UISP – Sardegna – “Oltre lo Sguardo, Senza Limiti”

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“Oltre lo Sguardo, Senza Limiti”

Prove generali del progetto inclusivo di UISP Cagliari rivolto alle persone non vedenti. Ce ne parlano direttamente Pietro Casu, Santino Gitto e Lucia Balia.

 

Il 2024 termina alla UISP di Cagliari con le prove tecniche di un nuovo progetto sportivo inclusivo rivolto alle persone non vedenti, un progetto strutturato che prenderà il via nel nuovo anno e che è “l’ultimo mio orgoglio”, così ci racconta Pietro Casu, presidente del Comitato UISP più meridionale della Sardegna.

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Perché l’ultimo?

L’ultimo nel senso cronologico delle tante attività svolte nell’ultimo anno, l’ultimo perché è l’ultimo grande significativo progetto che ho l’onore di inaugurare, a breve ci sarà il rinnovo delle cariche sociali provinciali ed altri dirigenti ne erediteranno le redini e la guida.

Qual è il significato di questo corso sportivo per la UISP di Cagliari e per la sua mission di inclusione sociale?

Questo nuovo corso sportivo da continuità ad un progetto che sta per iniziare  e che è quello di una Attività Multisportiva rivolta a persone non vedenti o ipovedenti, ma anche a qualsiasi persone con disabilità. E’ un progetto inclusivo che ci sta molto a cuore, l’inclusione deve basarsi sul riconoscimento della diversità come una risorsa e non come un ostacolo.

Come è nata l’idea di organizzare un Corso di Tiro con l’arco specificamente pensato per persone non vedenti?

E’ nata dopo una chiacchierata con un istruttore della UISP di Cagliari in un centro estivo multi sportivo in quel di Carbonia. Con Santino Gitto, Responsabile delle Politiche Sociali, dirigente non vedente del Comitato UISP campidanese, avevamo già intrapreso una serie di iniziative sportive per persone non vedenti facendole cimentare come navigatori di Fuoristrada 4×4, nel Calcio a 5, nella Vela come timonieri. Da una chiacchierata ai fatti e via con la definizione di tutti i dettagli per sostenibilità dell’attivazione anche di un corso di Tiro con l’Arco.

Quali sono gli obiettivi principali che vi ponete con questo corso?

Innanzitutto l’inclusione è anche promozione di una cultura dell’accoglienza, della solidarietà e della cooperazione, queste persone vivono dentro un mondo fatto di paure e nei minori non vedenti sono i genitori che hanno più paure dei figli. Vogliamo scardinare queste paure e far comprendere loro che tutto è possibile se c’è un progetto serio, consapevole e capace di sviluppare abilità e nuovi motivi di socializzazione. Il sogno è quello di arrivare ad una mobilità autonoma per queste persone anche nelle attività sportive. Ci riusciremo? Non lo so, ma solo pensarci oggi ci fa star bene perché pensi che un futuro migliore per loro possa esistere.

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Questo corso è un’iniziativa isolata o fa parte di un programma più ampio di attività inclusive promosse dalla UISP?

Avevamo bisogno a Cagliari di un luogo dove poter svolgere della attività al coperto, soprattutto per la stagione invernale. Abbiamo interloquito immediatamente col Comune di Cagliari, in particolar modo i Consiglieri Comunali, Roberta Sulis ed Edoardo Tocco, che ringrazio pubblicamente, dimostratisi sensibili e fattivi alle nostre proposte, e abbiamo aperto in occasione della 1^ ed. Follow Me Cup un dialogo con Carlo Serra, Assessore comunale. L’intento è coinvolgere la maggioranza e l’opposizione del Comune di Cagliari che un progetto del genere è patrimonio sportivo e sociale di tutti.

Avete collaborato con altre associazioni o enti per la realizzazione di questo corso? Se sì, con chi e in che modo?

Non ancora, ma il progetto “Oltre lo sguardo, senza limiti” prevede il coinvolgimento della ASD/SSD del territorio e degli enti locali. Nell’immediato futuro avremo degli sviluppi in tal senso.

Quali sono le principali sfide che avete incontrato nell’adattare il tiro con l’arco alle esigenze delle persone non vedenti?

Abbiamo studiato tanto e grazie ai consigli dell’istruttore Oriano Melis, oltre che alla determinazione di Santino Gitto, abbiamo reso possibile tutto questo. Tramite un mirino tattile proveremo a far si che il tiro con l’arco per le persone non vedenti diventi accessibile, così come grazie all’uso di un pallone sonoro per persone non vedenti abbiamo loro reso possibile fargli giocare a calcio a 5, esattamente come con mappe in Braille abbiamo loro reso possibile la codifica del percorso per farli viaggiare con un fuoristrada 4×4. Non abbiamo inventato nulla, abbiamo solo utilizzato strumenti esistenti che volevamo mettere subito a disposizione di partecipanti, la ricerca di soluzioni per facilitare la pratica sportiva alle persone non vedenti porta conseguentemente allo sviluppo di nuove tecnologie e ausili che possono beneficiare anche altri ambiti della vita.

Quali metodologie didattiche specifiche verranno utilizzate durante il corso?

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Oriano è un bravo tecnico che con la sua innata pazienza e con la sua dedizione ammirevole riuscirà senza problemi in questa nuova avventura.

Quali sono le misure di sicurezza adottate per garantire la piena sicurezza dei partecipanti durante le lezioni?

Le stesse misure che si adottano per le persone vedenti che praticano il Tiro con l’Arco, il parabraccio, il guantino, bersagli adeguati, dietro i bersagli deve esserci una zona libera da ostacoli e persone, copmunicazione chiara e costante, altre lasciate più che altro alla supervisione costante dell’istruttore.

Qual è la durata del corso e come è strutturato?

Oggi svolgeremo solo una serie di attività volte a capire le difficoltà delle persone non vedenti e dell’istruttore nello svolgimento di questa attività sportiva. Il Corso inizierà l’11 gennaio 2025 nella Palestra di Sant’Elia, le lezioni si ripeteranno successivamente ogni 15 giorni con orario tra le 9.00 alle 13.00. Successivamente il progetto prevede un calendario di appuntamento fisso con il Tiro con l’Arco e con altre discipline sportive.

Quale impatto vi aspettate che questo corso possa avere sulla vita dei partecipanti?

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L’impatto sociale di questa iniziativa sta in tante piccole cose che probabilmente a noi persone vedenti non viene in mente. Mi viene in mente subito l’aumento dell’autostima e della fiducia in sé stessi, il miglioramento del benessere fisico e mentale, lo sviluppo di nuove abilità e competenze, la maggiore autonomia e indipendenza, il miglioramento dell’orientamento e della mobilità, l’integrazione sociale e la lotta contro l’isolamento, il superamento dei limiti percepiti. Questo progetto rientra anche dentro un altro progetto nazionale UISP che si chiama SIC – Sport Inclusione e Coesione, grazie al quale cercheremo di promuovere l’accesso allo sport per tutti, utilizzare lo sport come strumento di inclusione sociale, di promozione di stili di vita sani e attivi, di valorizzazazione del ruolo educativo e formativo dello sport, la promozione dell’inclusione sociale. Ho una nipote con disabilità e conosco il problema della mancanza di autonomia individuale e l’incapacità di compiere le proprie scelte e lo svantaggio tipico del’isolamento sociale dovuto alle difficoltà di integrazione e di comunicazione. Vogliamo anche sensibilizzare e partecipare in questo modo ad un cambiamento culturale, contribuire ad abbattere gli stereotipi e i pregiudizi legati alla disabilità e infine promuovere un’immagine positiva della disabilità e l’uso di infrastrutture esistenti e servizi accessibili senza il vincolo degli standard tipici degli sport codificati.

Come pensate di misurare il successo di questa iniziativa?

Basta solo una persona che si avvantaggerà fisicamente e socialmente con questa nuova attività e sarà un grande successo. Ma le persone che ci hanno già chiesto di partecipare sono tantissime e faremo di tutto per coinvolgerne tante.

Qual è il messaggio che la UISP di Cagliari vuole trasmettere con questa iniziativa alla comunità?

Dobbiamo andare oltre, vogliamo andare “Oltre lo Sguardo”, vogliamo che queste persone non abbiamo “limiti”. La nostra comunità deve capire che con piccoli gesti tutto questo è possibile.

C’è qualcosa che vorresti aggiungere o sottolineare in particolare riguardo a questo corso?

Grazie ai volontari, grazie agli istruttori, grazie ai dirigenti di UISP Cagliari come Santino Gitto, ad esempio, che in particolar modo con la sua determinazione e dedizione rende possibile tutto ciò che appare impossibile, che più di tutti incarna il titolo del nostro progetto.

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Cosa vuoi augurare ai lettori alla fine di questo anno sportivo?

Desidero rivolgere a tutti i soci di UISP Cagliari e a tutti i lettori i miei più sinceri auguri per un 2025 ricco di sport, di gioia e di condivisione. Che il 2025 possa essere un anno di crescita personale e di benessere per tutti voi, continuiamo insieme a promuovere i valori dello sport per tutti, per una comunità sempre più inclusiva e attiva.

Le interviste di giornata:

 Altro utente del progetto che oggi ha partecipato alle prove generali è Adamo Pitzanti, marito di Lucia, mentre gli istruttori che si sono impegnati ad insegnare i primi rudimenti tecnici ai ragazzi sono stati Oriamo Melis di Carbonia, Stafano Cao di Bonorva e Giancarlo Corna di Sestu.


pubblicato il: 30/12/2024 | visualizzato 28 volte



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