipsy. La pareggite avanza, un po’ si storce il naso in città, e le due gare successive – quella di Reggio Emilia contro la Reggiana (2-2, Pompetti e Iemmello) e dopo la sosta quella casalinga contro il Mantova (2-2, Iemmello e Biasci) – non riescono ad interrompere il trend. Per le aquile ecco addirittura la corona di squadra con più pareggi in Europa: a Genova contro la Sampdoria arriverà l’ennesimo (3-3, tripletta di Iemmello) ma forte sarà il rimpianto per una vittoria sfumata davvero all’ultimo secondo. Natale si avvicina ed anche gli ultras si mobilitano per una buona causa: a metà mese viene varata la raccolta alimentare per le famiglie catanzaresi in difficoltà che a dicembre farà segnare numeri record con oltre 6,5 tonnellate di cibo e di prodotti per l’infanzia distribuite nei vari quartieri della città.

DICEMBRE – Non è l’unica iniziativa solidale colorata di giallorosso e varata in prossimità del Natale: per la gara dell’Immacolata contro il Brescia la società lancia una maglia speciale – in tiratura limitata, firmata dall’artista catanzarese Sirelli, all’asta per l’Ospedale Pugliese-Ciaccio – e la tifoseria organizzata raddoppia con un Christmas Pack di materiale autoprodotto dedicato ad AIRC. Sul campo le aquile vanno forte battendo la leonessa in un pomeriggio di festa per le vie del centro: la pioggia non ferma il corteo organizzato per rinsaldare il gemellaggio tra le due curve, ci penseranno poi Biasci e Bonini a far pendere la bilancia dalla parte dei padroni di casa (2-1). I conti cominciano a tornare in classifica ma Caserta vede l’infermeria tornare a riempirsi: Coulibaly e D’Alessandro terminano anticipatamente l’anno per guai muscolari ed una serie di acciacchi restringono le scelte in difesa ed in mediana. Nessuno lo ammette apertamente ma il derby è già al centro dei pensieri: il CASMS ordina la chiusura del settore ospiti del “San Vito” per la gara di Santo Stefano e lo fa proprio mentre le aquile si apprestano ad affrontare la difficile trasferta di Palermo che regalerà un’altra gioia con la prima vittoria in esterna del torneo firmata Biasci e Pompetti (1-2). L’entusiasmo sale nello spogliatoio – «Possiamo giocarcela con tutti» l’opinione di Petriccione – ed anche la città pare ardere di passione assieme ai suoi beniamini. Contro lo Spezia la curva si veste a festa per ricordare come tradizione Massimo Capraro: al “Ceravolo” i liguri la spuntano di misura con una zampata di Pio Esposito (0-1) ma sono solo applausi per i coraggiosi uomini di Caserta che nel modo migliore si avvicinano al boxing day. Il Cosenza è ultimo ma ha tutto lo stadio dalla sua, i giallorossi si trovano la strada spianata dall’espulsione di Caporale al ventesimo e all’ottantesimo – dopo una partita non brillantissima – riescono anche a passare anche in vantaggio con Pompetti; cosa succede dopo è trama degna di un capolavoro horror: il Cosenza segna ma l’arbitro annulla, il Catanzaro si spegne del tutto e al minuto centosei vede l’avversario agguantare il meritato pareggio su rigore con Ciervo.

Caserta dirà «male la gestione» bacchettando i suoi; di contro Alvini rilancerà parlando di «chiesa nuovamente al centro del villaggio», di «superiorità chiara», quasi di vittoria mancata. Si apre così il fronte delle polemiche con il faccia a faccia tra squadra e tifoseria al ritorno da Cosenza ed i malumori dell’ambiente per la prestazione “leggera”. Contro la Salernitana, qualche giorno dopo, si tornerà alla vittoria (1-0, Iemmello) ma a conquistare i riflettori saranno prima il silenzio della curva – di rispetto per un ultrà coinvolto in un incidente stradale nelle ore precedenti la gara – poi i post su Instagram del capitano – ben poco concilianti ed al vetriolo per la piazza considerata “ingrata”. Botti di fine anno, poco piacevoli questi: il 2025 appena cominciato dovrà far voltare pagina.





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